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Informazioni personali
- Massi
- Bologna, Italy
- Ho 30-equalcosa anni, vivo a Bologna, mia città di adozione, assieme al mio compagno col quale ho messo su famiglia dall'agosto 2007 nonostante la legge non la pensi allo stesso modo. Per me questo blog rappresenta un palco virtuale da cui dar sfogo a pensieri, paure, desideri semi-inconfessabili e seghe mentali! Da qui mi aspetto la possibilità di confrontarmi con altre persone e prospettive...restate sintonizzati!
venerdì 6 agosto 2010
A presto (ma non troppo)!
Ciao bimbi belli, godetevi l'estate, le ferie e il vostro tempo al massimo che potete, sia che partiate, sia che restiate in città.
Torno il 21. Chi avesse bisogno di un rapido consulto mi trova in un eremo a Barcellona, appena fuori dalle Ramblas.
Besosss!!!
martedì 3 agosto 2010
Reportage del lunedì # 69 (edizione speciale del martedì)
Non c'è che dire, il 69 è proprio un bellissimo numero! Ricorda a tutti noi la rivoluzione cultural-sessuale, il simbolo del segno del cancro messo in verticale e, ovviamente, la prima cosa a cui tutti voi avete pensato: l'anno di nascita di Marilyn Manson. Sì, è tutto direi...
Per un reportage giunto ormai a questa simbolica edizione avrei voluto avere più carne al fuoco da raccontare ma il weekend, nonostante la presenza della mia sorellina Giovanni (sorella di vita, non biologica, per chi si fosse perso le puntate precedenti...) e del caro Fabio, è stato divertente ma non scoppiettante.
Sabato, dopo l'arrivo degli attesi ospiti, una cena sostanziosa a base di spiedini di salsiccia, pancetta e peperoni e diverse fette di pane (che non mangiavo da un mese e mezzo nel tentativo di arrivare in spiaggia ed essere finalmente scambiato per Kate Moss con un idrante nella fica) ha fornito il necessario apporto calorico per il successivo passaggio in disco.
Le cronache della serata riportano di una notte all'insegna delle droghe sesso e alcool tra un bukkake e l'altro. Questo per chi era a casa di Belen adesso che le hanno chiuso l'Holliwood e fa vita domestica sennò le tolgono pure il Festival di San Remo e allora no perchè le cose dannose alla salute vanno tolte una per volta.
Al Red Club invece, oltre noi 4, ci saranno state una trentacinquina di persone contando pure il guardarobiere e l'età media incredibilmente alta dava al contesto le sembianze di un dopolavoro ferroviario solo con una pop-house appena appena peggiore.
Per fortuna che in questo periodo il divertimento è assicurato, dalle due in poi, dall'unione con l'adiacente sauna, in un unico ambiente goliardico e scopereccio. Smutandatici come si conviene, ci siamo buttati nei flutti della grande piscina con mulinello artificiale che, con una adeguata dose di mojito in corpo, può farti ridere fino al vomito. Il livello di compromissione della serata è però dato dalla cartina al tornasole numero uno quando si tratta di misurare la scopabilità di un certo ambiente: mia sorella, e che lo dico a fare. Una sola nave colpita e affondata, un record negativo inaudito.
Io ho conosciuto due gemelli monozigoti ed entrambi riuscivano ad essere più recchia del rispettivo gemello, una cosa da guinness. Molto simpatici e chiacchierini, gli "omo-zigoti" si sono prestati a farsi intervistare da quel noto divulgatore scientifico qual sono ma, proprio quando stavo per scoprire se il carattere ereditato era l'omosessualità o la passività e se avevano mai preso in considerazione l'idea di farsi legare e fistare coi piedi, il dj ha messo su il remix di qualcosa di Britney Spears e sono corsi via a ballare e non li ho più visti.
Domenica, dopo una lunga assenza, siamo tornati a presenziare nella nostra sauna preferita. Pure qui, che di solito è garanzia di una più che discreta boneria a giro, pareva un happening delle peggio tragedie umane.
A questo punto ci siamo interrogati su quale sia il nesso tra bruttezza e permanenza in città e non siamo riusciti a darci una risposta definitiva soddisfacente. Se infatti è possibile tratteggiare delle ipotesi di collegamento tra la mancanza di vacanze e la scarsità di soldi e/o l'età molto avanzata e/o disturbi psichiatrici vari, non capisco come mai invece persone all'apparenza assolutamente medie se non per una preoccupante rassomiglianza col creme caramel scaduto, se ne rimangano in città invece di darsi almeno una botta di vita visitando, che ne so, il Giappone o l'Antartide o dove gli pare a loro basta che non li vedo io.
Cena davvero buona in trattoria, passeggiata in una Bologna da incanto con una metà Luna luminosa come una intera e gelato all'anguria tra mille chiacchiere come al solito.
E' proprio vero che, come ripete spesso il mago Silvan durante le gangbang, quando c'è la compagnia giusta, non servono le magie per divertirsi un sacco.
Per un reportage giunto ormai a questa simbolica edizione avrei voluto avere più carne al fuoco da raccontare ma il weekend, nonostante la presenza della mia sorellina Giovanni (sorella di vita, non biologica, per chi si fosse perso le puntate precedenti...) e del caro Fabio, è stato divertente ma non scoppiettante.
Sabato, dopo l'arrivo degli attesi ospiti, una cena sostanziosa a base di spiedini di salsiccia, pancetta e peperoni e diverse fette di pane (che non mangiavo da un mese e mezzo nel tentativo di arrivare in spiaggia ed essere finalmente scambiato per Kate Moss con un idrante nella fica) ha fornito il necessario apporto calorico per il successivo passaggio in disco.
Le cronache della serata riportano di una notte all'insegna delle droghe sesso e alcool tra un bukkake e l'altro. Questo per chi era a casa di Belen adesso che le hanno chiuso l'Holliwood e fa vita domestica sennò le tolgono pure il Festival di San Remo e allora no perchè le cose dannose alla salute vanno tolte una per volta.
Al Red Club invece, oltre noi 4, ci saranno state una trentacinquina di persone contando pure il guardarobiere e l'età media incredibilmente alta dava al contesto le sembianze di un dopolavoro ferroviario solo con una pop-house appena appena peggiore.
Per fortuna che in questo periodo il divertimento è assicurato, dalle due in poi, dall'unione con l'adiacente sauna, in un unico ambiente goliardico e scopereccio. Smutandatici come si conviene, ci siamo buttati nei flutti della grande piscina con mulinello artificiale che, con una adeguata dose di mojito in corpo, può farti ridere fino al vomito. Il livello di compromissione della serata è però dato dalla cartina al tornasole numero uno quando si tratta di misurare la scopabilità di un certo ambiente: mia sorella, e che lo dico a fare. Una sola nave colpita e affondata, un record negativo inaudito.
Io ho conosciuto due gemelli monozigoti ed entrambi riuscivano ad essere più recchia del rispettivo gemello, una cosa da guinness. Molto simpatici e chiacchierini, gli "omo-zigoti" si sono prestati a farsi intervistare da quel noto divulgatore scientifico qual sono ma, proprio quando stavo per scoprire se il carattere ereditato era l'omosessualità o la passività e se avevano mai preso in considerazione l'idea di farsi legare e fistare coi piedi, il dj ha messo su il remix di qualcosa di Britney Spears e sono corsi via a ballare e non li ho più visti.
Domenica, dopo una lunga assenza, siamo tornati a presenziare nella nostra sauna preferita. Pure qui, che di solito è garanzia di una più che discreta boneria a giro, pareva un happening delle peggio tragedie umane.
A questo punto ci siamo interrogati su quale sia il nesso tra bruttezza e permanenza in città e non siamo riusciti a darci una risposta definitiva soddisfacente. Se infatti è possibile tratteggiare delle ipotesi di collegamento tra la mancanza di vacanze e la scarsità di soldi e/o l'età molto avanzata e/o disturbi psichiatrici vari, non capisco come mai invece persone all'apparenza assolutamente medie se non per una preoccupante rassomiglianza col creme caramel scaduto, se ne rimangano in città invece di darsi almeno una botta di vita visitando, che ne so, il Giappone o l'Antartide o dove gli pare a loro basta che non li vedo io.
Cena davvero buona in trattoria, passeggiata in una Bologna da incanto con una metà Luna luminosa come una intera e gelato all'anguria tra mille chiacchiere come al solito.
E' proprio vero che, come ripete spesso il mago Silvan durante le gangbang, quando c'è la compagnia giusta, non servono le magie per divertirsi un sacco.
lunedì 2 agosto 2010
Il blob
E' il 2 agosto e mi faccio troppo schifo.
Quando l'ignoranza mi chiude in una bolla autistica e mi tiene lontano dai fatti e da emozioni condivise me ne sto tranquillo nei fatti miei e non sospetto nulla. Ma presto o tardi arriva il momento in cui la bolla scoppia e non ho più protezioni, mi mostro nudo nella mia ignoranza e indifeso davanti al senso di vergogna.
Sono troppo giovane per non averne saputo subito di più e troppo vecchio per far parte di quelli che sì, ma è una di quelle stragi che capitavano prima che nascessi, una più una meno...
Quel giorno di trent'anni fa ero probabilmente impegnatissimo nella scelta del gusto del ghiacciolo che lo zio di turno voleva offrirmi, mentre 85 persone venivano dilaniate nella stazione di Bologna.
Quando da grande la mia storia d'amore mi faceva fare la spola tra Firenze e Venezia, ho sostato diverse volte in quella sala d'attesa, ho lanciato uno sguardo distratto a quello squarcio nel muro riempito di cristallo e l'ho sempre giudicato un'artistica trovata ben riuscita, liberamente ispirata al feng shui.
Un giorno di quelli che aspettavo il solito treno in ritardo, ho visto una madre e la sua bimba che si avvicinavano alla breccia e deponevano un'unica gerbera violetta. Ho atteso che finisse il loro raccoglimento e mi sono avvicinato a curiosare. E' come se la lastra commemorativa si fosse staccata dalla parete e mi avesse schiacciato liberandomi dal peso della mia immensa ignoranza.
Oggi che so, oggi che cerco di ricordare anche io e di entrare a far parte di questa melassa densa di rabbia che invade Bologna ogni anno, oggi che quei nomi vengono ripetuti e fior di labbra, mi sforzo di farmi un pò meno schifo. Poi leggo della mancanza di un rappresentante del governo alla commemorazione per non prendere fischi e il compito mi riesce molto più facile.
Entrando in ufficio stamattina ho trovato la mia collega assorta in pensieri tutti suoi. Scorgendomi mi fa "E' strano come una cosa del genere riesca a segnarti... Di nessun altro giorno della mia vita, come di quel 2 agosto del 1980, io riesco a ricodare tutto, da cosa ho mangiato a colazione, a dove ero, a quante vibrazioni ha fatto il vetro della finestra, alla sequenza delle notizie che giungevano a goccia a goccia... E' come se quel giorno una parte di noi fosse morta con loro".
Quando l'ignoranza mi chiude in una bolla autistica e mi tiene lontano dai fatti e da emozioni condivise me ne sto tranquillo nei fatti miei e non sospetto nulla. Ma presto o tardi arriva il momento in cui la bolla scoppia e non ho più protezioni, mi mostro nudo nella mia ignoranza e indifeso davanti al senso di vergogna.
Sono troppo giovane per non averne saputo subito di più e troppo vecchio per far parte di quelli che sì, ma è una di quelle stragi che capitavano prima che nascessi, una più una meno...
Quel giorno di trent'anni fa ero probabilmente impegnatissimo nella scelta del gusto del ghiacciolo che lo zio di turno voleva offrirmi, mentre 85 persone venivano dilaniate nella stazione di Bologna.
Quando da grande la mia storia d'amore mi faceva fare la spola tra Firenze e Venezia, ho sostato diverse volte in quella sala d'attesa, ho lanciato uno sguardo distratto a quello squarcio nel muro riempito di cristallo e l'ho sempre giudicato un'artistica trovata ben riuscita, liberamente ispirata al feng shui.
Un giorno di quelli che aspettavo il solito treno in ritardo, ho visto una madre e la sua bimba che si avvicinavano alla breccia e deponevano un'unica gerbera violetta. Ho atteso che finisse il loro raccoglimento e mi sono avvicinato a curiosare. E' come se la lastra commemorativa si fosse staccata dalla parete e mi avesse schiacciato liberandomi dal peso della mia immensa ignoranza.
Oggi che so, oggi che cerco di ricordare anche io e di entrare a far parte di questa melassa densa di rabbia che invade Bologna ogni anno, oggi che quei nomi vengono ripetuti e fior di labbra, mi sforzo di farmi un pò meno schifo. Poi leggo della mancanza di un rappresentante del governo alla commemorazione per non prendere fischi e il compito mi riesce molto più facile.
Entrando in ufficio stamattina ho trovato la mia collega assorta in pensieri tutti suoi. Scorgendomi mi fa "E' strano come una cosa del genere riesca a segnarti... Di nessun altro giorno della mia vita, come di quel 2 agosto del 1980, io riesco a ricodare tutto, da cosa ho mangiato a colazione, a dove ero, a quante vibrazioni ha fatto il vetro della finestra, alla sequenza delle notizie che giungevano a goccia a goccia... E' come se quel giorno una parte di noi fosse morta con loro".
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