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Ho 30-equalcosa anni, vivo a Bologna, mia città di adozione, assieme al mio compagno col quale ho messo su famiglia dall'agosto 2007 nonostante la legge non la pensi allo stesso modo. Per me questo blog rappresenta un palco virtuale da cui dar sfogo a pensieri, paure, desideri semi-inconfessabili e seghe mentali! Da qui mi aspetto la possibilità di confrontarmi con altre persone e prospettive...restate sintonizzati!

giovedì 18 febbraio 2010

L'amore più banale

Nel recente fine settimana giù dai miei, tra chiacchiere, grandi abbuffate e ninnenanne ai nipotini ho avuto anche il tempo di pensare molto alla morte.
Non mi sono annoiato così tanto da accarezzare l'idea di un suicidio rapido e indolore, questo è successo le altre volte magari...
Stavolta no: sono stato bene nel vecchio nido e per qualche giorno smanie e idiosincrasie se ne sono state buone in qualche recesso del mio animo.
Il periodo è quello che è e la mia mamma mi ha coinvolto nella preparazione di un pò di dolci di carnevale calandomi in un'atmosfera rarefatta di zucchero a velo, latte, semola, uva sultanina e domande sciocche.
Nel laboratorio degli affetti familiari, tra le fiale di essenza di fiori d'arancio e la farina sparsa ovunque, abbiamo scoperto un pò di più su di noi e sfogliato vecchie formule magiche di prodigi da forno.
Mi manca la mia mamma.
Due mesi di attesa cominciano a essere troppi per una mia visita: i suoi capelli non aspettano più me per ingrigirsi e ogni volta scopro una nuova ruga nella sua collezione.
Amo la mia mamma, lo scrivevo nei pensierini delle elementari e sono felice che il tempo certe cose non possa modificarle.
Quando sto così bene non riesco a non pensare alla fine, a come sarà il dopo, a come starò senza.
Non ho fatto una top ten delle perdite che mi addolorerebbero di più ma quale fine sarebbe un pò anche la mia? Questo sì, me lo sono domandato. La risposta è di una ovvietà pazzesca, quasi mi vergogno di tanta banalità. Quasi, appunto: se il destino risparmierà a lei quello che comunemente viene indicato come il peggior incubo di un genitore, sopravvivere al figlio, vorrà dire che il mio sarà invece stato atroce.
Altrettanto spesso mi sto chiedendo se sono felice o meglio, se sono consapevole di essere felice.
Da questo fine settimana so che lo sarò davvero finche potrò gridare almeno dentro una cornetta la prima parola che ho imparato e ricevere in cambio un "Sì? Eccomi, tesoro!".

12 commenti:

Anonimo ha detto...

non ci crederai...ma proprio ieri pensavo a quando un giorno verrà a mancare mia mamma...ed ho avuto una forte fitta al cuore!

Barone ha detto...

Massi, che bello questo post!
Sarebbe ancora più bello se tu riuscissi a dirlo alla tua mamma quanto sia importante per te (sempre che tu non l'abbia già fatto).
Sai quand'è che io mi sono reso conto che stavo veramente "diventando grande"? Quando ho cominciato ad avvertire un fortissimo senso di protezione verso i miei genitori, a provare quella preoccupazione che stiano bene e che non abbiamo problemi che normalmente sentivo, e sento ancora, arrivare da loro quando si informano su come mi vanno le cose: Massi ... mi sa che stai "diventando grande" anche tu... ;)

Unknown ha detto...

mi hai commosso lo sai?
mica facile commuovere un cuore di pietra come il mio!

capisco intimamente quello che intendi. grazie per averlo detto così bene.

Roccia ha detto...

Che bella l'immagine di te e tua mamma tra farina, aromi e uvetta! Davvero un bel post, Massi, complimenti.

Enrico* ha detto...

Capisco perfettamente quello che provi, anche se io sto vicino ai miei genitori.
Vicino fisicamente, ma ho sempre paura di non essere troppo vicino emotivamente, specialmente per la mia mamma, che adesso sta passando un periodo bruttissimo...

Pier ha detto...

perdere un genitore è un'esperienza a cui non ci si riesce a preparare, mai. per quanto si possa pensare di resistere ogni cautela è inutile.
probabilmente sbagliando l'unico modo che ho trovato è renderli antipatici. ma anche così restano un sacco di sensi di colpa ..dopo.

pepito ha detto...

Lacrime...

El novio ha detto...

Ehi, Massi, mi hai davvero commosso, ma non era difficile, lo ammetto, perchè ho perso la mia mamma da poco più di un anno, quasi improvvisamente, in soli 14 gg precisi.Spesso mi assalgono i ricordi, specie di quei giorni, eppure non provo tristezza, malinconia sì, ma soprattutto tanta tanta tenerezza.Goditela la tua mamma, anche a distanza, e lasciati godere da lei! Un abbraccio

Svizzer8 ha detto...

...mi si è semplicemente stretto il cuore :) avendo già perso il papà ogni tanto penso che capiterà anche a mamma e allora guardando indietro mi rendo un po conto di tutte le volte in cui sbuffo o la tratto forse con sufficienza perchè preso dalle altre migliaia di cose in cui la vita ti assorbe perdendo però di vista che le cose importanti sono proprio le persone che ti circondano...e in primis mamma e famiglia :)

Maaaaaaaaaaaaaaaaaaammaaaaaaaa :)

MauroFur ha detto...

La mia mamma è fantastica come poche...La mie Suette o suetta che vuol dire civetta perchè veglia sempre su di me. Io...non ricordo più le volte che mi ha misurato la febbre, preparato le camomille o bollito i limoni quando stavo male, firmate le assenza la mattina con gli occhi assonnati (era fatto apposta...) o preparato sulla penisola la colazione, non ricordo nemmeno tutte le volte che appoggiavo i gomiti seduto sul tavolo mentre preparava una ciambella o una crostataa, cosa che piano piano, mentre mi faceva spazio, mi ha permesso di diventare un bravo cuoco. Non sono ancora riuscito a dimostrarle niente in questa vita, quanto la sua presenza sia stata una benedizione per me e che tutt'ota, sì, continua ad aiutarmi ed io so che posso contare su di lei come nessun'altro. Io non ci voglio pensare, no no no...

Anonimo ha detto...

Molto bello e delicato il racconto di una giornata passata con la tua mamma....Dobbiamo abituarci all'idea che un giorno saremo veramente soli ed un pezzo di noi se ne andrà per sempre. L'unica cosa che mi consola, nella consapevolezza che questo prima o poi accadrà, è la certezza che se mia madre dovesse sopravvivermi per lei sarebbe un dolore insanabile, che la distruggerebbe nell'ultima parte della sua vita. E questo proprio non lo vorrei, preferisco di gran lunga soffrire al suo posto...

Francesco Eftapelagos ha detto...

Un bellissimo post, davvero.
Mia mamma non gode di buona salute, ed il fatto di starle lontano a volte mi tiene a bada dal dare una (meritata, meritatissima) scarica di legnate al suo medico (leggi "inguaribile ciarlatano") e anche quando ero con lei, e con mio papà, e con mia sorella... mi sentivo come solo al mondo.
La lontananza mi ha dato molti sospetti... e le prime vacanze passate dai miei da quando sono uscito di casa, in parte me lo hanno confermato... è meglio stare separati e lontani... anche se mi piacerebbe avere la mamma che abiti vicino... che magari viene a trovarmi... che magari viene a trovare me ed il mio ragazzo (che non ho più)... e incontra la consuocera (magari una madre come la Zanicchi nella fiction di Canale5 con Virna Lisi), e cosi chiacchiera e si sente meno sola...
Lei si sente sempre sola.
E quando la sento al telefono, mi piacerebbe starla a sentire per ore e ore... ma in mezz'ora mi ha detto già tutto quel che aveva da dirmi. Mentre io non riesco - e non posso dirle "tutto" di me - che ad esempio esco con qualche ragazzo che puntualmente poi mi delude perchè da me voleva solo sesso e nulla più... o che con alcuni amici parlavamo di alcuni film magari romantici, magari comici, con una coppi a di maschi come protagonisti...
Lei non sa.
Lei non l'ha capito.
Lei non l'ha intuito... e ci fu un momento in cui avrei davvero avuto bisogno delle sue parole di mamma...

Ho già conosciuto la signora con la falce... ho già visto i suoi occhi... sono come i miei... pieni di solitudine... ed è una cosa che non auguro alla mia mamma. È stata da sola abbastanza.

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