Stamattina ad aspettare il 27A eravamo in tre: io, una ragazza slava che fa la badante in centro (e i cui occhi blu stanno diventando il paesaggio più familiare delle mie mattine) e la strana sensazione che mi portavo dentro da qualche minuto. Indefinibile e trasparente. O semplicemente non ancora messa a fuoco dalla mia mente ancora assopita...
Mi inquieta il sottile mistero che a volte mette il cappello alle mie emozioni, la mia incapacità di leggermi dentro che mi acceca a tratti.
Nella sottile e fastidiosa ansia di sottofondo comincio a non tollerare i ben 3 minuti di ritardo del bus e sbuffo da solo, ridicolo e, per fortuna, non visto. Ma sbuffo.
Ed eccola lì la risposta che cercavo, davanti ai miei occhi. Si materializza sotto forma di vapore. Il mio. Si, insomma, quello che ho alitato nella mia silenziosa lamentela contro il servizio pubblico dei trasporti.
Ci siamo e lo so: è il solito segnale convenuto tra l'alternarsi delle stagioni e i miei sbalzi umorali.
Questo alito caldo, che si fa nuvola visibile, mi parla nostalgico, mi racconta di cose e persone lontane, di ricordi in frantumi a cui è giunta l'ora di rincollare i pezzi. E' arrivata la stagione delle mie elucubrazioni malinconiche...
Ci siamo e lo so: è il solito segnale convenuto tra l'alternarsi delle stagioni e i miei sbalzi umorali.
Questo alito caldo, che si fa nuvola visibile, mi parla nostalgico, mi racconta di cose e persone lontane, di ricordi in frantumi a cui è giunta l'ora di rincollare i pezzi. E' arrivata la stagione delle mie elucubrazioni malinconiche...
Fisso lo sguardo nel vuoto mentre il flusso dei pensieri comincia a portarmi altrove.
Poi arriva il bus, e rumoroso e rosso com'è mi catapulta in questa dimensione e fuori dalla mia letargia pensosa.
La porta si spalanca davanti a me e, al solito, è pienissimo di ragazzetti brufolosi e puzzolenti che vanno a torturare qualche povero professore.
Che palle, chissà se riesco a trovare un posto per me e tutto quello che mi passa per la testa...
E sbuffo ancora.
9 commenti:
Un post che non te lo aspetti...
bello.
anzi, bellissimo!
stupendo!!!!!!!!!!!! Beh se l'autunno ti fa quest'effetto.... val la pena di patire un po' di freddo! :))) un abbraccio amore mio! kiss
Certi momenti possono sembrare così banali e maledettamente routinari, poi invece si trasformano in profonde riflessioni.
Mi capita spesso alla fermata della metro.
Bel post!
Io parlo da solo mentre percorro il lungo viale che attraversa la mia università. Faccio training autogeno e mi proteggo dall'ansia e dalla tensione che quel luogo mi instilla.
Massi dovresti scrivere più spesso dei post così, ci fa piacere sia sapere delle tue strambe avventure quotidiane, sia dei tuoi pensieri più seri :)
Eh eh, ci hai piacevolmente (e utilmente)spiazzati: benvenuto inverno!
P.S.E se i ragazzotti, decorosamente ripuliti perchè un po'cresciuti, fossero "materia" malleabile nelle mani di professori giustamente esigenti ma contemporaneamente appassionanti?
bello. bravo. bene. bis! ho finito con la B, i prossimi commenti con la K
ti immagino alla fermata del bus, immerso in un piumino con nuvolette di vapore che ti escono dalla bocca e dal naso.
e mi auguro ci sia almeno una pensilina!
com'è questa settimana?
Grazie a tutti! Comunque va già meglio... :)
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