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Ho 30-equalcosa anni, vivo a Bologna, mia città di adozione, assieme al mio compagno col quale ho messo su famiglia dall'agosto 2007 nonostante la legge non la pensi allo stesso modo. Per me questo blog rappresenta un palco virtuale da cui dar sfogo a pensieri, paure, desideri semi-inconfessabili e seghe mentali! Da qui mi aspetto la possibilità di confrontarmi con altre persone e prospettive...restate sintonizzati!

mercoledì 29 febbraio 2012

Mercoledì 29 febbraio

Mercoledì 29 febbraio.
Oggi è mercoledì 29 febbraio.
2012, se proprio vogliamo fa' i precisini...
Basta così, punto.
Non è che devo avere altro da dire per scrivere un post di quelli ce n'è uno ogni 4 anni...

P.S. Per chi fosse rimasto sconvolto dal calendario di apertura post, rimedierò dicendo che, per fortuna, nella smorfia napoletana il 29 è ben altro e lo vediamo più spesso!



lunedì 20 febbraio 2012

Doccie va senza la "i", come orgie

Discettavo poco fa con un losco figuro di Grindr sulla correttezza lemmatica di taluni vocaboli (bisogna sempre essere originali e portare cultura lì dove abbondano...altre robette, suvvia!) e il problema di "docce VS doccie" mi ha suggerito un tema che mi mette spesso in grande imbarazzo.
A tutti voi sarà capitato di ritrovarvi in doccia (tié! al singolare non mi frega!) con degli sconosciuti almeno una quindicina di volte nella vita, senza dovervi per questo chiamare Edwige Fenech e aver contribuito, a suon di insaponate, all'impoverimento ecosistemico e culturale del paese con filmacci deprecabili tra anni '70 e '80.
Sicuramente avrete avuto l'opportunità di ritrovarvi coi compagni di gioco nel dopopartita a calcetto (tsè...vabbè...), avrete condiviso gli spazi dediti all'autolavaggio di una caserma (mej cojoni...oggi non mi viene un esempio verosimile manco a pagarmelo...) o vi sarete ritrovati ricoperti di doccia-schiuma assieme al vostro partner di pissing preferito dopo quell'altra, di doccia (chissà perché questa mi pare la più probabile).
A me, più semplicemente, capita ogni volta che finisco l'allenamento in palestra e vado a darmi una ripulita prima di tornare a casa.
E' allora, quando trovo qualcun'altro intento a fare lo stesso, che il dubbio mi assale: MA QUANTO CAZZO DEVE DURARE UNA DOCCIA???
Se vi fermate a riflettere un attimo, non è questione di poco conto. Bisogna lavarsi per bene l'essudato dalla pelle, bisogna dedicare qualche minuto al vizio di se stessi, bisogna corroborare l'anima e, dato che si è in pubblico, non dare l'idea agli altri che si è persone superficiali o, quasi peggio, accozzate.
D'altra parte se si sta troppo sotto la doccia gli altri potrebbero pensare che non ci si lavi di sovente e si aspetti di andare in palestra per approfittarne, che si è dei mostri indifferenti al tema dello sciupio delle risorse idriche, che si è una persona ignobile e parassita della società come un evasore o Massimo Giletti.
Un bagno caldo al contrario non presenta di queste problematiche perché ci si può raggrinzire dentro quanto ci pare e farci solo la figura della Joan Collins che se la sta spassando di brutto.
Per questo vi chiedo...qual è la ragionevole durata di una doccia, secondo voi?

martedì 14 febbraio 2012

Bologna Pride 2012

Per chi non lo sapesse, il 9 giugno prossimo per indossare quegli short coi sbrilluccichi che tenete a prendere polvere nel cassetto da 12 mesi, vi toccherà venire a casa mia.
Non nella mia cucina, ché lì i pantaloncini attillati a filo chiappa sono tenuta d'ordinanza ogni dì, ma nella mia Bologna.
Ieri, chi ci sta dietro (oddio, ma chi ci sta dietro?!?), se n'è uscito col logo ufficiale dell'evento che potete rimirare in principio di post.
Vi chiedo che ne pensate, se vi pare efficace, bello e ficcante.
Io lo boccio e non vi dico i motivi per non influenzarvi.
Anzi, ma chi se ne frega, è periodo di influenza, una più una meno...
Mi fa schifo perché non c'è neanche un richiamo a quei simboli semiotici che, come sosterrebbe il mio amico Oscar, fanno di noi un "popolo": niente parola GAY, niente bandiera arcobaleno, niente riferimento al Grande Giorno della Parata, nessuna volontà di appassionare e rendere il Pride una cosa viva e presente (la volta scorsa, come ricordano le foto in fondo, tutto ciò fu mirabilmente perseguito con cartelloni ad hoc che tappezzarono la città intera e facevano capire a tutti quanto sfaccettatta e multicolore fosse una certa realtà).
Questo pare il simbolo di una porno-app per smartphone e sono convinto che l'iphonemania abbia influenzato non poco i grafici che l'hanno realizzata: quella essenzialità stilistica deve essere colpa della Apple!
Io mi aspetto che da un momento all'altro la P ruoti di 90° gradi in senso orario diventando un pene che va inchiappettarsi quel culo rosa e pulsante.
No, ditemelo se sono io...








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