"La pistola alla tempia" è un gioco basato sulle scelte radicali, portato alla fama presso il grande pubblico televisivo da Daria Bignardi nelle sue interviste a personaggi famosi.
Il concetto è semplice: la domanda che ti viene posta, di solito scomodissima come un letto da fachiro con un unico chiodo, prevede solo due risposte, entrambe sgradite all'intervistato che, tuttavia, deve per forza (come se avesse una pistola puntata alla tempia, appunto), propendere per l'una o l'altra.
Non sono famoso, non sono bellissimo e non sono abbastanza depravato da poter ricevere un invito a un talk show. E dubito pure che la mia opinione interessi i miei amici seduti a un tavolo da giardino alla festa della salsiccia e friarielli di Sant'Angelo in Formis, eppure c'è una domanda da pistola alla tempia che vorrei qualcuno mi facesse.
Dopo l'indecorosa immagine di sé che il Partito Democratico sta dando ad ogni occasione gli si presenti per dimostrare tutto il machismo, l'arroganza, l'omofobia, lo snobismo e il confessionalismo che lo animano da sempre, io vorrei tanto che qualcuno mi chiedesse: "Pistola alla tempia, alle prossime politiche voterai il riesumato Berlusconi o il PD di Bindi, Bersani, Fioroni, Letta e compagnia cantando?".
Perché io il dubbio non ce l'ho e tra il governo dei puttanieri e quello delle suore malchiavate che osano rispondere con le minacce alle legittime richieste di diritti civili provenienti dalla società, so chi mi fa meno vomitare.
E comunque la pistola alla tempia può sempre essere anche un ottimo consiglio quando qualcuno farebbe meglio a spararsi che a continuare a spararle.
Godetevela al 16simo minuto.
Il clou al 23esimo.
Dal 25esimo dovreste disidratarvi a furia di sputare sul monitor se ancora avete una vaga idea di cosa significhi essere di sinistra.