Premetto che i miei Pride precedenti (e quindi termine di paragone) sono stati: RomaPride del 2007, EuroPride di Madrid del 2007, BolognaPride 2008 e SohoPride di Londra del 2008 (eh sì, il finocchiume mi piace assaggiarlo in doppietta e spesso fuori casa. Lì sì che c'è da festeggiare, mica stanno ancora a disegnare le pitture rupestri come noi in Italia!).
E ora andiamo di reportage:
La città: Era la mia prima volta a Genova e i pareri degli amici che l'avevano visitata, e che avevo interrogato sull'argomento nei giorni precedenti, andavano dalla reazione scomposta con rotazione della testa di 360 gradi al solo nominare il capoluogo ligure fino a un più distaccato "Preferirei mangiare il mio vomito a pezzettoni piuttosto che tornarci"... Lungi da me esprimere un giudizio definitivo su una città dopo averci passato appena sei ore, ma da quello che ho visto durante il percorso della manifestazione ho capito di avere per amici delle persone davvero aristocratiche perchè neanche io sarei stato più accorto nella scelta di certi eufemismi. Genova non solo è sporca più della coscienza di Noemi Letizia ma è pure più sgarrupata di Pompei e, a parte l'ultimo terzo del tragitto che qualche bellezza architettonica l'ha riservata, potevamo pure fare un Pride nazionale a Rocchetta e Croce che tanto era uguale.
I carri: Pochi e addobbati male. C'erano senz'altro più bibitari con le loro tinozze su carrelli semovibili che Tir. Saranno stati una quindicina di carri....contando la jeep degli orsi e il Golgota del finto Cristo... La musica era bellissima in quelli dietro, praticamente gli ultimi due o tre. Peccato che per più di metà tragitto questi carri non avessero nessunissimo al seguito e i ragazzi che erano sopra stavano seduti a mecharsi i peli pubici finchè non intravedevano un fotografo. A quel punto balzavano in piedi a recitare una festosa follia a comando.
La reazione della cittadinanza: Molto civile, sobria, educata. Insomma freddissima. Sempre eccezion fatta per questo famoso ultimo quarto (e alla partenza, dove centinaia di persone ci osservavano sorridenti con le stesse espressioni riservate ai capodogli del vicino acquario), Genova era stata probabilmente sfollata da un allarme per ritrovamento di residuato bellico. Non c'era un cane affacciato alla finestra che ci facesse "Bau!" o un manipolo di groupies ottuagenarie di Bagnasco che ci urlasse "Crepate!", nulla fino alla fine. C'era gente che ci veniva addosso passando per vicoli stretti e strettissimi ma non mi parevano per niente coinvolti. Ho avuto l'impressione si trattasse semplicemente di persone che si recavano da un punto A a un punto B e che per forza di cose si trovava a condividere con noi un pezzetto di strada... Cercate su google Earth la prima metà del percorso fatto, rendetevi conto di quanto erano stretti quei budelli di vie e poi ditemi se avevano una qualche scelta nell'unirsi al Pride per andare a comprare le uova o portare Bobby a fare la pipì!
Le dimensioni: Eh sì, perchè ci possiamo girare attorno quanto vogliamo ma le dimensioni contano eccome. Allora, secondo gli organizzatori eravamo 38, per la questura 16. Io ne ho contati 24 la prima volta e 20 la seconda. Si vede che in quattro hanno preferito un'orgia a quella sfilata povera di materiale umano. Scherzi a parte ragazzi, io in premessa l'ho detto quali erano i miei termini di paragone e credo che fra tutti questa sia stata la marcia più sottotono a cui abbia mai partecipato. Chi sventola cifre sui 300.000 partecipanti mi deve spiegare come mai gli ultimi 3 carri non avevano il minimo seguito, come mai c'erano così pochi camion, zero gogo-boys, solo 4 drag a fare animazione, ecc.,ecc.
In fondo non è stato ancora dimostrato che in una realtà parallela spazio-temporale non esista un'altra Genova e che sia impossibile che anche nell'altra si sia svolto un Gay Pride nello stesso giorno. Si vede che a me è toccata la parata più sfigata.
Un pò di foto:
Io con una delle 4 drag presenti. E lei è due del totale....
Non fate battute su chi sia io!
Notate invece il buongusto della sua mano destra che mi ravana il pacco...
Io felice lo stesso e sempre. Perchè basta buttarmi un pò di coriandoli addosso e manomettermi il culo che mi si fa contento lo stesso.
Il grembiule e la presina coordinati.
Troppo fashion!!!