Il mio bello, buono e bravissimo coinquilino Adrian mi ha comunicato che dai primi di giugno leva le tende, lasciandoci orfani del più capace giardiniere e pasticcere che la mia simpatica casina abbia mai avuto il piacere di ospitare.
Ma questo, come voi e Madonna mi insegnate, è un material world e perciò, dopo due giorni di elaborazione del lutto, è partita la ricerca del prossimo fortunato che avrà il sommo piacere, pagandomi profumatamente, di abitare con me.
Decido di pubblicare un annuncio standard (descrizione stanza, prezzo, pregi vari e caratteristiche del coinquilino ideale) sui siti più letti e, fra i tanti, mi rivolgo anche a bakeca.it.
L'annuncio viene prontamente pubblicato e, felice e sereno, mi figuro già i casting che si profilano all'orizzonte con colloqui scostumati assieme ad aitanti studentelli bisognosi di una stanza e tanto svago lontani dagli occhi di mamma e papà al paesello.
Dopo un'ora circa mi arriva una comunicazione dal sito.
Alla prima lettura mi sono guardato attorno cercando la telecamera nascosta di questa candid di bassa qualità e solo un altro paio di riletture mi hanno convinto che non si tratta di uno scherzo.
Il succo è questo: hanno cancellato il mio annuncio perchè contenente testo discriminatorio in quanto richiedo un coinquilino dalle chiappe famose.
Questi i dettagli giuridici (Barone apprezzerà):
"Mancato rispetto del decreto legislativo 9 luglio 2003 n. 215 per la parità di trattamento tra le persone indipendentemente da:
- Sesso
- Età
- Religione
- Razza
- Origine Etnica
- Nazionalità
- Orientamento Sessuale
Vi preghiamo quindi di non menzionare e utilizzare requisiti discriminatori nella ricerca dei candidati all’interno dei vostri annunci.
Bakeca.it si riserva il diritto di cancellare senza preavviso gli annunci che non rispetteranno tali condizioni."
Ora mi chiedo: può una minoranza, come quella a cui appartengo, effettivamente operare una discriminazione ponendo in essere comportamenti di semplice autotutela? Posso essere tacciato io di eterofobia solo perchè voglio che in casa mia ci sia serenità, armonia e non pozzette di vomito negli angoli delle stanze solo perchè il coinquilino figaiolo ha sentito me e il moroso trombare come mandrilli con overdose da Viagra?
E' vero che, tecnicamente, col mio annuncio tengo fuori dalla porta una certa parte di lettori del sito ma davvero a Bologna, una città che naviga, oltre che sui tortellini in brodo, sul mondo sommerso degli affitti in nero di stanze a studenti, questa gente non trova altro da fare che sentirsi offesa da una restrizione che, nel migliore dei casi, può essere opposta da solo il 10% della popolazione contro il restante 90?
Non è più corretto parlare di annuncio "esclusivizzante" o "privilegiante" quando, per una volta, il vaglio della condotta sessuale è fatto da un gay?
Non voglio chiedere due pesi e due misure ma davvero secondo me i rapporti numerici tra omo ed etero e la totale assenza di altri diritti e vantaggi riconosciuti in capo ai gay sono tali che non puoi venirmi a dire che duole più la pagliuzza nel tuo occhio del palo che la società e lo stato e la chiesa mi costringono a tenermi su per il culo.
Con la stessa solerzia, dopo solo un'ora dall'affissione, sono forse stati rimossi questi?
Ma poi in casa propria ci si potrà mettere chi ci pare???
E' un crinale pericoloso questo discorso, lo riconosco, perchè in bocca al genitore o al coinquilino omofobo ne giustifica il ripudio del figlio gay o la porta sbattuta sul muso del sodomita di turno passato a chiedere una camera in cui stare.
Ma ripeto, i rapporti di forza contrattuale sono così impari che non credo proprio che la lettera del decreto sulle pari opportunità debba essere usata in modo tale da introdurre un nuovo peccato capitale di cui essere tacciati: la manifesta eterofobia.
E comunque, se proprio dobbiamo arrenderci all'idea che nessuno è perfetto, io posso anche chiudere un occhio se uno, nel privato delle sue quattro mura, decide di fare le sue piccole discriminazioni decidendo ad esempio di non frequentare gay o neri o cultori di deità celtiche. Magari mi fa tristezza, ma non è grave se sa fermarsi a quell'ambito lì.
L'importante è che poi, nello svolgimento della funzione pubblica che ogni lavoro ha, si comporti in maniera retta ed egualitaria, che non mi sputi nel piatto se fa il cameriere, che non mi bocci se fa il professore, che non mi tratti male se sta alle Poste, ecc.
In questo genere di cose, dovendo scegliere con la pistola alla tempia, preferirei una società che pratica vizi privati se la contropartita è la capacità di avere, nel contatto con gli altri, solo pubbliche virtù.
31 commenti:
mi sento in difficoltà... non so che dire; posso ritirarmi a pensare un attimo?
allucinante! mi fa incazzare che io in casa mia non ci possa mettere chi mi pare e piace.
riconosco l'utilità di evitare le discriminazioni, ma è tutto una finzione ipocrita visto che si tratta di un annuncio, mentre poi nella selezione posso fare quello che voglio. un annuncio è fatto per rendere chiare quelle caratteristiche che cerco, onde evitare viaggi a vuoto per chi cerca quello che offro. se non posso scrivere che cerco un coinquilino-sorella ma poi come arriva qualcuno se non mi guarda neanche una volta il pacco durante il colloquio lo caccio via, che senso ha? perdo tempo io e perdono tempo loro..
sarà una politica aziendale di questa bacheca, per tutelarsi da eventuali azioni.. il che significa che una studentessa per esempio non può cercare esclusivamente un'altra ragazza? assurdità: in questo paese del cazzo ci si attacca a ste cavolate?
Uffa, perchè mi devi far fare l'avvocato anche tu, che ne ho già fin sopra i capelli???
Ragazzi, in realtà non possono proprio fare diversamente, perchè come sito di annunci online non possono accettare alcun tipo di discriminante e sono soggetti a numerosi controlli: capisco quello che dici, ma cosa penseresti se leggessi che si cerca un coinquilino solo se settentrionale, o solo se pro governo, o anche solo se amante del fetish, o solo se vegetariano, ecc. (potresti aggiungere qualsiasi cosa ti venga in mente)? Tieni presente che per la stessa ragione loro sono costretti a cancellare un annuncio che richieda l'essere eterosessuale come requisito, quindi tutto torna a bomba (come si suol dire).
Per di più, spesso simili norme vengono invocate per evitare che annunci del genere celino in realtà attività di altro tipo (case di appuntamento, escort, ecc.) e credimi che succede assai spesso (un po' come un annuncio in cui si offrono massaggi, che hai sempre il dubbio di quali massaggi si tratti).
Se vuoi mantenere l'annuncio senza incorrere in problemi (premesso che non so quale fosse il testo iniziale), potresti indicare la tua di sessualità: "ragazzo omosessuale cerca coinquilino etc." (e apprezza il ragazzo...). In tal modo tu non introduci una discriminante rivolta alla persona che cerchi, e chi legge il messaggio o è gay pure lui, o non ha problemi con i gay, che per te alla fine è la stessa cosa.
Detto questo, gradirei sapere (a) quando si terranno le selezioni, (b) se è possibile partecipare "attivamente" alle selezioni (giusto per accertarmi che tu accolga in casa personcine per bene eh), (c) se la stanza si può affittare anche a ore ...ehm ... no, scusa, questo era per l'altro annuncio.
Ciao bellezza partenopea.
che bello, il nostro avvocato di fiducia ne sa una più del diavolaccio :-)
Oscar, la selezione personale è differente, e la fai "anche" in quanto un papapile coinquilino è gay e non "solo" perchè è gay. Non accetteresti il primissimo coinquilino che risponde solo perchè è gay, ma tra tutti quelli che si presentano ne trovi uno che ti da affidabilità e ti piace ed "in più" è gay. Un annuncio che preventivamente escluda gli etero, è discriminatorio perchè riguarda un'intera categoria di persone a prescindere da chi vi appartiene, e non una singola persona.
Pensaci bene e sopsta la questione su tutti gli esempi che ti possono venire in mente, vedrai che diventerebbe pericolosissimo un principio di selezione quale quello da te proposto.
concordo sul principio barone, l'ho detto. ma non applicato a questo caso. la casa è mia e ci invito chi mi pare. se voglio solo un settentrionale, bisessuale, con fidanzata a vercelli ma di culo molto allegro, che ami il vino rosso ma non il bianco, che fumi non meno di 22 sigarette al giorno, e che abbia i peli del pube non depilati, perchè diavolo non posso discriminare?
appunto, non è una selezione del personale, ma una convivenza! capirei se fosse un annuncio per l'affitto di un appartamento vuoto, allora sì sarebbe discriminante. ma se ci vivo io nell'appartamento, potrò discriminare nella scelta??!!
e poi vorrei sapere, se si presenta un inquilino perfetto e massimuccio gli dice di telare perchè ama la patata, così espressamente, questo lo può denunciare per discriminazione?
Oscar il principio è lo stesso, sia che ci vivi tu nell'appartamento sia che sia vuoto: non stai invitando un amico o offrendo un posto ad un convivente more uxorio, stai cercando qualcuno che paga per un posto letto e se uno è un buon inquilino lo è a prescindere dalla sua sessualità. Vuoi dirmi che non hai mai visto convivere ragazzi etero e gay nello stesso appartamento senza problema alcuno ma, anzi, in grande armonia ed amicizia?
Quanto all'ultima domanda, teoricamente sì, come tu potresti denunciare per discriminazione chi si rifiuta di darti in locazione una stanza solo perchè sei gay: è quel "solo" che fa la differenza(nel caso specifico, comunque, consiglierei di non sollevare provocazioni, soprattutto perchè non credo che si stipuli regolare contratto, ed il problema maggiore sarebbe questo).
Paciu: tutto il tempo che vuoi... :)
Oscar: al 1000% in totale accordo con te, hai colto in pieno il senso di quello che ho confusamente cercato di esprimere.
Barone: oltre a ripetere le stesse contestazioni che ha sollevato Oscar (evito per non essere ripetitivo) e che ho espresso nel post, voglio raccontarti delle mie proteste col sito. Ho fatto notare loro che semmai l'intento di una normativa pro pari opportunità è quella di tutelare le minoranze e non di bacchettare queste ultime quando si permettono di selezionare per evitare malintesi, disguidi, perdite di tempo a sè stesse e ai malcapitati etero omofobi che dovessero trovarsi a passare da certe case. Mi hanno risposto che loro si attengono strettamente alla normativa esistente e che fanno male gli altri siti ad avermelo pubblicato l'annuncio. Allora gli ho fatto notare che però non cancellano gli annunci di chi scrive "solo per ragazza" che è doppiamente discriminate quanto a sesso biologico e età che sono i primi due punti del decreto!
No, no. Io sto per mettermi in caso una persona per un tempo indefinibile ed è necessario che sia gay, così come che sia una brava persona. Una cosa senza l'altra mi farebbe scegliere qualcun'altro. E comunque ribadisco che non si può dare (tra gli altri mille epiteti) anche del discriminante all'appartenente a una minoranza che da quella norma dovrebbe semmai essere tutelato.
Io capisco che in casa mia ci voglio poter mettere chi mi pare, ma non vi ha fatto indignare, tempo fa, quel servizio delle Iene (mi pare) dove uno chiamava per affittare una camera od una casa e diceva di essere gay e gli veniva rifiutata la possibilità anche solo di vederla, la casa?
Se un etero non ha problemi con i gay, perché non può affittarsi la stanza di fianco a Massi?
Certo che se all'annuncio risponde Svastichella, che incontra Massi e gli viene presentato pure il moroso, questo inventa una scusa e scappa a gambe levate per andare a dormire alla stazione...
Massi, la tutela, l'integrazione e le pari opportunità secondo me non possono andare solo in un senso solo...
barone, io no ho mai detto che un gay e un etero non possano convivere felicemente, figurati!
penso solo che sia assurdo che io non possa sceglierlo gay se lo desidero. io riconosco il tuo principio generale, perchè deve essere garantita una parità di opportunità all'accesso, ad esempio ad un lavoro, a parità di requisiti. ma voglio vedere se nella pratica un ragazzo si presenta vestito da donna per una stanza in affitto e pur avendo tutti i requisiti il proprietario non si inventa una boiata pur di cacciarlo..
secondo questo principio estremizzato, non potrei proibire ad un etero neanche di entrare in un locale gay..
Enrico: perchè non siamo sullo stesso piano in nulla! e proprio su questo dobbiamo invece avere gli stessi doveri quando non abbbiamo manco mezzo diritto? a me pare di sognare... ovvio che mi sembra giusto che, in principio, non ci siano discrminazioni da nessuna delle due parti ma perchè ci siano discriminazione occorre che la parti in gioco abbiano una reale capacità di incidere negativamente sulla vita altrui e non è questo il caso. ripeto, anche statisticamente, il discorso non regge. se pure tutti i froci avessero da affittare e si comportassero in maniera da "selezionare in ingresso", i coinquilini, ci sarebbe solo il 10% delle case precluse al 90! che razza di discriminazione è???
Massi, eh no: le tutele delle minoranze, le norme contro le discriminazioni, le pari opportunità e quant'altro esistono in quanto alle minoranze deve essere garantito lo stesso identico trattamento di tutti gli altri soggetti, non perchè le minoranze possano vivere in un'oasi protetta nella quale a loro volta applicano le medesime discriminazioni verso gli altri. Sono fatte per integrare ed uniformare, non per dividere e selezionare ulteriormente, non cadiamo in questo equivoco!!! In tale senso ha assolutamente ragione Enrico.
E del resto, vedi che tu stesso associ all'essere gay, l'essere una brava persona? Proprio perchè la discriminante non può essere solo legata alla sessualità, ma ad un insieme di cose, ed è quello che spiegavo ad Oscar (poi è molto difficile tramite un blog, perchè l'argomento è vastissimo). Se ti si presentasse, che ne so, un ragazzo etero che ha un fratello gay e che non ha pertanto nessun problema ma anzi ha assoluta familiarità con il mondo gay ed ha bisogno della stanza, tu lo rifiuti anche se sembra il migliore candidato che ti si è presentato solo in quanto etero?
Sui requisiti ragazza e giovane, hai fatto centro, invece: dovrebbero cancellare pure quelli.
Oscar: ma proprio l'esempio del ragazzo vestito da donna da esattamente ragione a quello che dico io. Non si può utilizzare quella come unica ragione del rifiuto, altrimenti è discriminazione.
Quanto ai locali, non ho ben capito: scusa, ma come fanno ad impedire a un etero di entrare in un locale gay (cosa che peraltro personalmente trovo sbagliata)? Chi decide se sei gay o no, ti fanno la prova all'ingresso?
Comunque, per cercare di chiudere il cerchio (anche perchè se no mi devo trovare un altro lavoro), occorre distinguere i due aspetti: se mi chiedete un parere personale e ci confrontiamo su comportamenti "concreti", io posso essere d'accordo con voi su alcune delle cose che dite, ma se mi chiedete un parere "professionale", o comunque in senso lato giuridico, vi devo dire che le risposte non possono che essere quelle che vi ho dato, ed è giusto che le norme siano così perchè devono garantire l'assenza di discriminazioni per tutti, a costo di "sacrificare" singoli casi concreti per la tutela del bene maggiore, cioè la parità di trattamento (poi posso capire che ci si incazza a manetta perchè ci vengono negati una valanga di altri diritti, ma questo è un'altro discorso).
io propongo manifestazione nazionale per il diritto di massi a frocisizzare il suo appartamento!
e ronda con manganelli nei locali a serata esclusivamente gaia per sincerare la pendenza dei convenuti! basta con questo permessivismo. fuori i mangiatopa dai nostri locali!
botte, sangueeee, acido muriatico!
Cerco stanza in affitto a Bologna, modico prezzo, ma solo se il proprietario si chiama Massi, è gay, satiro, casertano trapiantato, ha da poco fatto la sua prima tessera all'atac, è un pampino kattifissimo, ama le saune purchè non scagazzate, accetta pagamenti in natura, effettua selezione dei candidati sottoponendoli a severissimi e ripetuti test di idoneità fisica. Astenersi perditempo, perdigiorno, perdinotte e proprietari privi dei suddetti requisiti...
p.s. Oscaretto, vai con le ronde, sì sì sì, ci sto, ho giusto giusto un manganello a portata di mano ;-D
Dopo aver letto il post sono rimasto confuso. Poi dopo aver letto i commenti non posso che dare ragione a Barone e quindi al sito di annunci.
A volte mi pare che noi gay - per le continue discriminazioni subite e i troppi diritti negati - pensiamo di pretendere maggiori privilegi. Qui mi collego a Barone quando dice che "alle minoranze deve essere garantito lo stesso identico trattamento di tutti gli altri soggetti, non perchè le minoranze possano vivere in un'oasi protetta nella quale a loro volta applicano le medesime discriminazioni verso gli altri".
Insomma, noi gay è vero, un po' eterofobi lo siamo. E pure permalosi!
mi spiace che vada via adrian, ma spero vi prendiate in casa il mio futuro fidanzatooo!!!
Barone e Tito: ragazzi mi spiace ma stavolta proprio non mi persuadete della bontà del vostro ragionamento.
L'integrazione e l'uniformità di trattamento le si ottiene riconoscendo pari diritti prima che pari opportunità essendo, le norme che riguardano le seconde, già una pezza a una situazione compromessa. E non capisco perchè, mancando i diritti, dobbiamo farci andar bene una lettura delle norme a tutela delle pari opportunità parziale (ripeto, perchè "stanza per ragazzo gay" no e "stanza solo per ragazza" sì quando numericamente discrimina più gente la seconda?) e ipocrita (la norma nasceva senz'altro con l'intento opposto, di garantire chi ha meno opportunità, per l'appunto i gay). Quando i rapporti di forza sono così sbilanciati io non vedo discriminazione. Da come la vedo io, non tolgo opportunità ad altre persone ma ne offro a chi, da omosessuale, trova più difficoltà anche a Bologna a trovare un contesto abitativo accogliente al 100%. I miei amici gay che hanno tentato la carta della coabitazione mista perchè "evitare di ghettizzarsi" va purtroppo ancora così tanto di moda, si sono pentiti perchè per quanto possa essere gay friendly un etero, ragazzi a casa bisogna stare rilassati al massimo, poter girare in mutande senza retropensieri su chi starà fissando cosa a chi, c'è bisogno che parta con la canzone giusta il meritato momento scheccata, e di potersi riunire a tavola a parlare di problemi che riusciamo a capire solo se li viviamo anche noi sulla nostra pelle.
Ragionate poi su questa cosa fondamentale e che fa la vera differenza: se io dico che non voglio etero in casa significa solo e unicamente che non voglio vivere anche dentro casa mia a contatto con persone dall'affettività differente dalla mia. Basta, null'altro. Appena fuori di casa avrò amici etero, colleghi etero, nemici etero, politici etero e non tenterò neanche di evitarlo.
Se uno invece mette un annuncio con scritto no froci ha un problema ben più grave, non potete davvero dire che sia la stessa cosa! L'omofobo, così come non ci abita, non vuole amici gay, rompe col fratello gay, mobbizza il collega gay e non vota un buon politico solo perchè gay.
I fatti e le intenzioni, così come le leggi, vanno interpretati e non mi si deve far dire cose diverse da quelle che dico. Così come ritengo che alla legge si sia fatto dire quello che non dice.
E se gli andate dietro finite per essere più realisti del re.
Discorso a sè, che magari affrontiamo un'altra volta però, è poi quello della effettiva necessità di essere sempre rispettosi della legalità e del politicamente corretto in una situazione di emergenza come quella che spesso si vive in Italia.
Oscar: appena faccio la cena col 25enne cubista cubano che (sono sicuro!) questa volta riuscirò a mettermi in casa, invito solo te! ;)
Pepito: quindi smetto le mie trattative con Solange?
Massi, d'accordo, non siamo della stessa opinione e va bene, ne hai tutto il diritto, ci mancherebbe.
Ma una cosa devo precisarla, non è stato fatto dire alla legge quello che non dice, nè è stata data un'interpretazione che non ha o le è stata attribuita un'intenzione differente da quella originaria: mi spiace, ma i principi che sorreggono tali leggi non sono quelli che sostieni tu, e non perchè lo dico io che non sono proprio nessuno, ma perchè è oggettivamente così e chiunque mastichi un po' di diritto te lo potrà confermare.
ragazzi, ritengo che come giustamente ha detto barone prima, una cosa è il piano del diritto, un'altra è il piano della realtà (e in questo caso della realtà gay in questo paese).
ok, il diritto logicamente protegge chiunque da qualsiasi discriminazione. quindi un gay non può vedersi rifiutato un affitto in quanto tale, e così anche un etero. tutto corretto e sano, anche se permettemi di continuare a pensare che questo principio applicato alla convivenza è una bella ipocrisia, visto che è assolutamente logico che massi selezionerà la persona con cui vivrà sopratttutto sulla base di elementi personali e caratteriali.
ma sulla base della vita reale, condivido quello che dice massi al 100%. prima di parlare di rispetto della minoranza per la maggioranza, occorre che questa sia riconosciuta alla pari. rinunciare alla difesa dei propri spazi esclusivi prima che questo accada è un altra delle nostre magiche operazioni di suicidio :-)
magari ci scrivo un post su, senza continuare ad ammorbarvi con i miei papiri :-)
e comunque il fondamentale massi, è che qualcuno ti paghi un pezzo della casa, ovviamente a tua insaputa :-)
Barone: mamma mia, qui i commenti arrivano a essere più pipponi del post, meglio che ci fermiamo perchè nessuno convince l'altro, sono troppo pratico per assecondarti nella tua interpretazione. Per me resta il fatto che c'è la discriminazione solo quando esiste la capacità di procurare un danno effettivo ai membri di una categoria e non c'è danno alcuno nell'affitto di una stanza in questo modo qua. Non sto offrendo un lavoro, la mia attività non ha una evidenza pubblica ma una convenienza privata (per me e l'etero a disagio coi gay che apprezza la mia onestà e il fatto di mettere subito in chiaro le cose, ti assicuro).
Comunque ti prometto che, se ti presenti ai casting, non ti sceglierò perchè sei gay ma solo per il tuo manganello d'ordinanza, ok? ;)
Oscar: lo leggerò molto volentieri, sai come mi appassiona l'argomento "ghetti e altri accessori moda"!
Dici che mi sto scajolizzando a mia insaputa? nooooo!!!
sniff...ma allora mi vuoi ancora un po' di bene...sniff, sniff ;-)
No Massi, non ti stai scajolizzando: per quello bisogna avere la faccia proprio come il culo... e noi la differenza la conosciamo bene, vero?
p.s.: comunque i nostri confronti di idee ed opinioni mi piacciono molto. Riuscissero a farli così civilmente anche quelli che stanno in parlamento...
vista l'assurdità della cosa mi viene da chiedermi se qualcuno non abbia segnalato loro il tuo annuncio...ma esattamente cosa diceva?
E da quando affitti?
Barone: guarda, non sai quanto ho dovuto combattere con la tentazione di darti ragione come col discorso autobus! :) se non è volerti bene questo... :*
Falcon: mi hanno detto che non andava bene il titolo dell'annuncio e cioè STANZA SINGOLA PER RAGAZZO GAY!
Dai primi di giugno..conosci qualcuno interessato?
sinceramente un anno fa ho fatto anch'io un annuncio al giornale di annunci locale dove mi hanno fatto notare la stessa cosa, (ma io richiedevo un inquilino italiano, perchè di inquilini stranieri ne ho già avuti e mi hanno semplicemente stufato!) ed io ho risposto che sono io che pago l'annuncio e sono io che stabilisco i criteri con cui cercare, beh, nella diatriba infuocata che si è creata, il direttore del giornale mi è venuto incontro chiarendo (meglio dell'addetta) le sue ragioni e quindi ho cambiato l'annuncio dicendo che cercavo inquilini "referenziati"...
ecco...
metti questa parolina magica nel tuo annuncio!
la referenza? la tessera arcigay! ;-p
Eh lo so, ma sono astuzie ipocrite a cui non voglio ricorrere. Ovvio che posso mettere STANZA PER RAGAZZO e poi chiedere durante il colloquio, tra le altre cose qual'è la sua popstar preferita e capire dalla risposta quanti e quali usi del deretano il fanciullo conosce. Ma non mi va proprio di perdere tempo e farne perdere, voglio essere chiaro e diretto fin dall'inizio...
Ideissima, guardate semplifichiamo: accetta di affittare ad un etero e poi CONVERTILO!!!!
Cmq ti capisco: ho tentato invano di buttare fuori da un mio immobile una pachidermica cessa con un enorme orribile cane disgustoso... E per un'ottima ragione: introdurvi un bonazzo di moldavo gay...Dio mio, lo credereste, NON CI SONO RIUSCITA!!!
Pare che se seguita a pagarmi regolarmente l'affitto e a non rompermi eccessivamente i koglioni non solo LEI abbia dei diritti ma li abbia perfino quel suo cagnaccio ributtante.... Sicché io, benefattrice delle minoranze oppresse, debbo lasciare sotto i ponti il povero figone straniero e tenermi l'orchessa ciclopica. :(
nooooo! vianne, è la storia più terrificante che abbia mai sentito! stanotte non riuscirò a dormire al pensiero di un bonazzo moldavo homeless... quale hai detto che è il suo cellulare???
:) sapevo che eri un giuovine dal cuore d'oro!!!!!!!
Vianne, poche chiacchiere! il cellulareeee!!!! :D
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