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Bologna, Italy
Ho 30-equalcosa anni, vivo a Bologna, mia città di adozione, assieme al mio compagno col quale ho messo su famiglia dall'agosto 2007 nonostante la legge non la pensi allo stesso modo. Per me questo blog rappresenta un palco virtuale da cui dar sfogo a pensieri, paure, desideri semi-inconfessabili e seghe mentali! Da qui mi aspetto la possibilità di confrontarmi con altre persone e prospettive...restate sintonizzati!

mercoledì 30 maggio 2012

Pezzo di merda

Penso a una scena oggi, mi si è fissata nella testa e fa fatica a volersene andare.
Forse è un sogno, forse un timore immaginario. Magari è solo la scena di un film che ho visto anni fa o una fiaba in cui mi sono immedesimato troppo.
Insomma ho questa scena di me che decido di dare una festa per il mio compleanno. Roba grossa eh, ché quando io decido di festeggiare non bado a spese...devo celebrare come cristo comanda.
Faccio un giro nel condominio, avverto tutti che ci sarà del gran movimento, il dj suonerà roba tosta, marcette remixate piene di tunz-tunz-tunz, arriveranno migliaia e migliaia amici e si esibiranno in una sorta di coreografia simultanea e sincronizzata, tipo uno di quei flashmob che vanno tanto su Youtube.
Ci saranno fuochi d'artificio, vecchie zie carampane acchittate di tutto punto, sul balcone forse forse allestisco un palchetto d'onore con quelli a cui voglio più bene per godersi lo spettacolo.
Ovviamente tutti sono invitati quella sera ad entrare e bere un calice alla mia salute, la porta sarà aperta.
Tutti sono contenti, tutti mi stimano e amano e non vedono l'ora di tirarmi le orecchie e cantarmi gli auguri.
Solo che a questo punto succede una cosa: mentre sono attaccato al telefono a ordinare la mia millefoglie alla frutta nella pasticceria più costosa che trovo sulle Pagine Gialle, sento un tonfo dall'appartamento del vicino. Poi più nulla, per minuti e minuti non si sente più niente.
Lo incontro il giorno dopo alle cassette della posta, il mio vicino di pianerottolo. Ha la faccia tirata e gli occhi tristi e cerchiati di scuro. Mi racconta che la nonna, che abita con lui, nel tentativo di prendere un grosso tegame su una scaffalatura alta, se l'è tirato addosso restandone investita e, scivolando ha battuto la testa ed è morta.
Ecco cosa era quel tonfo dell'altro giorno!, penso...che vecchietta troppo operosa, quella nonnina. Operaia, quasi. Troppo operaia. E adesso tanto morta.
Già che c'è mi chiede la cortesia di non dare più la mia festa di compleanno, sai com'è, siamo sullo stesso pianerottolo, siamo vicini molto vicini.
Gli dimostro a parole e fatti che sono restio, che non ho intenzione di rimandare il mio party in pompa magna. Che insomma la prossimità fisica non è per forza di cose vera vicinanza.
Lui si indispone, ne fa una questione di principio. Nei giorni seguenti mobilità il palazzo, attacca volantini in giro per le scale, porta pure la questione nella riunione di condominio e il risultato è che la quasi unanimità dei condomini passano dalla sua parte: un gran vociare mi chiede di annullare la festa per rispetto a chi da poco se n'è andato.
In questa scena da film che si fa horror sul finale, in questo sogno che si fa incubo prima che io possa riuscire a destarmi, in questo ricordo lontano, vecchio e umiliante io faccio una cosa che mi appare assurda adesso che la scrivo: mi alzo in piedi e dico che la festa si farà, magari abbasso i decibel delle casse giusto per fare una atmosfera più lounge e che brinderò pure alla vecchia morta, ma tipo che davvero la penserò un casino tutto il tempo. E aggiungo che, comunque, una riunione di condominio come quella, non è il luogo in cui si può formare un  legittimo dissenso, per cui io vado per la mia strada.
Ora io vi domando e chiedo: quanto sarei pezzo di merda se nella realtà io mi comportassi davvero così?
No, ma davvero, ditemelo forte e chiaro perché tra una scossa e l'altra io sento il bisogno che me lo diciate quanto farei venire il voltastomaco.

N.B. Riportato a più miti consigli da un lettore, da un amico e dal moroso (che proprio non se la sente di portarmi le arance in cella), decido di rimuovere la foto di apertura del post. Tra l'altro non un bel vedere...
Nulla cambia nelle convinzioni e nel testo che le rappresenta.

giovedì 24 maggio 2012

Perle ai porci n° 8


"Trovare un attivo a Bologna è l'impresa più inutile che uno possa intraprendere...
Non esistono attivi, solo versatili che si sacrificano una tantum!"

giovedì 17 maggio 2012

IDAHO

Oggi, come tutti saprete già, si celebra l'International Day Against Homophobia and Transphobia.
Onestamente, credo di poter apportare poca utilità all'invito corale ad informarsi e "stare sul pezzo"...in rete per fortuna c'è un florilegio di bellissimi post sul tema e vi rimando a quelli di Pablo, Oscar e Elfobruno solo per attingere dal mio blogroll.
Però un pensiero mi attraversa la testa e ve lo butto lì perché lo sapete che un cecio in bocca lo tengo a fatica: datevi un limite.
Stabilite una quantità di tempo massimo dedicata alla commemorazione.
Informatevi, se venite da un altro pianeta in cui l'essere gay è cosa buona e giusta quanto ogni altre condizione, su quanto invece è avvenuto e avviene qui.
Ma poi basta.
La rievocazione dei fatti storici ha un senso se riesce a dare anche segni tangibili nell'odierno e non se serve solo a far cambiare per 24 ore lo status in un social network. Siamo operosi invece, prendiamo spunto dall'ape multicolore.
Questo giorno è troppo breve per passarlo a leggere post come questo. Concedetevene 5, non di più.
Questo giorno è troppo corto per far venire sera senza aver fatto qualcosa per voi stessi e l'affermazione della dignità di ciò che siete in grado di provare.
Questo giorno è troppo importante perché non ci sia tutti i giorni.

giovedì 3 maggio 2012

Donne Moderne

Nella mia recente trasferta sudica mi è capitato di imbattermi sul treno in due personaggi coloriti come la ruota di un pavone con la diarrea a spruzzo. Era un po' che non incontravo qualcuno di così stupefacente e...me lo potevo mai tenere per me? Certo che sì.
Però ho deciso diversamente...

Si installano nello scompartimento coi loro corpicini minuti corazzati di foulard, cammei di corallo e ventagli merlettati freschi di appretto. Sono due donne sulla sessantina, col pedigree di un'estinta nobiltà fiorentina stampato in faccia, di quelle che si capisce che hanno almeno un casato, tre case e diversi casolari. Rotture di caso, non pervenute.
Non abituate a chiedere nulla, si annunciano con sbuffi sincronizzati e lamentele sommesse quel tanto da poter essere udite dagli astanti: "OooH! E chI ci AiuterA' ora a meTTere su quESte valIgIe coSI' PesaNTiii???".
Io, che rivedo l'immagine della mia amata nonnina in ogni persona anziana e ne sono commosso fino alle lacrime, devo alzare al massimo il volume di Talk That Talk nelle cuffiette perché Rihanna mi distragga e mi dissuada dall'alzare anche metà chiappa dal sedile.
In compenso si alza un tizio così mingherlino che manco mi ero accorto della sua presenza fino a quel momento e, con la potenza di uno sbuffo di Borotalco che le sue braccine riescono a sprigionare, mi colpisce due volte con quei cazzo di bagagli prima di riuscire a posizionarli in alto.
Liberatesi delle incombenze materiali e ripagato quel morto di fame con una Pastiglia dissetante Leone (ma esistono ancora?!?), si profondono in una serie di botta e risposta impossibili da riportare se non per sommi capi.
Zittita Rihanna (ma con gli auricolari nelle orecchie per non dare a vedere di essere in ascolto), vengo a sapere che si chiamano Teodolinda e Mariaclara, sono due dame di carità ("Ah dimmi quello che vuoi, ormai abbondano definizioni su definizioni ma io ad assistente e counselor preferisco sempre il desueto dame di carità!", subito plaudita dall'altra), ritengono non più ovviabile la creazione di una stazione dell'Alta Velocità a Tavernelle (???), fanno parte di un gruppo intitolato ad Artemisia Gentileschi che quest'anno offre loro la possibilità di andare in India nella stagione dei Monsoni ad arredare una casa-famiglia per donne abusate oppure in California (ma a fare che??? a soccorrere i surfisti più bisognosi???), conoscono solo amiche che si chiamano Flaviana, Teodora e Romilda (a parte una Giuseppina, evidentemente transfuga di Torre Annunziata), una delle due non ricava più benefici antistress dalla chakroterapia e vuole provare la cristalloterapia, riportano di una loro amica (non credo sia la Giuseppina, se vi interessa a questo punto...) che è stata convocata da un prefetto distrettuale in India per andare ad accendere un contatore e dare energia a un orfanotrofio durante una cerimonia "belllllissssssssima! Ho visto le foto...".
Dopo una pausa di pochi minuti dedicata all'abbeveraggio (si erano portate un infuso dentro un thermos di volgare metallo ma col cappuccio di ceramica che ti fa pure da tazza col bordino decorato), Teodolinda racconta che ha ben 8 parenti che compiono gli anni nel mese di Aprile, così che già da anni hanno deciso di festeggiarli tutti assieme in una Festa della Primavera durante la quale lei prepara i suoi famosi canapè...
Dopo più di un'ora di questa solfa (scendono per andare a mangiare un piatto di "pici-come-si-deve dalla Serenella"), cerco una App nell'Android Market che mi suicidi all'istante, ma pare che nessuno l'abbia ancora sviluppata. E voi amici iphonizzati, siete più fortunati?

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