Si è concluso ieri un weekend emozionalmente faticoso e fisicamente rilassante. Difficile spiegare una dicotomia del genere, ma come altro posso definire due giorni e mezzo di forzato far poco che però mi ha sconquassato dentro?
Venerdì, festa di compleanno del caro amico Fede. I suoi splendidi 40 anni, magnificamente portati, davano dei punti a molti di noialtri, specialmente al sottoscritto che, complice la mancata pennica pomeridiana, aveva una cera come quella di una scultura del Tussaud lasciata vicino la finestra a ferragosto. Grande abbuffata in trattoria seguita da un birrozzo in un pub pseudoirlandese dove ho scoperto due grandi verità: la luce verde soffusa non dona a nessun omosessuale (infatti Laura era gnocca anche in versione Visitors e gli avventori degli altri tavoli non stavano poi così male...) e la birra Harp mi fa cagare più di un acuto di Gemmadelsud (per i masochisti il video è sotto).
Sabato, solite attività casalinghe con spesa e faccende a farla da padrone.
Nel pomeriggio l'evento più duro da mandare giù: Adrian, il coinquilino migliore con cui abbia condiviso la casetta, s'è involato... Sapevo che sarebbe stata dura salutarsi e ho retto bene fino all'abbraccio dell'arrivederci a presto. Ma quando sono entrato in camera sua per aprire la finestra e far passare un filo d'aria, ho sentito un pugno allo stomaco a trovarla vuota e spersonalizzata e la lacrimuccia è venuta giù.
Mi sono ricordato di quando è arrivato la prima volta e ha portato su le prime cose. Di quella custodia della chitarra che, al buio, avevo scambiato per un dildo gigantesco. Di quando entrava in camera mia e quasi mi trovava a leccarmi il medio a favore di telecamera quando arrotondo facendo il camboy sui siti porno, delle squisitezze al forno che riusciva a metterci nel piatto e della foresta florida e rigogliosa che è riuscito a coltivare in 2 metri quadri di balcone. Mi mancherà, anche se ci rivedremo presto.
Per tirarsi un pò su, visione di Eating Out 2, come da suggerimento di Teo di qualche post fa e salto della cavallina col moroso come suggerito dalle rispettive libido...
Domenica, tutti al mare! Ce sarebbe piaciuto...
Dopo aver spignattato buona parte del sabato sera a preparare insalata di cous cous e macedonia di frutta da portarci in spiaggia e condividere con Pablo che ci pregiava della sua compagnia, un cielo grigio come la merda se fosse grigia, ci ha fatto desistere dall'intraprendere il viaggio verso i peccaminosi lidi ravennati.
Siccome però, come si suol dire, chi si ferma è perduto e chi sta fermo è una passiva, non ci siam persi di coraggio e abbiamo sfoderato il solito ma sempre gratificante piano B: la sauna sotto casa...
Vai a sapere quanto la scelta si sarebbe rivelata pregna di nuovi e stimolanti incontri!
Dopo una partenza deludente, la giornata ha voltato bruscamente verso opzioni sensuali insospettabili...
Appena messo piede nella jacuzzi arrivano tre tocchi di manzo sui 25-27 anni che uno già sarebbe bastato. Sono amici e, sfoderato l'indiscrebile che celavano sotto gli asciugamani, calano tra le bolle e in mezzo a noi comuni mortali.
Riescono a starsene, maschi e terribilmente attraenti, per dieci minuti buoni mentre tutti gli astanti facevano lievitare il livello dell'acqua con le bave riversate a fiumi.
A un certo punto uno dei tre adoni chiede a un altro se ha cominciato il suo corso di nuoto.
E' l'inizio della fine, l'Armageddon del finocchiume ultimo che spalanca le porte su questa dimensione.
L'interrogato, come se fosse da solo coi suoi compagni ad un corso intensivo da drag queen, comincia a sparare minchiate in libertà con la voce di Minnie Minoprio.
Gli altri, per stargli dietro, ridono e rispondono a tono in un crescendo isterico di "Il mio stile preferito è la farfallina! Come sfarfallo io nessuno, guarda!C'ho una grazia che neanche Nicoletta Orsomando. Volo di fiore in fiore...", "Ah, a me toglietemi tutto ma non il delfino curioso, sono troppo bravo a fare il delfino curioso!", "Siete due stracciarole, oltre che cretine: il dorso è il meglio che ci sia!", "Certo, a te basta che si tratta di metterti a pancia e magari anche gambe all'aria sei sempre la prima!" e via così finchè la vasca non si è svuotata di troppi cuori ormai irrimediabilmente infranti. Tutto va bene, ma non tre bronzi di Riace che si rivelano più Donna dell'inserto di Repubblica!
Stavo lì, appoggiato a una parete e col moroso accanto, che ancora mi riprendevo dallo choc quando ci abborda un gran bel tipo: muscoloso ma non quanto un armadio con specchiera, tatuato ma non come un mappamondo, maschile ma non quanto una lesbica camionista.
In dieci minuti di chiacchiere con lui e il suo ex (uguale a lui tranne che per la barba e l'essere, lui sì, un palestratone), ci raccontano l'impossibile, come se fossimo in una sceneggiatura almodovariana.
Ci raccontano del fatto che uno ha mollato l'altro il giorno di Natale, che il barbuto è stato sposato e ha due figli, che lo sbarbato sta prendendo ora il diploma alla scuola serale, che hanno vissuto a Barcellona e provato ogni droga tranne le rape rosse al vapore, ecc.ecc.
Alla fine, quello più carino, lo fa.
Fa la cosa più dolce, ammaliante e sexy che frequentatore di sauna può immaginare: ci confessa che era in macchina fuori dell'edificio per vedere che gente ci fosse prima di decidersi ad entrare e che è venuto dentro solo quando ci ha visti suonare il campanello. L'amore ha gonfiato all'istante i nostri cuori e pure qualcos'altro e, lontani da occhi indiscreti, in un camerino glieli abbiamo offerti.
(Nella foto principale: i coglioni di Marco Dapper in una scena tratta da Eating Out 2. Tutt'intorno, Marco Dapper.)
ATTENZIONE! Prima di cimentarti nella lettura di questo blog, leggi il prospetto informativo.
Informazioni personali
- Massi
- Bologna, Italy
- Ho 30-equalcosa anni, vivo a Bologna, mia città di adozione, assieme al mio compagno col quale ho messo su famiglia dall'agosto 2007 nonostante la legge non la pensi allo stesso modo. Per me questo blog rappresenta un palco virtuale da cui dar sfogo a pensieri, paure, desideri semi-inconfessabili e seghe mentali! Da qui mi aspetto la possibilità di confrontarmi con altre persone e prospettive...restate sintonizzati!
lunedì 31 maggio 2010
venerdì 28 maggio 2010
Reminiscenze funeree (II parte)
Ho 20 anni, un maschio fottutamente arrapante che mi sorride davanti e una tachicardia che mi fa dubitare che vedrò mai i 21.
Lo sconosciuto s'è fermato a qualche metro riducendo al minimo il gas. Mette giù un piede infraditato e la sua gamba si disegna sotto lo sforzo minimo di fare da cavalletto al motorino scarcassato. Stria una muscolatura che sembra scolpita, una colonna di carne sormontata da un capitello quadricipitale che posso solo immaginare, ricoperto com'è dal pantaloncino. Nero, come il mio.
Cazzo fa? Mi sorride? Ma perchè mi vuole morto, che gli ho fatto?
Gira la chiave e spegne del tutto il motore.
Percorre l'ultimo tratto verso di me spingendo con quella gamba, quella meravigliosa gamba ora adattata a remo propulsore. E sorride, sorride studiando il mio impaccio e l'unica reazione che riesco ad avere oltre inghiottire: cercare di tirar via la cagna che già tuffa il muso tra le sue gambe.
Nessuna preferenza in questo caso, lei fa così con tutti, per fare amicizia.
E non sa quanto vorrei essere cagna anch'io in questo momento...
Sembra di assistere alla moviola di un tiro al bersaglio, la freccia che, un fotogramma alla volta, si avvicina ai cerchi concentrici per infilzare quello più piccolo. E non posso far niente, niente per impedire che si avvicini ancora un pò. E che mi parli, il maledetto.
"Che bella, come si chiama questa biondona?". Banale come approccio, mi hanno già abbordato così...
"Kelly", replico secco, incapace di articolare risposte più complesse.
"La mia si chiama Sara. E' una stronza, sembra più un gatto come carattere... Le ho messo il nome della mia ex. Grandissima stronza pure lei!" e strizza l'occhio.
Non sono pronto a questa complicità e fiuto il pericolo di una intimità che cercherà di instaurare poco per volta, domanda dopo domanda.
Quanto mi sbagliavo...
Questo tizio non ha tempo da perdere e brucia le tappe e incendia le mie guance con un brutale "E tu ce l'hai la fidanzata?"
"Sì...cioè n-no, no, scusa...ero sovrapensiero..." balbetto mentre capisco appieno cosa prova una mosca impiastricciata nella tela del ragno.
Se la ride, spudorato e stronzo.
Non so come sia la sua cagna ma lui deve somigliarle un sacco.
Stronzo come Sara cagna e Sara umana. Stronzo come un gatto.
"Sai che ti avevo già notato in giro? Quando passeggi e tiri dritto senza dare confidenza a nessuno. Però sei curioso, si capisce da come guardi con la coda dell'occhio...Mi sbaglio?"
"..." sorrido e cerco di ricordare dove e quando può avermi notato un simile marcantonio senza che me ne rendessi conto.
"Ma ce li hai 18 anni? O se cerco di darti un bacio me fai pure fernì 'n carcere?"
"Ne ho 20. Li ho fatti l'altro giorno...Il 4 era il mio compleanno...ho fatto la festa...". Infarcisco la frase di dettagli imbarazzati non richiesti, solo per guadagnare tempo, cercare di capire se realmente ha detto quella cosa o me la sono solo immaginata.
"Ah bene, ne dimostri meno... Sai che sei proprio un bel guaglione? E tu un bacio non me lo vorresti dare? Non ti piaccio?". Sono completamente paralizzato di fronte alla sua tecnica, alle sue mosse spiazzanti. Il ragno ha sferrato il primo morso e il veleno va in circolo e mi pietrifico. Non rispondo nulla, solo gli occhi si muovono, non riesco a tenerli fermi. D'altra parte sono uno che guarda anche nel fazzoletto dopo essersi soffiato il naso, figurati se non perlustro ogni angolo del suo corpo mentre mi seduce.
"Vedi che tenevo ragione? Sei proprio curioso... Mi guardi spesso tra le cosce. Se ti avvicini ti puoi togliere la curiosità...".
A distanza di 13 anni ancora mi chiedo come ho fatto a percorrere quel passo. Se per davvero mi sono mosso io, se mi sono semplicemente abbandonato inerte al dislivello stradale che mi spingeva verso di lui, leggermente più in basso, o se ci sia stata una tempestiva falla spaziale che in un microsecondo ha annullato di un metro la distanza tra i nostri corpi. Non me lo ricordo.
Non ricordo nulla di quanto ha preceduto il gesto lento della sua mano, il lavorio scostumato delle sue dita che sollevano l'orlo della gamba destra del pantaloncino e lo sgusciare fuori di un grosso cazzo già a mezz'asta, scuro anche quello, una cromia carnale che da quel momento comincerò ad amare. Quando si dice imprinting...
"Come ti chiami?" gli chiedo, cercando di ritornare a una qualche forma di naturalezza mentre il cuore mi esplode.
"Marcello, e tu?" mi fa lui lasciando che il terzo incomodo continui a gonfiarsi e a restare tra noi come un partecipante muto alla conversazione.
"Massimo..." e deglutisco con sforzo, mentre lo stronzo scarica impulsi al suo basso ventre facendo dindoleggiare l'enorme verga paonazza, su e giù nell'aria calda ormai irrespirabile. Un ritmo ipnotico, una magia senza mani, uno spettacolo della sensualità da cui cerco di difendermi con una razionalità ormai scopertamente fuori luogo...
"E...che lavoro fai?" domando, ridicolo ai miei stessi occhi.
"Perchè, non si capisce?". E ancora sorride.
TO BE CONTINUED...
Lo sconosciuto s'è fermato a qualche metro riducendo al minimo il gas. Mette giù un piede infraditato e la sua gamba si disegna sotto lo sforzo minimo di fare da cavalletto al motorino scarcassato. Stria una muscolatura che sembra scolpita, una colonna di carne sormontata da un capitello quadricipitale che posso solo immaginare, ricoperto com'è dal pantaloncino. Nero, come il mio.
Cazzo fa? Mi sorride? Ma perchè mi vuole morto, che gli ho fatto?
Gira la chiave e spegne del tutto il motore.
Percorre l'ultimo tratto verso di me spingendo con quella gamba, quella meravigliosa gamba ora adattata a remo propulsore. E sorride, sorride studiando il mio impaccio e l'unica reazione che riesco ad avere oltre inghiottire: cercare di tirar via la cagna che già tuffa il muso tra le sue gambe.
Nessuna preferenza in questo caso, lei fa così con tutti, per fare amicizia.
E non sa quanto vorrei essere cagna anch'io in questo momento...
Sembra di assistere alla moviola di un tiro al bersaglio, la freccia che, un fotogramma alla volta, si avvicina ai cerchi concentrici per infilzare quello più piccolo. E non posso far niente, niente per impedire che si avvicini ancora un pò. E che mi parli, il maledetto.
"Che bella, come si chiama questa biondona?". Banale come approccio, mi hanno già abbordato così...
"Kelly", replico secco, incapace di articolare risposte più complesse.
"La mia si chiama Sara. E' una stronza, sembra più un gatto come carattere... Le ho messo il nome della mia ex. Grandissima stronza pure lei!" e strizza l'occhio.
Non sono pronto a questa complicità e fiuto il pericolo di una intimità che cercherà di instaurare poco per volta, domanda dopo domanda.
Quanto mi sbagliavo...
Questo tizio non ha tempo da perdere e brucia le tappe e incendia le mie guance con un brutale "E tu ce l'hai la fidanzata?"
"Sì...cioè n-no, no, scusa...ero sovrapensiero..." balbetto mentre capisco appieno cosa prova una mosca impiastricciata nella tela del ragno.
Se la ride, spudorato e stronzo.
Non so come sia la sua cagna ma lui deve somigliarle un sacco.
Stronzo come Sara cagna e Sara umana. Stronzo come un gatto.
"Sai che ti avevo già notato in giro? Quando passeggi e tiri dritto senza dare confidenza a nessuno. Però sei curioso, si capisce da come guardi con la coda dell'occhio...Mi sbaglio?"
"..." sorrido e cerco di ricordare dove e quando può avermi notato un simile marcantonio senza che me ne rendessi conto.
"Ma ce li hai 18 anni? O se cerco di darti un bacio me fai pure fernì 'n carcere?"
"Ne ho 20. Li ho fatti l'altro giorno...Il 4 era il mio compleanno...ho fatto la festa...". Infarcisco la frase di dettagli imbarazzati non richiesti, solo per guadagnare tempo, cercare di capire se realmente ha detto quella cosa o me la sono solo immaginata.
"Ah bene, ne dimostri meno... Sai che sei proprio un bel guaglione? E tu un bacio non me lo vorresti dare? Non ti piaccio?". Sono completamente paralizzato di fronte alla sua tecnica, alle sue mosse spiazzanti. Il ragno ha sferrato il primo morso e il veleno va in circolo e mi pietrifico. Non rispondo nulla, solo gli occhi si muovono, non riesco a tenerli fermi. D'altra parte sono uno che guarda anche nel fazzoletto dopo essersi soffiato il naso, figurati se non perlustro ogni angolo del suo corpo mentre mi seduce.
"Vedi che tenevo ragione? Sei proprio curioso... Mi guardi spesso tra le cosce. Se ti avvicini ti puoi togliere la curiosità...".
A distanza di 13 anni ancora mi chiedo come ho fatto a percorrere quel passo. Se per davvero mi sono mosso io, se mi sono semplicemente abbandonato inerte al dislivello stradale che mi spingeva verso di lui, leggermente più in basso, o se ci sia stata una tempestiva falla spaziale che in un microsecondo ha annullato di un metro la distanza tra i nostri corpi. Non me lo ricordo.
Non ricordo nulla di quanto ha preceduto il gesto lento della sua mano, il lavorio scostumato delle sue dita che sollevano l'orlo della gamba destra del pantaloncino e lo sgusciare fuori di un grosso cazzo già a mezz'asta, scuro anche quello, una cromia carnale che da quel momento comincerò ad amare. Quando si dice imprinting...
"Come ti chiami?" gli chiedo, cercando di ritornare a una qualche forma di naturalezza mentre il cuore mi esplode.
"Marcello, e tu?" mi fa lui lasciando che il terzo incomodo continui a gonfiarsi e a restare tra noi come un partecipante muto alla conversazione.
"Massimo..." e deglutisco con sforzo, mentre lo stronzo scarica impulsi al suo basso ventre facendo dindoleggiare l'enorme verga paonazza, su e giù nell'aria calda ormai irrespirabile. Un ritmo ipnotico, una magia senza mani, uno spettacolo della sensualità da cui cerco di difendermi con una razionalità ormai scopertamente fuori luogo...
"E...che lavoro fai?" domando, ridicolo ai miei stessi occhi.
"Perchè, non si capisce?". E ancora sorride.
TO BE CONTINUED...
mercoledì 26 maggio 2010
Reminiscenze funeree (I parte)
Ho 20 anni.
Ho 20 anni finiti da poco e caldo da morire.
Sudo a rivoli e mi attanaglia una noia ancora più mortale.
Non ho nulla da fare nell'immediato, un immediato che durerà per tutti e 3 i mesi estivi.
Una prospettiva raggelante se non facesse così caldo...
Non ho altra scelta, portare a spasso la cagna potrebbe essere l'unica attività di oggi e c'è poco da stare a pensarci su: le dieci pisciatine di Kelly sono un'occasione che va colta. Per respirare aria aperta e lasciarmi accarezzare dal venticino che smuove le foglie ma che si rifiuta di entrare in casa.
Un fischio, un guinzaglio, una carezza appena e siamo già in strada.
Madonna che mortorio! Vabbè che sono quasi le due, ma nel rettilineo che mi si allunga sui due lati non vedo altro che asfalto rovente e quello strano brulichio vaporoso dell'aria torrida.
L'arietta che mi aspettavo di trovare c'è a tratti...svolti qui e c'è, svolti lì e si asfissia...
Comunque son sceso di casa e poi, se risalgo, non ho alternative oltre rimpinzarmi di ciliegie e scaricare foto porno a 56k immaginandomi in certe situazioni bollenti in attesa di realizzarle.
Sì, perchè ho 20 anni, vado pazzo per le ciliegie e sono ancora vergine...
Sono giovanissimo, bello e arrapato mentre vago col mio cane per una città deserta in pantaloncini corti e una canotta con un buco sul petto che mi sono procurato cercando di imparare a fumare.
Sono giovanissimo, bello e arrapato, non ho bisogno di essere anche vestito bene...
Prendo a salire il lieve pendio dello stradellino davanti a casa degli zii, lì ci sono alberi frondosi sotto i quali sia io che Kelly possiamo trovare il fresco e il tronco dei nostri sogni.
Nessuno e silenzio anche qui, a perdita d'occhio e d'orecchio non un'anima in giro con questi 36 gradi assurdi per questi primi di Giugno.
Ad un tratto un ronzio, come d'un moscone nelle vicinanze.
Aumenta, si ferma, riparte e poi sparisce.
Ricompare dopo qualche minuto ma più potente e si manifesta per quello che è: un motorino tirato al massimo che si muove nella mia direzione.
Mi volto per dovere più che per curiosità e i miei occhi si fissano su dettagli che si ingrandiscono man mano che passano i secondi e i metri che ci separano.
Per prima cosa noto i bidoni. Due, uno grande tenuto sull'asse tra le cosce e uno piccoletto appeso al manubrio.
Poi le gambe...muscolose, disseminate di riccioli pelosi, scure come il resto del corpo colorato dal sole.
Infine il volto, quel mosaico incredibile di occhi verdi, labbra tumide e altre tessere di mascolinità sfolgorante che mettono a dura prova la mia capacità di mantenere un qualche ritmo cadenzato al respiro divenuto improvvisamente affannoso.
TO BE CONTINUED...
Ho 20 anni finiti da poco e caldo da morire.
Sudo a rivoli e mi attanaglia una noia ancora più mortale.
Non ho nulla da fare nell'immediato, un immediato che durerà per tutti e 3 i mesi estivi.
Una prospettiva raggelante se non facesse così caldo...
Non ho altra scelta, portare a spasso la cagna potrebbe essere l'unica attività di oggi e c'è poco da stare a pensarci su: le dieci pisciatine di Kelly sono un'occasione che va colta. Per respirare aria aperta e lasciarmi accarezzare dal venticino che smuove le foglie ma che si rifiuta di entrare in casa.
Un fischio, un guinzaglio, una carezza appena e siamo già in strada.
Madonna che mortorio! Vabbè che sono quasi le due, ma nel rettilineo che mi si allunga sui due lati non vedo altro che asfalto rovente e quello strano brulichio vaporoso dell'aria torrida.
L'arietta che mi aspettavo di trovare c'è a tratti...svolti qui e c'è, svolti lì e si asfissia...
Comunque son sceso di casa e poi, se risalgo, non ho alternative oltre rimpinzarmi di ciliegie e scaricare foto porno a 56k immaginandomi in certe situazioni bollenti in attesa di realizzarle.
Sì, perchè ho 20 anni, vado pazzo per le ciliegie e sono ancora vergine...
Sono giovanissimo, bello e arrapato mentre vago col mio cane per una città deserta in pantaloncini corti e una canotta con un buco sul petto che mi sono procurato cercando di imparare a fumare.
Sono giovanissimo, bello e arrapato, non ho bisogno di essere anche vestito bene...
Prendo a salire il lieve pendio dello stradellino davanti a casa degli zii, lì ci sono alberi frondosi sotto i quali sia io che Kelly possiamo trovare il fresco e il tronco dei nostri sogni.
Nessuno e silenzio anche qui, a perdita d'occhio e d'orecchio non un'anima in giro con questi 36 gradi assurdi per questi primi di Giugno.
Ad un tratto un ronzio, come d'un moscone nelle vicinanze.
Aumenta, si ferma, riparte e poi sparisce.
Ricompare dopo qualche minuto ma più potente e si manifesta per quello che è: un motorino tirato al massimo che si muove nella mia direzione.
Mi volto per dovere più che per curiosità e i miei occhi si fissano su dettagli che si ingrandiscono man mano che passano i secondi e i metri che ci separano.
Per prima cosa noto i bidoni. Due, uno grande tenuto sull'asse tra le cosce e uno piccoletto appeso al manubrio.
Poi le gambe...muscolose, disseminate di riccioli pelosi, scure come il resto del corpo colorato dal sole.
Infine il volto, quel mosaico incredibile di occhi verdi, labbra tumide e altre tessere di mascolinità sfolgorante che mettono a dura prova la mia capacità di mantenere un qualche ritmo cadenzato al respiro divenuto improvvisamente affannoso.
TO BE CONTINUED...
lunedì 24 maggio 2010
Reportage del lunedì # 59 (summer version)
Buon lunedì! E' finalmente scoppiata l'estate da 'ste parti, con tutto quello che ne consegue: studenti seminudi si aggirano sotto i portici ciucciando gelatini, un altro bottone della camicia diventa inutile e il suo mancato utilizzo rivela il mio décolleté ora depilato, le ascelle salgono sul bus già pezzate alle 7:30 del mattino... Ho bisogno impellente di ferie, di andare a fare gli stracazzi miei da qualche parte. Il primo appuntamento in vista è dal 2 al 6 giugno, destinazione Rovigno, Croazia. Eppure la stanchezza e la noia sono tali che mi sembra debba ancora passare una vita prima di poter cominciare a mettere i miei stracci in valigia...
Venerdì, cena con la solita gang (purtroppo senza bang) più la guest star Laura in un posto nuovo per me, l'Osteria dell'Orsa. Cena niente male con prezzi contenuti e porzioni più che generose, da consigliare. Ho fatto mio un filetto di vitello in salsa di latte con peperoni e melanzane al forno che solo a riscriverlo mi sono tornate le bave. Tiramisù d'ordinanza a seguire e miscuglio di robe alcoliche che ho smesso di riconoscere dal terzo bicchiere in poi. Per smaltire, quattro salti allo Chalet dei Giardini Margherita, happening busone dell'estate bolognese. Come ogni anno, credo che anche stavolta la mia presenza sarà limitata a quella che è stata la serata inaugurante. Non è il mio posto, non so come dire: troppi bimbi, troppa gente più attenta all'abbinamento dell'orecchino topazio con lo slip malva antico che a starsene rilassata e svaccata, il dj isterico che lascia ogni pezzo 15 secondi scarsi sul piatto... Peccato perchè la location e l'animazione me gustano parecchio (per la cronaca, 4 gogo niente male con uno in particolare che, se era ricorso alla solita imbottitura, doveva aver messo dentro lo slip 4 paia di calzini lunghi Pompea...).
Sabato, giornata super noiosa ma certi lavoretti aspettavano da troppo in attesa della mia attenzione. Tra spesa settimanale, 3 lavatrici, un pò di stiraggio e un'overdose di aspirapolvere (ma quanto cavolo di polline producono i pioppi??? E perchè cercano tutti di riprodursi in casa mia???) se ne è passata la giornata senza lasciare ricordi memorabili... Capita, a volte.
Domenica, agognata più di un lifting alla Pampanini, la prima giornata di mare!!! Complice l'inspiegabile assenza di traffico, eravamo in spiaggia a Lido di Dante già alle 11:30. Da quest'anno la celebre FKK, la zona nudista riconosciuta e segnalata da apposita cartellonistica, è stata abolita. Pensavo quindi di trovarmi di fronte a una situazione molto più triste e costumata di quella che ho poi effettivamente riscontrato.
I nudisti continuano a fregarsene del divieto e a mostrare poppe e puppi al vento in una battaglia di civiltà che mi vede completamente schierato. Se cominceranno a esserci controlli e multe con le prevedibili proteste dei vecchietti che da decenni abbronzano lì i loro prolassi, mi smutando pure io e vado a dirgliene quattro al poliziotto, caramba, guardia ecologica o di finanza, accalappiacani o che altro che si permette di venire a rompere le scatole nella sede storica del naturismo italiano!
Nel primo pomeriggio ci hanno raggiunti anche Fede e Luca, liberandoci dal pressing scopereccio di due affamati conoscenti che s'erano fermati a implorare un pò di scroto da mettere sotto i denti. Sono così raddoppiate le chiacchiere e le cazzate sparate nell'etere (col prezioso contributo di Luca, bisogna ammettere!) fino al ritorno alle macchine non prima di esserci regalati un gelatone artigianale da nababbi.
Non puoi farci nulla...è l'estate, baby!
Venerdì, cena con la solita gang (purtroppo senza bang) più la guest star Laura in un posto nuovo per me, l'Osteria dell'Orsa. Cena niente male con prezzi contenuti e porzioni più che generose, da consigliare. Ho fatto mio un filetto di vitello in salsa di latte con peperoni e melanzane al forno che solo a riscriverlo mi sono tornate le bave. Tiramisù d'ordinanza a seguire e miscuglio di robe alcoliche che ho smesso di riconoscere dal terzo bicchiere in poi. Per smaltire, quattro salti allo Chalet dei Giardini Margherita, happening busone dell'estate bolognese. Come ogni anno, credo che anche stavolta la mia presenza sarà limitata a quella che è stata la serata inaugurante. Non è il mio posto, non so come dire: troppi bimbi, troppa gente più attenta all'abbinamento dell'orecchino topazio con lo slip malva antico che a starsene rilassata e svaccata, il dj isterico che lascia ogni pezzo 15 secondi scarsi sul piatto... Peccato perchè la location e l'animazione me gustano parecchio (per la cronaca, 4 gogo niente male con uno in particolare che, se era ricorso alla solita imbottitura, doveva aver messo dentro lo slip 4 paia di calzini lunghi Pompea...).
Sabato, giornata super noiosa ma certi lavoretti aspettavano da troppo in attesa della mia attenzione. Tra spesa settimanale, 3 lavatrici, un pò di stiraggio e un'overdose di aspirapolvere (ma quanto cavolo di polline producono i pioppi??? E perchè cercano tutti di riprodursi in casa mia???) se ne è passata la giornata senza lasciare ricordi memorabili... Capita, a volte.
Domenica, agognata più di un lifting alla Pampanini, la prima giornata di mare!!! Complice l'inspiegabile assenza di traffico, eravamo in spiaggia a Lido di Dante già alle 11:30. Da quest'anno la celebre FKK, la zona nudista riconosciuta e segnalata da apposita cartellonistica, è stata abolita. Pensavo quindi di trovarmi di fronte a una situazione molto più triste e costumata di quella che ho poi effettivamente riscontrato.
I nudisti continuano a fregarsene del divieto e a mostrare poppe e puppi al vento in una battaglia di civiltà che mi vede completamente schierato. Se cominceranno a esserci controlli e multe con le prevedibili proteste dei vecchietti che da decenni abbronzano lì i loro prolassi, mi smutando pure io e vado a dirgliene quattro al poliziotto, caramba, guardia ecologica o di finanza, accalappiacani o che altro che si permette di venire a rompere le scatole nella sede storica del naturismo italiano!
Nel primo pomeriggio ci hanno raggiunti anche Fede e Luca, liberandoci dal pressing scopereccio di due affamati conoscenti che s'erano fermati a implorare un pò di scroto da mettere sotto i denti. Sono così raddoppiate le chiacchiere e le cazzate sparate nell'etere (col prezioso contributo di Luca, bisogna ammettere!) fino al ritorno alle macchine non prima di esserci regalati un gelatone artigianale da nababbi.
Non puoi farci nulla...è l'estate, baby!
venerdì 21 maggio 2010
Cose buone dal mondo
Per chi se lo stesse chiedendo dopo essersi imbattuto nel titolo, no, non è un post finesettimanale su un formaggio spalmabile che sta tanto bene con le verdurine tagliate sottili sottili sottili che non puoi dire di no.
Oggi mi va di rendere omaggio alla memoria, di restituire uno spazio al ricordo di fatti pubblici e privati di una qualche importanza, di tuffare le mani nei ricordi miei e di persone che non conosco se non tramite i caratteri che queste hanno messo in bell'ordine e lasciato fluire nel web sperando che, tra schizzi e flutti, potessero giungere a certi lidi.
Con la prima onda grossa di stamattina, mi è arrivata la mail di una collega che mi segnalava il bell'articolo di Concita De Gregorio sull'Unità di ieri. Lo trovo affascinante perchè riesce, in una commistione di amara ilarità e fermezza di memoria, a ricordarci i misfatti vecchi e nuovi di questo governo, fatti inenarrabili se non fossero davvero accaduti, che ci stanno narcotizzando con un continuo bombardamento barbarico. Vi invito a prendervi due minuti per leggerlo perchè se è vero che da domani anche noi, prima bisogna fare in modo che quel domani ci sia e abbia un senso viverlo.
L'altamarea s'è ormai ritirata e ha lasciato sulla mia spiaggia una cosina curiosa, colorata e traslucida come un pezzo di vetro levigato piano piano dalle onde. E' una idea. Un'idea rubata a Pier. Al quale, a sua volta, l'aveva ispirata Oscar.
Adoro le influenze reciproche, le ispirazioni, il gioco del passaparola e del telefono senza fili che fa accostare bocche e orecchie di una catena di persone nel tentativo di portare un messaggio lontano e nella sua forma più autentica.
Siamo i figli del nostro tempo e adesso il gioco non si fa più con sfioramenti labiali e sussurri veloci (che peccato, però!) e la contaminazione viaggia byte dopo byte.
Eccola l'idea: ciascuno racconti, nel suo blog o in quello ospite di uno di noi che intende partecipare al progetto, la breve storia di qualcosa che è importante o che lo è stato. Di qualcosa che gli è stata trasmessa, donata, che ha ricevuto in lascito o che ha conquistato. Ma che sia qualcosa che gli preesisteva e che molto probabilmente avrà una sua storia che andrà anche oltre la sua vita. Raccontatela come e dove volete ma diamo il via a una cosa corale, a una comunanza di impegno e intenti.
Segnalate nei commenti a questo post dove è possibile reperire il vostro racconto, la vostra storia compartecipata, o lasciatelo proprio qui. Se non avete uno spazio virtuale vostro, vi presto la mia spiaggia per fare arrivare le vostre onde.
Comincio io dicendovi un pò della mia casa.
E' all'ultimo piano di una palazzina molto vecchia, anno di costruzione 1938. Mi fa sempre un certo effetto raffrontare la sua vita con le esistenze di quelli che conosco e amo: la casa in cui vivo c'era da molto prima dei miei genitori e, nonostante i numerosi inviti a salire su a farne la conoscenza, ancora non si sono mai incontrati... E' una casa molto speciale, piena di vibrazioni positive e storie che, se sai ascoltarle, arrivano fino a te.
Tanto per dirne un paio, le cantine del seminterrato sono state utilizzate come rifugio di quartiere della Bolognina durante la seconda Guerra Mondiale. C'è ancora il cartello storico affisso a una parete: RIFUGIO! a ricordare che casa mia ha forse salvato anche qualche vita, pensa un pò che casa eroica che ho.
E poi casa mia è anche un pò illegale...e come poteva essere altrimenti? Una volta infatti era molto più piccola, e terminava, in fondo, col bagno. Nel 1961, in barba al buon senso e alle norme antisismiche (vai a sapere se c'erano all'epoca), viene costruito un altro corpo di fabbrica gemello ed aderente alla palazzina originaria. Anche i solai erano alla stessa altezza, centimetro più, centimetro meno. Un geniaccio, chissà chi, ha comprato anche l'appartamento allo stesso piano della nuova costruzione e, senza farsi scrupolo di bucare un muro portante, ha unito i due appartamenti. Diversi anni e tramezzature dopo, io mi ritrovo con tutta la casa nella palazzina vecchia, mentre la mia grande alcova è nella nuova...
Quando mi ci sono imbattuto nel febbraio 2007, alla prima visita con l'agente immobiliare, nonostante fosse messa male e completamente diversa da come poi l'ho sistemata con Marco, ho subito sentito che era casa mia, la prima casa che avrei acquistato.
Era abitata da due anziani testimoni di Geova che però si sono dimostrati cordiali e non sospettosi. Sarà perchè mentre bevevamo il the ho tenuto a freno il mignolino...
Non so quanto ci staremo, non so quante persone abbia ospitato e quante ne verranno dopo.
Quando sono da solo a casa, la guardo e provo a farmi dare qualche anticipazione. Ma la mia casa non disvela nulla di quello che sarà, come una vecchia signora d'altri tempi, sa tenere celati certi segreti.
Oggi mi va di rendere omaggio alla memoria, di restituire uno spazio al ricordo di fatti pubblici e privati di una qualche importanza, di tuffare le mani nei ricordi miei e di persone che non conosco se non tramite i caratteri che queste hanno messo in bell'ordine e lasciato fluire nel web sperando che, tra schizzi e flutti, potessero giungere a certi lidi.
Con la prima onda grossa di stamattina, mi è arrivata la mail di una collega che mi segnalava il bell'articolo di Concita De Gregorio sull'Unità di ieri. Lo trovo affascinante perchè riesce, in una commistione di amara ilarità e fermezza di memoria, a ricordarci i misfatti vecchi e nuovi di questo governo, fatti inenarrabili se non fossero davvero accaduti, che ci stanno narcotizzando con un continuo bombardamento barbarico. Vi invito a prendervi due minuti per leggerlo perchè se è vero che da domani anche noi, prima bisogna fare in modo che quel domani ci sia e abbia un senso viverlo.
L'altamarea s'è ormai ritirata e ha lasciato sulla mia spiaggia una cosina curiosa, colorata e traslucida come un pezzo di vetro levigato piano piano dalle onde. E' una idea. Un'idea rubata a Pier. Al quale, a sua volta, l'aveva ispirata Oscar.
Adoro le influenze reciproche, le ispirazioni, il gioco del passaparola e del telefono senza fili che fa accostare bocche e orecchie di una catena di persone nel tentativo di portare un messaggio lontano e nella sua forma più autentica.
Siamo i figli del nostro tempo e adesso il gioco non si fa più con sfioramenti labiali e sussurri veloci (che peccato, però!) e la contaminazione viaggia byte dopo byte.
Eccola l'idea: ciascuno racconti, nel suo blog o in quello ospite di uno di noi che intende partecipare al progetto, la breve storia di qualcosa che è importante o che lo è stato. Di qualcosa che gli è stata trasmessa, donata, che ha ricevuto in lascito o che ha conquistato. Ma che sia qualcosa che gli preesisteva e che molto probabilmente avrà una sua storia che andrà anche oltre la sua vita. Raccontatela come e dove volete ma diamo il via a una cosa corale, a una comunanza di impegno e intenti.
Segnalate nei commenti a questo post dove è possibile reperire il vostro racconto, la vostra storia compartecipata, o lasciatelo proprio qui. Se non avete uno spazio virtuale vostro, vi presto la mia spiaggia per fare arrivare le vostre onde.
Comincio io dicendovi un pò della mia casa.
E' all'ultimo piano di una palazzina molto vecchia, anno di costruzione 1938. Mi fa sempre un certo effetto raffrontare la sua vita con le esistenze di quelli che conosco e amo: la casa in cui vivo c'era da molto prima dei miei genitori e, nonostante i numerosi inviti a salire su a farne la conoscenza, ancora non si sono mai incontrati... E' una casa molto speciale, piena di vibrazioni positive e storie che, se sai ascoltarle, arrivano fino a te.
Tanto per dirne un paio, le cantine del seminterrato sono state utilizzate come rifugio di quartiere della Bolognina durante la seconda Guerra Mondiale. C'è ancora il cartello storico affisso a una parete: RIFUGIO! a ricordare che casa mia ha forse salvato anche qualche vita, pensa un pò che casa eroica che ho.
E poi casa mia è anche un pò illegale...e come poteva essere altrimenti? Una volta infatti era molto più piccola, e terminava, in fondo, col bagno. Nel 1961, in barba al buon senso e alle norme antisismiche (vai a sapere se c'erano all'epoca), viene costruito un altro corpo di fabbrica gemello ed aderente alla palazzina originaria. Anche i solai erano alla stessa altezza, centimetro più, centimetro meno. Un geniaccio, chissà chi, ha comprato anche l'appartamento allo stesso piano della nuova costruzione e, senza farsi scrupolo di bucare un muro portante, ha unito i due appartamenti. Diversi anni e tramezzature dopo, io mi ritrovo con tutta la casa nella palazzina vecchia, mentre la mia grande alcova è nella nuova...
Quando mi ci sono imbattuto nel febbraio 2007, alla prima visita con l'agente immobiliare, nonostante fosse messa male e completamente diversa da come poi l'ho sistemata con Marco, ho subito sentito che era casa mia, la prima casa che avrei acquistato.
Era abitata da due anziani testimoni di Geova che però si sono dimostrati cordiali e non sospettosi. Sarà perchè mentre bevevamo il the ho tenuto a freno il mignolino...
Non so quanto ci staremo, non so quante persone abbia ospitato e quante ne verranno dopo.
Quando sono da solo a casa, la guardo e provo a farmi dare qualche anticipazione. Ma la mia casa non disvela nulla di quello che sarà, come una vecchia signora d'altri tempi, sa tenere celati certi segreti.
lunedì 17 maggio 2010
Reportage del lunedì # 58
Buona giornata contro l'omofobia a tutti! Come state? Passato un bel fine settimana? Io, al solito, ho cercato di fare del mio meglio per relaxarmi e divertirmi. Ma vivere davvero solo nel weekend comincia a non bastarmi, mi riempie di ansia e insoddisfazione per i restanti 5 giorni e non è una cosa bella. Sento prepotente la necessità di un lungo periodo di ferie, di una svolta nella mia vita o più semplicemente di avere qualche soddisfazione in più oltre quella di leggere del calo di fiducia nella Chiesa.
Venerdì il Gran Consiglio del Busone s'è riunito al completo per vagliare un nuovo candidato a ricoprire il posto di coinquilino/marito (la prima posizione per me e Marco, la seconda per l'amico Pablo). Quando abbiamo aperto la porta al sosia italiano di Mister Bean, era più la voglia di chiedergli un autografo e una foto ricordo che non quella di affittargli alcunchè... Figurarsi di andarci a letto! Comunque troppe altre cose non andavano oltre il suo aspetto e la goffagine e soprattutto si alza al nostro stesso orario e ci si scontrerebbe per l'uso del bagno. Bocciato! Who's next?
Serata casalinga col moroso a base di Risotto alla Lori (direttamente da "Afrodita" di Isabella Allende) e Caprese deliziosa in compagnia di Francesco tra chiacchiere, vino e film. Mi sono dato l'occasione di apprezzare "Un altro pianeta", pellicola di Stefano Tummolini di cui avevo sentito un gran bene. Confermo ogni critica positiva, mi ha molto toccato. Un pò meno entusiasti gli altri due compagni di visione ma, ovviamente, è del mio giudizio che vi fidate nevvero???
Sabato è la giornata dualistica per eccellenza e si sa. Mattinata tra spesa settimanale, stiraggio, pulizie varie sia personali che casalinghe e dieta macrobiotica, che non ho idea di cosa sia ma mi piace la parola e aver sostituito il pranzo con un vasetto di yogurt magro ricade senz'altro in un'alimentazione siffatta.
Serata invece agli antipodi: cena in trattoria con tigelle, crescentine, affettati, melenzane, carciofini e cipolline sottolio e squacquerone in compagnia di Fede e Luca. Ho immagazzinato così tanto strutto che un leone marino seduto al tavolo accanto s'è schifato. Ma che ci posso fare io se quando arriva la cameriera ed elenca senza soste delle robe da mangiare io non ascolto nulla e mi viene da dire solo "Sì, sì!" con una attività cerebrale pari a quella di Monica Setta mentre conduce? Mi capita solo in tre occasioni: al ristorante quando devo ordinare, quando chiedo indicazioni stradali ai passanti e quando un modello di colore di Manchester mi elenca le posizioni in cui vuole essere posseduto (vita vissuta: Madrid, Europride 2007...). Sta di fatto che quando la ragazza ha chiesto se volevamo anche il pesto il primo ad assentire sono stato io. Vai a sapere che trattavasi non già del più famoso genovese, ma di quello modenese, un orrorifico miscuglio di aglio, strutto, ciccioli e budda solo sa cos'altro... Buonissimo, ovviamente!
Dopocena a smaltire il possibile con quattro zompi al Red era quasi obbligatorio... Update della storia del barista del precedente Reportage: si ricorda eccome dell'accaduto, ci ha evitato come il buonsenso evita i ragionamenti di Vittorio Sgarbi...
Domenica dopo la sveglia tardi e un pò di cazzeggio al pc, siamo andati in sauna per quella che verosimilmente, si spera, potrebbe essere stata l'ultima volta prima di dedicarci al mare.
Per una serie di coincidenze e accadimenti fortuiti che la scienza si ostina a definire Impazienza, ci troviamo di fronte all'entrata alle 13:55 quando l'apertura è alle 14. Avremmo volentieri aspettato cinque minuti prima di suonare il campanello ma essere osservati da tutti i passanti di uno dei quartieri a più alta concentrazione araba della città non è il massimo se non ti chiami Lady Gaga. Non ci fanno e non ci dicono nulla eh, fissano e basta, questo va detto. Però che cazzo, arrivano nel quartiere che non sanno manco dire "Un etto di mortadella, grazie!" in italiano ma sanno già dove i recchioni vanno a giocare ad acchiapparella?!?
Così, spinti dalla necessità di sottrarci a occhiate che sembravano esami istologici, proviamo a bussare lo stesso, certi di ricevere un sonoro "Mavaffanculo!". E invece no, non solo ci accolgono bene ma troviamo 5 persone già nude che sorseggiano birra al bar. Comincio ad avere il sospetto che ci sia gente che non arriva presto, ma che proprio non va mai via, che abbia preso la residenza dentro quel postribolo.
Il tempo di dire a Marco "Comunque la cena di venerdì ha spazzato via ogni risultato raggiunto in palestra nell'ultimo mese. Da stasera solo verdure al vapore e le proteine solo quelle spermatiche!" che viene sparato negli altoparlanti il seguente messaggio "PLIN-PLON....Oggi è l'ottavo compleanno della Steam! Siete tutti invitati alle 17 per una fetta di torta"... Non si fa così però, eh... Che poi fermarsi alla seconda è stata una tortura!
Venerdì il Gran Consiglio del Busone s'è riunito al completo per vagliare un nuovo candidato a ricoprire il posto di coinquilino/marito (la prima posizione per me e Marco, la seconda per l'amico Pablo). Quando abbiamo aperto la porta al sosia italiano di Mister Bean, era più la voglia di chiedergli un autografo e una foto ricordo che non quella di affittargli alcunchè... Figurarsi di andarci a letto! Comunque troppe altre cose non andavano oltre il suo aspetto e la goffagine e soprattutto si alza al nostro stesso orario e ci si scontrerebbe per l'uso del bagno. Bocciato! Who's next?
Serata casalinga col moroso a base di Risotto alla Lori (direttamente da "Afrodita" di Isabella Allende) e Caprese deliziosa in compagnia di Francesco tra chiacchiere, vino e film. Mi sono dato l'occasione di apprezzare "Un altro pianeta", pellicola di Stefano Tummolini di cui avevo sentito un gran bene. Confermo ogni critica positiva, mi ha molto toccato. Un pò meno entusiasti gli altri due compagni di visione ma, ovviamente, è del mio giudizio che vi fidate nevvero???
Sabato è la giornata dualistica per eccellenza e si sa. Mattinata tra spesa settimanale, stiraggio, pulizie varie sia personali che casalinghe e dieta macrobiotica, che non ho idea di cosa sia ma mi piace la parola e aver sostituito il pranzo con un vasetto di yogurt magro ricade senz'altro in un'alimentazione siffatta.
Serata invece agli antipodi: cena in trattoria con tigelle, crescentine, affettati, melenzane, carciofini e cipolline sottolio e squacquerone in compagnia di Fede e Luca. Ho immagazzinato così tanto strutto che un leone marino seduto al tavolo accanto s'è schifato. Ma che ci posso fare io se quando arriva la cameriera ed elenca senza soste delle robe da mangiare io non ascolto nulla e mi viene da dire solo "Sì, sì!" con una attività cerebrale pari a quella di Monica Setta mentre conduce? Mi capita solo in tre occasioni: al ristorante quando devo ordinare, quando chiedo indicazioni stradali ai passanti e quando un modello di colore di Manchester mi elenca le posizioni in cui vuole essere posseduto (vita vissuta: Madrid, Europride 2007...). Sta di fatto che quando la ragazza ha chiesto se volevamo anche il pesto il primo ad assentire sono stato io. Vai a sapere che trattavasi non già del più famoso genovese, ma di quello modenese, un orrorifico miscuglio di aglio, strutto, ciccioli e budda solo sa cos'altro... Buonissimo, ovviamente!
Dopocena a smaltire il possibile con quattro zompi al Red era quasi obbligatorio... Update della storia del barista del precedente Reportage: si ricorda eccome dell'accaduto, ci ha evitato come il buonsenso evita i ragionamenti di Vittorio Sgarbi...
Domenica dopo la sveglia tardi e un pò di cazzeggio al pc, siamo andati in sauna per quella che verosimilmente, si spera, potrebbe essere stata l'ultima volta prima di dedicarci al mare.
Per una serie di coincidenze e accadimenti fortuiti che la scienza si ostina a definire Impazienza, ci troviamo di fronte all'entrata alle 13:55 quando l'apertura è alle 14. Avremmo volentieri aspettato cinque minuti prima di suonare il campanello ma essere osservati da tutti i passanti di uno dei quartieri a più alta concentrazione araba della città non è il massimo se non ti chiami Lady Gaga. Non ci fanno e non ci dicono nulla eh, fissano e basta, questo va detto. Però che cazzo, arrivano nel quartiere che non sanno manco dire "Un etto di mortadella, grazie!" in italiano ma sanno già dove i recchioni vanno a giocare ad acchiapparella?!?
Così, spinti dalla necessità di sottrarci a occhiate che sembravano esami istologici, proviamo a bussare lo stesso, certi di ricevere un sonoro "Mavaffanculo!". E invece no, non solo ci accolgono bene ma troviamo 5 persone già nude che sorseggiano birra al bar. Comincio ad avere il sospetto che ci sia gente che non arriva presto, ma che proprio non va mai via, che abbia preso la residenza dentro quel postribolo.
Il tempo di dire a Marco "Comunque la cena di venerdì ha spazzato via ogni risultato raggiunto in palestra nell'ultimo mese. Da stasera solo verdure al vapore e le proteine solo quelle spermatiche!" che viene sparato negli altoparlanti il seguente messaggio "PLIN-PLON....Oggi è l'ottavo compleanno della Steam! Siete tutti invitati alle 17 per una fetta di torta"... Non si fa così però, eh... Che poi fermarsi alla seconda è stata una tortura!
venerdì 14 maggio 2010
Non il solito tram tram
A distanza di un mese e passa dalla mia radicale decisione, tiro le prime somme della mia nuova vita da abbonato.
Sì perchè dopo questo post (che per inciso ha scandalizzato qualcuno di voi molto di più di quando scrivo di gangbang saunesche, deflorazioni anali e dell'ultima trovata smignotteggiante di Noemi Letizia. Certo che siete proprio dei pervertiti... E anche per questo vi adoro!) la mia naturale predisposizione agli sport estremi mi ha portato a prendere in considerazione la possibilità di provare una nuova esperienza dopo la doppia penetrazione di due mesi fa: l'abbonamento al bus. E, non conoscendo mezze misure, sto parlando, nientepocodimenoche, di quello annuale!
Il quotidiano tragitto casa-lavoro ha decisamente cambiato i connotati: niente più ansia e stress, niente più sferzate adrenaliniche ogni volta che monta sul mezzo un uomo in giacca blu notte passibile d'essere un controllore e, soprattutto, molte meno manomorte vere o immaginarie nella calca di quelli che stanno sempre in piedi. Il tutto sostituito dalla frenetica costante ricerca di un posto libero sul quale adagiare le terga.
Insomma, due palle così!
Il fatto è che, quando pago, voglio sfruttare al massimo il servizio facendo valere le mie pretese. Un pò come una zitella ottuagenaria che non si perde una puntata di "Mi manda Rai3".
Quindi, pur di sedermi, sto sviluppando studi di settore ad hoc i cui risultati saranno presto diffusi sui canali del digitale terrestre più consoni (Celosapevi Channel, FottiLaVecchia Tv e Meglioamecheate Network).
Vi anticipo qualche piccola scoperta che magari potrebbe tornarvi utile.
Quando salgo sul bus so che la prima cosa da fare, prima ancora di ammirare l'autista (perchè ragazzi, credetemi, a Bologna ci sono gli autisti più manzi dell'intero globo terracqueo!), è iniziare la caccia all'araba.
Niente di xenofobo, tranquilli, ho solo osservato le abitudini d'uso del mezzo pubblico da parte delle varie etnie e, se quelle dell'est fanno il viaggio lungo fino in centro per andare a fare le badanti a ricche vecchine e le cinesi non sono da meno occupando i posti a sedere per ore fino a raggiungere i più remoti mercati dove approvigionarsi di verdure e taniche di olio di palma, le arabe invece no, scendono quasi subito perchè vanno tutte in stazione a fare...a fare non si sa che... L'importante per me è che si alzino per cedermi il posto e farmi fare le ultime due fermate da seduto mentre fisso gli altri con lo sguardo fiero e urlante all'intero universo pendolare "Ah, io ho pagato saaa?!?".
Quello che mi urta sono le vecchine che, appena metto giù il culo, tentano di estorcermi il sedile appena conquistato con la solita abusata carta dell'età avanzata. Mi si piantano lì accanto, mi fanno sentire le tette flosce e le ossicine della gabbia toracica sul gomito e mi fissano con occhi supplici sperando di far leva sul mio senso di colpa.
Stanno fresche.
E non perchè non rispetti i venerandi ma perchè faccio appena 6 minuti d'orologio da seduto ed è l'unica gioia che ormai mi capita a bordo del bus oltre lo sguardo del conducente nel retrovisore che mi fa illudere che sì, sta guardando proprio me, quindi vendo cara la pelle.
Ancora meno mi lascio impietosire dalle gravide e i loro panzoni esplosivi. Ma perchè io devo rinunciare a una faticosa conquista solo perchè lei ci ha dato dentro a divertirsi col consorte?
Oppure che ci sia reciprocità in queste civili cortesie tra estranei: io le lascio il posto a sedere se lei mi organizza un divertente dopocena col marito.
Sì perchè dopo questo post (che per inciso ha scandalizzato qualcuno di voi molto di più di quando scrivo di gangbang saunesche, deflorazioni anali e dell'ultima trovata smignotteggiante di Noemi Letizia. Certo che siete proprio dei pervertiti... E anche per questo vi adoro!) la mia naturale predisposizione agli sport estremi mi ha portato a prendere in considerazione la possibilità di provare una nuova esperienza dopo la doppia penetrazione di due mesi fa: l'abbonamento al bus. E, non conoscendo mezze misure, sto parlando, nientepocodimenoche, di quello annuale!
Il quotidiano tragitto casa-lavoro ha decisamente cambiato i connotati: niente più ansia e stress, niente più sferzate adrenaliniche ogni volta che monta sul mezzo un uomo in giacca blu notte passibile d'essere un controllore e, soprattutto, molte meno manomorte vere o immaginarie nella calca di quelli che stanno sempre in piedi. Il tutto sostituito dalla frenetica costante ricerca di un posto libero sul quale adagiare le terga.
Insomma, due palle così!
Il fatto è che, quando pago, voglio sfruttare al massimo il servizio facendo valere le mie pretese. Un pò come una zitella ottuagenaria che non si perde una puntata di "Mi manda Rai3".
Quindi, pur di sedermi, sto sviluppando studi di settore ad hoc i cui risultati saranno presto diffusi sui canali del digitale terrestre più consoni (Celosapevi Channel, FottiLaVecchia Tv e Meglioamecheate Network).
Vi anticipo qualche piccola scoperta che magari potrebbe tornarvi utile.
Quando salgo sul bus so che la prima cosa da fare, prima ancora di ammirare l'autista (perchè ragazzi, credetemi, a Bologna ci sono gli autisti più manzi dell'intero globo terracqueo!), è iniziare la caccia all'araba.
Niente di xenofobo, tranquilli, ho solo osservato le abitudini d'uso del mezzo pubblico da parte delle varie etnie e, se quelle dell'est fanno il viaggio lungo fino in centro per andare a fare le badanti a ricche vecchine e le cinesi non sono da meno occupando i posti a sedere per ore fino a raggiungere i più remoti mercati dove approvigionarsi di verdure e taniche di olio di palma, le arabe invece no, scendono quasi subito perchè vanno tutte in stazione a fare...a fare non si sa che... L'importante per me è che si alzino per cedermi il posto e farmi fare le ultime due fermate da seduto mentre fisso gli altri con lo sguardo fiero e urlante all'intero universo pendolare "Ah, io ho pagato saaa?!?".
Quello che mi urta sono le vecchine che, appena metto giù il culo, tentano di estorcermi il sedile appena conquistato con la solita abusata carta dell'età avanzata. Mi si piantano lì accanto, mi fanno sentire le tette flosce e le ossicine della gabbia toracica sul gomito e mi fissano con occhi supplici sperando di far leva sul mio senso di colpa.
Stanno fresche.
E non perchè non rispetti i venerandi ma perchè faccio appena 6 minuti d'orologio da seduto ed è l'unica gioia che ormai mi capita a bordo del bus oltre lo sguardo del conducente nel retrovisore che mi fa illudere che sì, sta guardando proprio me, quindi vendo cara la pelle.
Ancora meno mi lascio impietosire dalle gravide e i loro panzoni esplosivi. Ma perchè io devo rinunciare a una faticosa conquista solo perchè lei ci ha dato dentro a divertirsi col consorte?
Oppure che ci sia reciprocità in queste civili cortesie tra estranei: io le lascio il posto a sedere se lei mi organizza un divertente dopocena col marito.
lunedì 10 maggio 2010
Reportage del lunedì # 57
Prima di iniziare, un piccolo ragguaglio su quanto mi è successo riguardo l'iniziativa del post precedente: di tutti i destinatari cui ho inviato la mail di protesta, solo l'ordine degli psicologi della Lombardia mi ha risposto scrivendo questo:
"Gentile dott.ssa XXX (cominciamo bene...nda),
la circostanza della conferenza del Dott. Nicolosi ci è nota, e il tema delle terapie riparative verrà discusso nel Consiglio del 12 c.m. al fine di una presa di posizione ufficiale del nostro Ordine professionale.
In tale circostanza abbiamo chiesto l'audizione del Dott. Paolo Rigliano come esperto del tema. Come di consueto, invitiamo tutti i colleghi interessati ad assistere alla seduta di Consiglio.
Siamo sensibili alla questione delle terapie riparative, che ci porta a confrontarci con aspetti relativi al rispetto delle scelte sessuali, e più in generale della libertà e dei diritti civili.
La ringrazio per l'intervento, che giro ai componenti il Consiglio.
Con l'occasione porgo i più cordiali saluti.
Mauro Grimoldi
Presidente OPL"
Avete avuto riscontri anche voi? Se sì, di chi e di che tenore? Comunque mi sono informato e Paolo Rigliano è un esperto del tema e fermamente contrario alle tesi di Nicolosi, per cui sono contento del fatto che prenderanno una posizione ufficiale a riguardo.
Modalità seria e impegnata OFF.
Venerdì seratina molto piacevole con i superconsolidati Fede e Luca e la nuova entrata nella mia vita: Francesco. Siciliano, 26enne, sempre più bello man mano che si spoglia, sa cucinare. Insomma ha tutte le caratteristiche per toccare il mio cuore e tutto ciò che ho che inizia per C. Piace anche al moroso. Strano, visto che in fatto di maschi stiamo sempre a litigare. E chi lo vuole alto e chi lo vuole nano, e chi lo vuole intelligente e chi lo vuole elettore del PDL, e chi lo vuole moro peloso coi piercing sul sipracciglio e un tatuaggio con la sua data di nascita in numeri romani sotto l'occhio ceruleo e chi lo vuole biondo tinto tipo pornodivo dell'Est quasi glabro ma con l'ascella folta... Insomma non siamo mai d'accordo su niente.
Dopo cena ci imbattiamo anche in due devastatissimi residui umani che solo a stento riconosciamo in Pablo e Laura di ritorno da un aperitivo-dibattito sul tema dell'intersessualità. Potevano risparmiarci la definizione del tema? Certo che no: dicesi intersessuale una persona che nasce sfigata e tutta sballata. Vabbè dai, non è proprio la definizione corretta e scientifica ma un poverino che nasce senza palle o una che non ha il ciclo come lo vuoi definire?
Sabato, giornata dedicata alla casa, al disbrigo delle incombenze casalinghe, all'impegno politico con la firma per i tre referendum, all'acquisto di un buon lubrificante a base acquosa e alla pennica pomeridiana.
Serata in disco al Red Club. Due gli avvenimenti da ricordare, uno buono e uno no buono. Il primo è che il gogo boy (che viene pure in palestra con me) deve cominciare ad aver pena per i miei occhi supplici fissi sul suo paccone e sul suo culo che mi attira più del canto di una sirena perchè ha cominciato a salutarmi sempre più affettuosamente. Direi che è giunto il momento di passare alle presentazioni sennò di questo passo come faccio a invitarlo a casa come regalo di compleanno per il mio moroso? Il secondo è un avvenimento mi ha fatto testare un aspetto delle frequantazioni darkroomiane che, incredibile ma vero, non avevo mai considerato. Tutti voi sapete (se qualcuno dice che non lo sa, non è più amichetto mio!), che nel buio di certi antri si annida la specie più virale del gay nostrano, il Cessum Indicibilis. Questo essere difficilmente descrivibile resta acquattato finchè la preda è a portata di grinfia per ghermirla e farne un sol boccone. Durante un giro turistico nei sotterranei oscuri della disco, ho creduto di avere a che fare con uno degli Indicibilis quando dall'anfratto più tenebroso un braccio è uscito per afferrare me e Marco (che eravamo sotto una fioca luce) e condurci con sè. Ho afferrato il braccino voglioso e, stringendogli il polso fin quasi al punto di rottura, l'ho restituito al mittente. Quando da quella oscurità, guardandomi in cagnesco, è uscito il barista del Red, il più figone dei 6, ho desiderato una morte subitanea e indolore! Praticamente si era messo così al buio proprio per evitare di essere riconosciuto e abbordato da chiunque così come gli capita quando è di sopra a preparare i drink. Merda, che occasione persa! E da come mi ha squadrato in faccia, non darà seconde opportunità... Cazzarola, ma come facevo a immaginare che questo di sopra si dedica al tuo cocktail e di sotto ti dice che per il -tail non ha tempo?
Domenica, complice il raffreddamento che questi continui sbalzi ci ragalano e il solito rincoglionimento post-disco, non ho fatto che dedicarmi al relax e alla cura del nido. Oltre che a una nuova impresa che mi è balzata per la testa e che so che stupirà non poco: mi metterò a vendere cazzi quanto prima. I dildo intendo, e che avevate capito? Ne ho ordinati una ventina da una fabbrica cinese per vagliare il prodotto. Sto cercando il consulente che si occuperà del test di qualità al momento... Sta di fatto che 'sto scassaminchia di vulcano islandese mi ha bloccato il pacco in Germania.
Chissà se riuscirò a piazzarli anche un pò affumicati...
venerdì 7 maggio 2010
Ora io so' bono e caro ma...
...se non aderite a questa iniziativa vi auguro che per tre giorni vi fischi nelle orecchie solo e unicamente questo:
A tutti gli altri, invece, auguro un weekend intenso, sorprendente e umido nei punti giusti!
Fate i bravi, se proprio non potete fare altro...Besos!
A tutti gli altri, invece, auguro un weekend intenso, sorprendente e umido nei punti giusti!
Fate i bravi, se proprio non potete fare altro...Besos!
martedì 4 maggio 2010
L'eterofobo
Ultimamente l'elenco delle mie prime volte si è allungato a dismisura e mi chiedo cos'altro ci sarà dietro l'angolo.
Il mio bello, buono e bravissimo coinquilino Adrian mi ha comunicato che dai primi di giugno leva le tende, lasciandoci orfani del più capace giardiniere e pasticcere che la mia simpatica casina abbia mai avuto il piacere di ospitare.
Ma questo, come voi e Madonna mi insegnate, è un material world e perciò, dopo due giorni di elaborazione del lutto, è partita la ricerca del prossimo fortunato che avrà il sommo piacere, pagandomi profumatamente, di abitare con me.
Decido di pubblicare un annuncio standard (descrizione stanza, prezzo, pregi vari e caratteristiche del coinquilino ideale) sui siti più letti e, fra i tanti, mi rivolgo anche a bakeca.it.
L'annuncio viene prontamente pubblicato e, felice e sereno, mi figuro già i casting che si profilano all'orizzonte con colloqui scostumati assieme ad aitanti studentelli bisognosi di una stanza e tanto svago lontani dagli occhi di mamma e papà al paesello.
Dopo un'ora circa mi arriva una comunicazione dal sito.
Alla prima lettura mi sono guardato attorno cercando la telecamera nascosta di questa candid di bassa qualità e solo un altro paio di riletture mi hanno convinto che non si tratta di uno scherzo.
Il succo è questo: hanno cancellato il mio annuncio perchè contenente testo discriminatorio in quanto richiedo un coinquilino dalle chiappe famose.
Questi i dettagli giuridici (Barone apprezzerà):
"Mancato rispetto del decreto legislativo 9 luglio 2003 n. 215 per la parità di trattamento tra le persone indipendentemente da:
Vi preghiamo quindi di non menzionare e utilizzare requisiti discriminatori nella ricerca dei candidati all’interno dei vostri annunci.
Bakeca.it si riserva il diritto di cancellare senza preavviso gli annunci che non rispetteranno tali condizioni."
Ora mi chiedo: può una minoranza, come quella a cui appartengo, effettivamente operare una discriminazione ponendo in essere comportamenti di semplice autotutela? Posso essere tacciato io di eterofobia solo perchè voglio che in casa mia ci sia serenità, armonia e non pozzette di vomito negli angoli delle stanze solo perchè il coinquilino figaiolo ha sentito me e il moroso trombare come mandrilli con overdose da Viagra?
E' vero che, tecnicamente, col mio annuncio tengo fuori dalla porta una certa parte di lettori del sito ma davvero a Bologna, una città che naviga, oltre che sui tortellini in brodo, sul mondo sommerso degli affitti in nero di stanze a studenti, questa gente non trova altro da fare che sentirsi offesa da una restrizione che, nel migliore dei casi, può essere opposta da solo il 10% della popolazione contro il restante 90?
Non è più corretto parlare di annuncio "esclusivizzante" o "privilegiante" quando, per una volta, il vaglio della condotta sessuale è fatto da un gay?
Non voglio chiedere due pesi e due misure ma davvero secondo me i rapporti numerici tra omo ed etero e la totale assenza di altri diritti e vantaggi riconosciuti in capo ai gay sono tali che non puoi venirmi a dire che duole più la pagliuzza nel tuo occhio del palo che la società e lo stato e la chiesa mi costringono a tenermi su per il culo.
Con la stessa solerzia, dopo solo un'ora dall'affissione, sono forse stati rimossi questi?
Il mio bello, buono e bravissimo coinquilino Adrian mi ha comunicato che dai primi di giugno leva le tende, lasciandoci orfani del più capace giardiniere e pasticcere che la mia simpatica casina abbia mai avuto il piacere di ospitare.
Ma questo, come voi e Madonna mi insegnate, è un material world e perciò, dopo due giorni di elaborazione del lutto, è partita la ricerca del prossimo fortunato che avrà il sommo piacere, pagandomi profumatamente, di abitare con me.
Decido di pubblicare un annuncio standard (descrizione stanza, prezzo, pregi vari e caratteristiche del coinquilino ideale) sui siti più letti e, fra i tanti, mi rivolgo anche a bakeca.it.
L'annuncio viene prontamente pubblicato e, felice e sereno, mi figuro già i casting che si profilano all'orizzonte con colloqui scostumati assieme ad aitanti studentelli bisognosi di una stanza e tanto svago lontani dagli occhi di mamma e papà al paesello.
Dopo un'ora circa mi arriva una comunicazione dal sito.
Alla prima lettura mi sono guardato attorno cercando la telecamera nascosta di questa candid di bassa qualità e solo un altro paio di riletture mi hanno convinto che non si tratta di uno scherzo.
Il succo è questo: hanno cancellato il mio annuncio perchè contenente testo discriminatorio in quanto richiedo un coinquilino dalle chiappe famose.
Questi i dettagli giuridici (Barone apprezzerà):
"Mancato rispetto del decreto legislativo 9 luglio 2003 n. 215 per la parità di trattamento tra le persone indipendentemente da:
- Sesso
- Età
- Religione
- Razza
- Origine Etnica
- Nazionalità
- Orientamento Sessuale
Vi preghiamo quindi di non menzionare e utilizzare requisiti discriminatori nella ricerca dei candidati all’interno dei vostri annunci.
Bakeca.it si riserva il diritto di cancellare senza preavviso gli annunci che non rispetteranno tali condizioni."
Ora mi chiedo: può una minoranza, come quella a cui appartengo, effettivamente operare una discriminazione ponendo in essere comportamenti di semplice autotutela? Posso essere tacciato io di eterofobia solo perchè voglio che in casa mia ci sia serenità, armonia e non pozzette di vomito negli angoli delle stanze solo perchè il coinquilino figaiolo ha sentito me e il moroso trombare come mandrilli con overdose da Viagra?
E' vero che, tecnicamente, col mio annuncio tengo fuori dalla porta una certa parte di lettori del sito ma davvero a Bologna, una città che naviga, oltre che sui tortellini in brodo, sul mondo sommerso degli affitti in nero di stanze a studenti, questa gente non trova altro da fare che sentirsi offesa da una restrizione che, nel migliore dei casi, può essere opposta da solo il 10% della popolazione contro il restante 90?
Non è più corretto parlare di annuncio "esclusivizzante" o "privilegiante" quando, per una volta, il vaglio della condotta sessuale è fatto da un gay?
Non voglio chiedere due pesi e due misure ma davvero secondo me i rapporti numerici tra omo ed etero e la totale assenza di altri diritti e vantaggi riconosciuti in capo ai gay sono tali che non puoi venirmi a dire che duole più la pagliuzza nel tuo occhio del palo che la società e lo stato e la chiesa mi costringono a tenermi su per il culo.
Con la stessa solerzia, dopo solo un'ora dall'affissione, sono forse stati rimossi questi?
Ma poi in casa propria ci si potrà mettere chi ci pare???
E' un crinale pericoloso questo discorso, lo riconosco, perchè in bocca al genitore o al coinquilino omofobo ne giustifica il ripudio del figlio gay o la porta sbattuta sul muso del sodomita di turno passato a chiedere una camera in cui stare.
Ma ripeto, i rapporti di forza contrattuale sono così impari che non credo proprio che la lettera del decreto sulle pari opportunità debba essere usata in modo tale da introdurre un nuovo peccato capitale di cui essere tacciati: la manifesta eterofobia.
E comunque, se proprio dobbiamo arrenderci all'idea che nessuno è perfetto, io posso anche chiudere un occhio se uno, nel privato delle sue quattro mura, decide di fare le sue piccole discriminazioni decidendo ad esempio di non frequentare gay o neri o cultori di deità celtiche. Magari mi fa tristezza, ma non è grave se sa fermarsi a quell'ambito lì.
L'importante è che poi, nello svolgimento della funzione pubblica che ogni lavoro ha, si comporti in maniera retta ed egualitaria, che non mi sputi nel piatto se fa il cameriere, che non mi bocci se fa il professore, che non mi tratti male se sta alle Poste, ecc.
In questo genere di cose, dovendo scegliere con la pistola alla tempia, preferirei una società che pratica vizi privati se la contropartita è la capacità di avere, nel contatto con gli altri, solo pubbliche virtù.
lunedì 3 maggio 2010
Reportage del lunedì # 56
Un weekend impegnativo, peccaminoso, costoso e stancante quello appena trascorso, che mi ha smosso dalla recente letargia e ridotto stamattina a un paio di occhiaie ambulanti.
Un avviso a tutti i lettori: NON RIPETETE QUELLO CHE STO PER RIFERIRE IN CASA VOSTRA! E SE PROPRIO DOVETE, RIFATELO IN LUOGO APERTO, BEN ARIEGGIATO E IN PRESENZA DI ALMENO UN GENITORE!!!
Venerdì sera arriva il mio amico Giovanni da Milano, quello ormai mondialmente conosciuto come "La sorellina" e/o "Avanti il prossimo!", dopo mesi e mesi di latitanza.
Il tempo di una veloce e leggera cena corroborante e via alla volta della prima tappa del Puttan Tour.
Il Bart è un bar che di equivoco non ha proprio nulla perchè non c'è alcun dubbio sulle intenzionalità dei suoi avventori: scopare più di una Tonkita e di Lilli Carati fuse assieme.
Il venerdì è la serata Boys in action in cui una coppia di pornoattori intrattengono il pubblico con quanto di meglio hanno a disposizione lì per lì...
E' solo la seconda volta che ci mettiamo piede e pure stavolta, tra gli astanti, la mia sorellina viene scelta come cavia arrizzacazzi. Uno dei due stalloni (forse tra i ragazzi più arrapanti che abbia mai visto), già completamente nudo, lo preleva di peso e lo sbatte sul cubo imbottito dove avvengono le esibizioni. Per i successivi dieci minuti è tutto uno spogliarlo, mettergli un manganello tra le cosce, leccargli i capezzoli, mettergli un uccello in mano e uno in bocca, presentare il suo mento all'altrui scroto e via di questo passo finchè la mimica coitale non raggiunge l'apice dell'orgasmo teatrale. Anche io torno a casa con un piccolo ma richiestissimo bottino fetish: il boxer borchiato del più bono tra i due manzi. Ebbene sì, non ho fatto altro che annusarlo fino a casa...
Sabato era una meraviglia di mattinata assolata e la voglia di aria aperta s'è fatta sentire: passeggiata di ore fino ad avere le stimmate dentro le scarpe. Dai giardini Margherita fino in centro per firmare contro la privatizzazione dell'acqua. Eppure ho la coscienza sporchissima: non ho potuto evitare di fare shopping il 1 maggio! Una t-shirt e una camicia mi hanno indotto in tentazione... Mi faccio schifo.
Serata in disco ad allentare i già sfilacciati cordoni della nostra lascività con barcollanti movenze di cui pure Paris Hilton si vergognerebbe.
Abbiamo rivisto il moretto con poco controllo sfinterico che un paio di settimane fa ha regalato un tono testa di moro al medio e all'indice del mio moroso. Ci ha provato tutta la serata a buttarsi nella mischia ma il ricordo delle dita di Marco ridotte a due bastoncini di Twix era ancora troppo vivido per accettare la sua amicizia. Riprova su Facebook bello, o almeno dopo un bidè.
Domenica saremmo andati in sauna anche con 40 gradi e il sole a picco, giusto per concludere degnamente questo weekend all'insegna del priapismo spinto. Quindi il fatto che piovesse e facesse freddo ha dato un gusto doppio alla cosa. Peccato che ogni altro bel ragazzo sotto i 40 non sia stato dello stesso avviso... La sauna era l'equivalente di un dopolavoro ferroviario e il bagno turco definitivamente assurto a reparto geriatrico per vecchietti impenitenti.
Son sempre più convinto della necessità della castrazione chimica per gli over 65. Questi, anche alla quinta volta che, da personcina educata quale sono, dico "No, grazie.." quando mi porgono il prolasso per giocarci un pò, continuano imperterriti a corteggiarmi con la scusa che gli si sono scaricate le batterie dell'Amplifon mettendo a dura prova la mia soglia della tolleranza.
Per buona creanza non mi dilungherò sul giallo che ha caratterizzato la giornata: la presenza fra noi tutti di un sabotatore che ha passato la giornata a scagazzare in tutti gli angoli della sauna. Il misterioso untore ha colpito sul bordo della jacuzzi, sul muretto del bagno turco e nel bidè del bagno. Ora io credo sempre di averle viste tutte ma questa giuro che mi mancava...
Chiudo in bellezza con le colonne sonore del weekend e vi auguro un buon lunedì.
Passo e chiudo.
Un avviso a tutti i lettori: NON RIPETETE QUELLO CHE STO PER RIFERIRE IN CASA VOSTRA! E SE PROPRIO DOVETE, RIFATELO IN LUOGO APERTO, BEN ARIEGGIATO E IN PRESENZA DI ALMENO UN GENITORE!!!
Venerdì sera arriva il mio amico Giovanni da Milano, quello ormai mondialmente conosciuto come "La sorellina" e/o "Avanti il prossimo!", dopo mesi e mesi di latitanza.
Il tempo di una veloce e leggera cena corroborante e via alla volta della prima tappa del Puttan Tour.
Il Bart è un bar che di equivoco non ha proprio nulla perchè non c'è alcun dubbio sulle intenzionalità dei suoi avventori: scopare più di una Tonkita e di Lilli Carati fuse assieme.
Il venerdì è la serata Boys in action in cui una coppia di pornoattori intrattengono il pubblico con quanto di meglio hanno a disposizione lì per lì...
E' solo la seconda volta che ci mettiamo piede e pure stavolta, tra gli astanti, la mia sorellina viene scelta come cavia arrizzacazzi. Uno dei due stalloni (forse tra i ragazzi più arrapanti che abbia mai visto), già completamente nudo, lo preleva di peso e lo sbatte sul cubo imbottito dove avvengono le esibizioni. Per i successivi dieci minuti è tutto uno spogliarlo, mettergli un manganello tra le cosce, leccargli i capezzoli, mettergli un uccello in mano e uno in bocca, presentare il suo mento all'altrui scroto e via di questo passo finchè la mimica coitale non raggiunge l'apice dell'orgasmo teatrale. Anche io torno a casa con un piccolo ma richiestissimo bottino fetish: il boxer borchiato del più bono tra i due manzi. Ebbene sì, non ho fatto altro che annusarlo fino a casa...
Sabato era una meraviglia di mattinata assolata e la voglia di aria aperta s'è fatta sentire: passeggiata di ore fino ad avere le stimmate dentro le scarpe. Dai giardini Margherita fino in centro per firmare contro la privatizzazione dell'acqua. Eppure ho la coscienza sporchissima: non ho potuto evitare di fare shopping il 1 maggio! Una t-shirt e una camicia mi hanno indotto in tentazione... Mi faccio schifo.
Serata in disco ad allentare i già sfilacciati cordoni della nostra lascività con barcollanti movenze di cui pure Paris Hilton si vergognerebbe.
Abbiamo rivisto il moretto con poco controllo sfinterico che un paio di settimane fa ha regalato un tono testa di moro al medio e all'indice del mio moroso. Ci ha provato tutta la serata a buttarsi nella mischia ma il ricordo delle dita di Marco ridotte a due bastoncini di Twix era ancora troppo vivido per accettare la sua amicizia. Riprova su Facebook bello, o almeno dopo un bidè.
Domenica saremmo andati in sauna anche con 40 gradi e il sole a picco, giusto per concludere degnamente questo weekend all'insegna del priapismo spinto. Quindi il fatto che piovesse e facesse freddo ha dato un gusto doppio alla cosa. Peccato che ogni altro bel ragazzo sotto i 40 non sia stato dello stesso avviso... La sauna era l'equivalente di un dopolavoro ferroviario e il bagno turco definitivamente assurto a reparto geriatrico per vecchietti impenitenti.
Son sempre più convinto della necessità della castrazione chimica per gli over 65. Questi, anche alla quinta volta che, da personcina educata quale sono, dico "No, grazie.." quando mi porgono il prolasso per giocarci un pò, continuano imperterriti a corteggiarmi con la scusa che gli si sono scaricate le batterie dell'Amplifon mettendo a dura prova la mia soglia della tolleranza.
Per buona creanza non mi dilungherò sul giallo che ha caratterizzato la giornata: la presenza fra noi tutti di un sabotatore che ha passato la giornata a scagazzare in tutti gli angoli della sauna. Il misterioso untore ha colpito sul bordo della jacuzzi, sul muretto del bagno turco e nel bidè del bagno. Ora io credo sempre di averle viste tutte ma questa giuro che mi mancava...
Chiudo in bellezza con le colonne sonore del weekend e vi auguro un buon lunedì.
Passo e chiudo.
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