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Bologna, Italy
Ho 30-equalcosa anni, vivo a Bologna, mia città di adozione, assieme al mio compagno col quale ho messo su famiglia dall'agosto 2007 nonostante la legge non la pensi allo stesso modo. Per me questo blog rappresenta un palco virtuale da cui dar sfogo a pensieri, paure, desideri semi-inconfessabili e seghe mentali! Da qui mi aspetto la possibilità di confrontarmi con altre persone e prospettive...restate sintonizzati!

giovedì 28 ottobre 2010

La vecchia volpe

Vi va una storiellina fresca fresca di giornata per digerire meglio? Facciamo finta che avete detto di sì, perchè tanto io vado avanti lo stesso...
Stamattina, ore all'incirca 7:40, prendo il mio bel bus per il centro che si fa trovare particolarmente zeppo di quella specie, tanto diffusa a Bologna, nota come Dementialis Studaente dal grosso zaino, nonostante la presenza dell'apposito adesivo indicante il divieto di imbarco per grosse bestie.
Strusciandoci come capitoni nella pescheria di "Totonno 'o Marenariello" la vigilia di Natale, riesco a trovare un appiglio per il viaggio in corrispondenza di uno di quei posti riservati a persone anziane, donne incintate e disabili. Ovviamente occupato da una coppia under 21 troppo presa dall'esibirsi in uno smorzacandela da vestiti per fregargliene qualcosa della ottuagenaria in piedi accanto a me che li guarda con occhi supplici.
La ragazzetta, troia come una bagascia di Shanghai, giocava a dove ti parcheggio questo Suv che mi ostino a chiamare culo ballando il waka waka sul di lui uccello, senza essere minimamente sfiorata dal dubbio che, in mezzo a tutto quell'involontario pubblico, potesse essere presente, chessò io, una vicina, una prof., o uno zio qualunque. Lui, lumacone quanto cesso, sembrava la versione lesbo della dea Kali, riuscendo a metterle le mani contemporaneamente su zizze, ginocchia, lobi, ombelico e interno cosce.
Mentre procedono in questo Kamasutra da mezzo pubblico, le fermate si alternano fuori del finestrino e la vecchina malferma ha sempre più difficoltà a reggersi in equilibrio spinta da ogni dove.
Sto lì lì per dire qualcosa ai due imbecilli (magari avranno interpretato la riserva del posto per handicappati a modo loro, chissà), quando all'ennesima fermata lei balza in piedi, gli afferra la testa come se volesse fargliela scoppiare e, in un impeto di irruenza giovanile talmente fuori posto quanto sguaiato, gli urla "A DOPO AMORE MIOOOOO!!! GIA' MI MANCHIII!!!" e, buttando all'aria a colpi di zaino un cinque malcapitati, si precipita fuori del mezzo.
Restiamo tutti atterriti dall'urlo, dal tatto umano e dalla grazia dei gesti di questa gentile donzella e non riusciamo a spiccicare parola ma solo scambiarci sguardi esterrefatti. Tutti tranne una...
La vecchia signora, silente e stoica fino a quel momento, dimostra di essere una furbacchiona di tre cotte quando, con vocina gentile e così fine fine che non le puoi dire di no, chiede a questo punto, e solo a questo punto perchè lì sta il vero colpo di genio, al ragazzo lasciato solo di cederle il posto.
Lui cerca di tergiversare, di metterci un sacco a recuparare le sue cose, la sciarpa qui, il giaccone lì, lo zaino un pò più in là... Ma, nonostante i preziosi secondi guadagnati, rosso come un peperone è costretto a farsi largo nella folla con la tuta che rivela tutto il bozzo gonfio tra le gambone grassocce!
E, mentre i brufoli sembrano esplodergli sulla faccia imbarazzatissima e il solo desiderio provato è di essere sotto il bus invece che dentro, la vecchina si accomoda sul sedile lanciando in giro lampi di soddisfazione dagli occhietti ardenti come spilli infuocati.
Hai capito la vecchia volpe? Adesso so come voglio essere da anziano!

lunedì 25 ottobre 2010

Reportage del lunedì # 76

E' da ieri che un grigio piovoso s'è spalmato su Bologna come una tristissima marmellata di depressione a pezzettoni. Va da sè che anche il mio umore ne risente. C'è chi avverte il maltempo con scrocchiolii d'ossa e mal di capo. A me frullano le palle come Minipimer e divento simpatico come la varicella dopo i 30.
Quando poi l'Italia dei Valori si deciderà a fare una raccolta firme per abolire il lunedì, sarà sempre troppo tardi...

Venerdì, con la voglia di uscire al freddo e al gelo pari al desiderio di essere fistato dalle otto braccia di un polipo, mi costringo ad andare alla notte bianca in centro. Molto ha ottenuto, in questo senso, la minaccia del moroso di non farmi scopare tutto il finesettimana se non gli offrivo manco una birra come dimostrazione del romanticismo residuato dopo sette anni.
Alle 20:30, sotto la torre degli Asinelli (sotto quella della Garisenda non ci vado chè mi fa paura, tutta storta com'è, e se la guardo troppo mi fa pure vomitare) ci uniamo al ristretto numero di partecipanti alla visita guidata che per un'ora e passa ci decanterà le mille meraviglie di Strada Maggiore. Ho partecipato a orgie con il doppio del numero dei partecipanti ma la guida era un giovine storico niente male, di quelli dalla faccia pulita e intellettualoide che, per converso, immagini terribilmente maiale a letto. O che s'appoggia dietro se te lo ritrovi in fila alla Posta. Insomma quelle robe lì...
Eravamo così ridicolmente esigui che per tutto il tragitto le band musicali ci pigliavano per il culo alzando il volume delle casse al massimo e impedendoci di sentire altro che schiamazzi rock e le loro risate a ottomila decibel. Il clou però è stato quando la guida porca inside (lo so che è porca, ne sono certo...) ci ha condotti a visitare Palazzo Segni Masetti, a suo dire un orgasmo per gli occhi. Non so se ho la vista frigida, sta di fatto che se appena appena sei nato a sud di Orte, quei quattro decori orridi li trovi nel peggio cesso dell'Autogrill e se, per colmo di sventura, t'è pure capitato di visitare la Reggia di Caserta, sai che un soffitto a finte prospettive pure la cuccia dei seguci del re ce l'aveva. No perchè bisogna pur dare a Cesare quello che è di Cesare ma pure ai Borbone quello che è dei Borbone! Così, mentre la bolognesissima novantenne mia vicina di scranno raggiungeva, incredula, l'estasi dei sensi dopo sessant'anni dall'ultima scopata, io dovevo seguire con lo sguardo il tragitto delle fughe del pavimento per non cadere addormentato nella sua scarna scollatura visonata.

Sabato, giornata dedicata alle faccende di casa e dei follicoli piliferi. Potete saltare questa parte se non vi interessa sapere che ho fatto la spesa, pulito camera (ma quanti fazzoletti sporchi possono rifugiarsi sotto il letto quando si ha una attività sessuale appena decente?!?) e depilato collo e ascelle, lasciando il petto villoso per nascondere un pò la perdita di tono delle magnate autunnali.
Ma poi non sareste quegli adorabili voyeur che io conosco tanto bene quindi non fate finta di non essere arrivati fin qui!
Pomeriggio a far visita ad amici tra chiacchiere e caffè e serata relax a casa. Ho finalmente finito quella quintalata di marroni che c'avevo. Il problema è che dopo la scorpacciata di sabato, scoreggio marron glacé ma per fortuna senza conseguenze per le mutande.

Domenica, uggia e depressione a tutto spiano, acuite dalla seduta di palestra per porre rimedio al gonfiore addominale e alle troppe calorie ingerite tra quiche al salame, zucchine e provola affumicata, castagnata e biscotti alla crema sfornati tutto sabato sera. Ahò se non vado a ballare io sfogo così...
Per rinfrancare un pò lo spirito, seduta di sauna di quelle 6-7 ore che rappresentano il minimo sindacale per me. Ci sono andato davvero solo per fare un carico di calore tra sauna e jacuzzi, tanto avevo la libido sotto le ciabatte.
Solo una volta ho lasciato avvicinare un tizio dalla manina lieve e delicata per fare le coccole al mio cucciolone. Eravamo immersi nella magica acqua dalle simpatiche bolle e nessuno sospettava della nostra attività, prima appena accennata, poi leggermente più ardita. A un certo punto il tizio prende davvero un buon ritmo e i miei ansimi gli fanno da pentagramma..."chissà come se la cava col flauto dolce", faccio appena in tempo a pensare. Una fitta improvvisa, dolorosissima, mi sconquassa tutto e mi strabuzza gli occhi all'infuori: la chiave dell'armadietto, agganciata a un braccialetto indossato al polso della manina svelta, mi ha infilzato un fianco e ha trasformato d'un colpo la jacuzzi in un planetario, tante sono le stelle che ho visto.
Dopo lo spasmo trattenuto a fatica, il tipo mi molla guardandomi sorridente e soddisfatto di sè. Per colmo di sventura, s'è pure convinto di avermi fatto venire mentre mi ha solo praticato una appendicectomia senza anestesia!

giovedì 21 ottobre 2010

Carta straccia

Reporters sans frontières continua a non farsi gli affari propri e pure quest'anno spiattella a tutto il mondo quanto da noi la libertà di stampa sia un concetto variamente interpretabile da Berlusconi & C.
C'è da dire che il 49° posto a me non sembra neanche malaccio e senz'altro preferibile al secondo dell'Austria. Vi immaginate che palle stare lì, attaccati ai primi classificati, e non salire sul gradino più alto? Un pò come quando all'università fai un esame splendido e ti danno 29... No, no, teniamoci il 49 che è meglio, magari ci si dà da fare per l'anno prossimo e facciamo cifra tonda a 50 che è pure più facile da ricordare.
Eppure.
Nonostante la perfezione della macchina del consenso mediatico creata negli anni dal presidente del consiglio e oliata quotidianamente dai vari minzolini, sallustri, belpietri, feltri e compagnia disgustando, qualcuno ancora cerca di sfuggire al lavaggio del cervello di queste shampiste del giornalismo nostrano. Più d'uno, al momento in cui il grande B. annunciava l'invio alle famiglie italiane del volume riepilogativo di quanto fatto (buahahahaha!) in due anni di governo, si è chiesto se, come al solito, paga Pantalone. Ovvio che sì...
Ora, in un momento in cui mancano fondi per la qualunque e in particolare per Sanità e Ricerca, è più che lecito cercare di fermare questo ennesimo sperpero delle pubbliche risorse. Non foss'altro che per il fatto che, a quanto pare, Silvio abbia deciso, seppur a malincuore, di non inserire il paginone centrale con l'ultima...ahò non mi ricordo come si scrive mignotta in inglese che faceva così figo...vabbè dai, posto così.
Una strada che si può tentare è quella di mandare una mail con il seguente testo:

" Con riferimento all'annuncio del Presidente del Consiglio On. Silvio Berlusconi di inviare ad ogni famiglia italiana il libro "Due anni di governo", mi preme comunicarVi che desidero assolutamente NON riceverlo, essendo un mio diritto in base alla legge per la tutela della privacy n. 675/1996 ed il relativo D.P.R. n. 501/1998, nella fattispecie articolo 13 comma e), e che la spesa relativa che si risparmierà , venga messa a disposizione del Ministero della Pubblica Istruzione e/o del Ministero della Sanità .
Ringraziando per l'attenzione porgo distinti saluti."

Fatelo tutti, specialmente se siete nell'elenco telefonico. Se vengono subissati di mail magari la differenza la fa...

lunedì 18 ottobre 2010

Reportage del lunedì # 75

Cosa fai quando ti capita tra capo e collo il più diluviante weekend della tua vita che in confronto con l'acqua che viene giù durante la stagione dei Monsoni ti ci fai a malapena un bidè? Semplice: cerchi di capitalizzare il tuo tempo e le energie vitali con ludiche attività di rinvigorente ispirazione e corroborante matrice. In due parole, magni, chiavi e guardi film. Ah, scusate, sono tre...
A parte quelle infralenzuolistiche la cui descrizione vi annoierebbe a morte, ho passato il finesettimana in un crescendo di attività da nonna Abelarda che, se continua così, mi manca la tessera della bocciofila sottocasa e cominciare a guidare col cappello in testa per essere l'emblema dell'ottuagenario tipico.
Ho visto tanti film che aspettavano il mio autorevole occhio critico per una dissertazione specialistica che vado a riportare: "Ponyo sulla scogliera" = merda; "Viola di mare"= bello assai ma dal trailer sembrava meglio; "Raw fucksluts" = belle le prime due inchiappettate ma il secondo ingoio andava contestualizzato meglio; "Mystic pizza" = la storia della mia vita se fossi una pizzaiola portoghese.
Sabato sera, col culo che mi pesava come un macigno o come se mi avessero impiantato quello di Mariah Carey, mi costringo a uscire per andare in trattoria con gli amici. Non devo essere stato l'unico a soffrire la malinconia del calduccio di casa se, quando Federico ha proposto l'accogliente riparo del suo appartamento  per ubriacarci adeguatamente, eravamo già sul suo divano a metà del "Sììì!".
Domenica passata a mettere a posto casa, sforzarmi di avere un buon rapporto col cinese (che già detesto) che abita con noi e fare le castagne al forno.
Che ve devo di'...è l'inizio della fine, lo so...

martedì 12 ottobre 2010

Fantastiche!

No vabbè, io prendo su e vado in Malesia a farmi un girino per imbattermi in queste pazze...
Le adoro oltre ogni dire! Scommetto mi farebbero passare ogni paura di volare.

lunedì 11 ottobre 2010

Reportage del lunedì # 74

Un weekend bello bello, dove la convivialità e la socializzazione hanno raggiunto livelli difficilmente pareggiabili. Ovviamente col conseguente carico di stanchezza micidiale della domenica sera che mi ha impedito di compiere il mio dovere coniugale... Ma potersi guardare alle spalle e vedere due giorni così intensi e positivi è una sensazione che riempie di energia vitale.

Venerdì, in vista del pranzo e della cena che avranno luogo nella mia magione, giornata dedicata al tentativo di rendere la casa qualcosa di meno assimilabile a un porcile e alla spesa alimentare. Esiste una sensazione di appagamento della massaia che alberga in ciascuno di noi più grande di quella che si prova quando vai a pagare quello che hai nel carrello e la cassiera ossigenata col mollettone azzurro ti spara un totale superiore ai 90 euro?
Serata casalinga a guardare il film più frociamente truce della storia: "300". No dico, ma lo avete visto? Uomini nudi che per tutto il tempo si sgozzano, combattono coreografati da Brian e Garrison e hanno visioni mitologiche di esseri mostruosamente fantastici. Praticamente una puntata sottotono di Amici.

Sabato, pranzo con una mia collega d'ufficio e il di lei consorte. Siamo già stati a cena da loro diverse volte ma riceverli per la prima a casa nostra è stato particolarmente emozionante ma tutto è filato liscissimo. Con loro non ho mai avuto bisogno di chiarire il legame che mi unisce a Marco, l'omosessualità è stata da sempre una componente naturale della nostra amicizia che non ha mai dovuto passare per la sfibrante e svilente "accettazione". Due coppie, quattro identità, diverse decadi a separaci temporalmente ma un grande affetto a unirci e farci ritrovare attorno a un tavolo. Il menù, riuscitissimo e apprezzato da me per primo che di solito sono così autocritico, recitava: tartine con maionese e salmone affumicato con ricciolo di prezzemolo a guarnizione, linguine cozze e vongole che di più buoni non se n'è mai assaggiati, insalata di polipo, seppie, patate, olive verdi e nere e insalatina d'ortaggi vari, strudel di mele e pasticceria varia col Malvasia. A sera anche la visione del frigo chiuso mi procurava conati e s'è cenato con una cannibalistica tisana al finocchio...

Domenica, mattinata in palestra, poi pranzo e shopping pomeridiano. Nel pomeriggio ben due incontri con nuovi amici di chat e tutti e due ben riusciti direi, con complimenti reciproci e promesse di rivedersi presto. Vedremo. Mi ha fatto un certo effetto sapere che il secondo ragazzo incontrato è già stato a casa mia l'anno scorso, mentre eravamo assenti, portato in camera da quella zoccoletta del nostro ex coinquilino. Aspetti negativi dell'abitare con ragazzi gay e single: centinaia di persone con cui fai amicizia prendoci un caffè assieme senza sospettare che ti hanno già sborrato sulle tende di casa qualche mese prima... C'est la vie!
Cena con Danila e il moroso tra chiacchiere arretrate e vorticose nel tentativo di riprendere parte del tempo perso. A ospiti congedati, tante coccole tra coniugi fino ad addormentarsi abbracciati: la crisi di settimana scorsa sembra superata del tutto... 

Infine un consulto, non vorrei scoprire di soffrire di allucinazioni ed è per questo che vi chiedo un parere spassionato... Per pura curiosità (e non certo perchè vi nascondo l'esistenza di un figlio), mi sono imbattuto nel sito del progetto Unijunior che si propone di stabilire un primo incontro tra ragazzetti e Università. Scusate, ma nella sezione dei bambini bolognesi vedete anche voi quello che vedo io nel disegno o sono uno in fissa con certe cose? Clicca qui... Vi do un aiutino: non parlo dell'errore di grammatica...

giovedì 7 ottobre 2010

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Da adolescente ero molto ottocentesco. Romanticamente turbato, mi credevo la reincarnazione di un Leopardi solo una 'nticchia più sfigato.
Crescendo ho imparato a essere meno radicale e il gusto della leggerezza e, se avessi la possibilità di tornare bello com'ero e stupido come sono adesso, il mondo sarebbe ai miei piedi.
Allora non facevo che pensare alla morte, sia materiale che metafisica, e ci davo giù di pipponi esagerati sulla decomposizione, la rottura dei legami, la fine dei sentimenti e la chiusura dei canali comunicativi.
Mi capitava spesso di interrogarmi sul quantum della morte e desideravo conoscere il numero di battiti che avevo a disposizione o quello dei respiri che ero programmato per esalare.
Anche se adesso le cose sono un pò cambiate, con la complicità di una notte insonne certi pensieri tornano ad affacciarsi.
Da quando sfogo la mia irrazionalità con qualcosa di creativo come la scrittura, è però cambiato l'oggetto della mia curiosità: quello che ora vorrei sapere è quanti punti ho a disposizione.
La mia non è una richiesta di saldo alla cassiera della Coop per vedere se riesco ad aggiudicarmi l'insalatiera di porcellana, intendo proprio i punti grafici, i segni di interpunzione in chiusura di frase.
Quando termino un pensiero non so se avrò mai la possibilità di concatenarne un altro, non so se avrò la possibilità di spiegarmi meglio andando a capo o se invece cadrò con la testa riversa sulla tastira a digitare lsyiokjsdfjbsh.
Ne ho messo un altro e non sono morto, quindi provo ad andare avanti... Uggesù pure i punti sospensivi m'azzardo a usare! E se avessi ragione e siamo nati per usare un certo numero di punti e basta, solo quello e niente più? Bisogna essere proprio pazzi per mettersi a usare punti sospensivi anticipando la propria fine, facendone fuori tre invece che uno!
Mi sa che non userò mai più punti sospensivi... Ok, non mi riesce ma posso provare a fare frasi più lunghe, a mettere tutto il significato che posso ora e adesso perchè dopo non so se me ne sarà data più occasione, a essere intenso e preciso come un bisturi mentre procedo ad amputare spazi bianchi e sostituirli con caratteri cicatriziali, a spiegarmi meglio che posso senza giocarmi l'attenzione.
Questo posso fare: usare i punti con sapienza e parsimonia.
Sui punti il punto della questione è che, in definitiva, comincio a cagarmi addosso.
Che non sono e non sarò mai pronto ad accettare l'idea di una fine bastarda che, dopo una vita di punto e a capo, arrivi a mettere il punto e basta.

martedì 5 ottobre 2010

Reportage del lunedì # 73 (edizione speciale del martedì)

Ve lo sbatto dentro senza sputo, magari vi piace:

Venerdì arriva da me "mia sorella" Giovanni e trasforma l'appartamento in una succursale della casa madre della Douglas: creme, liquidi per lenti a contatto, asciugamani Rocco Barocco, conosco il fondotinta che usa?, indestructiblegelforspecialhairlookmoisturizingnutrirepair ovunque. Mi aspetto che da un momento all'altro tiri fuori anche un lubrificante per pelli sensibili e glandi screpolati per avere in casa la versione finocchia della perfetta presentatrice Avon.
La natura ci ha fatti imperfetti e si sa. Avremmo infatti voluto fiondarci nel primo cruising ma siamo stati costretti a piegarci alla logica della nutrizione e a consumare una qualche cena in fretta e furia. Poi, liberi e belli, andiamo a far numero al Bart. Poca gente (il lungo weekend col lunedì festivo per celebrare il santo patrono deve aver svuotato un pò la città. Anche se, grazie a noi, Bologna è stata così puttana che è meglio parlare di santo protettore...) ma con un paio di punte di diamante, una delle quali è ovviamente diventata un solitario per la collezione di De Beers di mia sorella.
Spettacolo di strip che non ha raggiunto la sufficienza: i due gogo boys erano gravemente impreparati di fronte alle nostre sbirciate interrogatorie e all'esame...tattile...ha trovato conferma la nostra impressione di totale mancanza di sviluppo del tema centrale del compito. Bocciati.
Tra i vari pompini multipli e spagnole tra le chiappe che ormai non impressionano più nessuno nel sotterraneo del bar, finalmente una prima visione per me: un tizio si è denudato completamente, ha indossato una maschera di pelle senza neanche i buchi per gli occhi, si è sdraiato sulla grata del pisciatoio a pavimento e, con la scritta WC che campeggiava sul petto si è fatto usare come latrina da tutti i volontari. Ributtante ma non è facile staccare gli occhi.

Sabato, dopo una spesa, due faccende domestiche e tre chiacchiere col cinese non vedevamo l'ora di fare quattro salti in disco (ma quanto fa ottantenne dire "fare quattro salti"?!?). Red Club as usual.
L'amicizia col cubista del locale, visto che di sesso manco a parlarne, mi porta almeno questo di buono: una drink card omaggio ogni volta che mi vede. Io vado di stomaco già con un Cuba Libre che non sia almeno al 75% di Coca Cola e 20% di ghiaccio, figurarsi quindi come stavo quando sabato ci ha regalato due card! Alle tre mi dimenavo in pista come quel tarantolato di Don Lurio quando ballava Testaspalla, alle quattro ero come Don Lurio quel mattino che si è svegliato morto, abbracciato a un albero in giardino per non cadere esanime con la faccia nel prato inglese...
Con la chiusura delle piscine, jacuzzi e tutto l'ambaradam estivo son tornate in gran rispolvero le due megadark, così che le altezzose palestrate hanno potuto riprendere il loro sport preferito dopo l'ingurgito della creatina: snobbare i comuni mortali fino a mezz'ora prima della chiusura per poi scendere di sotto e spompinare pure il nonno di Matusalemme. Contente loro, le snobbette pompate.

Domenica, nonostante il ritorno alle ore piccole (ma quanto fa novantenne dire "fare le ore piccole"?!?), alle dieci già spignattavo per preparare lasagne al forno alla terrona per pranzo e gattò di patate da portare alla festa di compleanno di Pablo alla sera. Dopo il parco pranzo abbiamo comunque deciso di chiudere il puttan tour con un sei ore di sauna che era un mese che mancavo e il proprietario e aveva affisso i manifesti Missing! in bacheca.
Io non so se avevano diffuso la notizia che i Maya s'erano sbagliati e che la fine del mondo era in realtà quella sera stessa dopo l'edizione di Studio Aperto, sta di fatto che così tanta azione non l'avevo proprio mai vista!
Recuperato il tempo perso con un paio (leggasi sei) di spettacolini ad hoc che mi hanno valso il titolo del Peggio Troione della jacuzzi, ci siam congedati con la solita eleganza e disinvoltura, subito dopo l'ingozzata al buffet, con una tartina al salame ancora infilzata tra i canini e uno sbuffo di maionese sull'asciugamano.
Toh, non è maionese!

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