L'estate è una stagione sonnacchiosa e si sa.
La voglia di staccare la spina e pensare solo a cose belle, leggere e possibilmente dal tasso alcolico adeguato è grande tentatrice.
Ma possiamo permetterci un abbassamento della guardia nell'estate italiana 2010?
Possiamo perderci anche solo una delle puntate sulle indagini relative alla nuova P2, all'approvanda legge bavaglio, all'inesorabile marcescenza del PDL e tutto ciò che un ecceteraeccetera può riassumere? No che non possiamo, farlo equivarrebbe a perdersi 10 episodi di Lost e pretendere di capirci ancora qualcosa. E non di una fiction, ma della nostra vita e di che direzione vogliamo prendere con cambi di rotta necessari più che auspicabili.
Sforziamoci anche se costa sudore di essere figli del nostro tempo e di benvolere alle ragioni della verità, di essere sempre informati ed edotti sui fatti, di tenere accesa la sacra fiamma di quella Diavolina che ci incarbonella le chiappe e tiene viva la nostra indignazione quando qualcosa proprio non sta andando come dovrebbe.
Per fortuna/purtroppo, in questo paese che se andasse a rotoli sarebbe già qualcosa, di occasioni non ne mancano mica per farsi girare le palle come pale.
Epperò rimane pur sempre che è estate e vogliamo stare spensierati e in compagnia di cose belle e bla bla bla.
Ok, facciamo un compromesso: ognuno si dedichi a seguire e ad approfondire la propria conoscenza dei fatti di un...facciamo 4, 5 per i più volenterosi, accadimenti di pubblico interesse, fatti di politica, cronaca, riguardanti la società civile o la cultura e i dibattiti (per favore, sport e costume&società non valgono! Che ve frega di sapere che Belen pippa almeno quanto puppa?) e mantenga l'impegno con sé stesso a seguirne lo svolgimento mentre incede e cresce come un figlio adottato in fasce.
E siccome è estate, c'è tutto un florilegio di consigli per le letture da ombrellone ma non solo.
Da parte mia, oltre quei tre fatterelli citati sulla mafia che ci governa, vi invito a prendervi del tempo per queste due segnalazioni che trovo interessanti (scusate se non riesco a presentarveli in maniera terza ma a me di essere più super partes proprio non mi viene...):
1) Veronesi s'è bevuto il cervello distinguendosi, soprattutto negli ultimi anni, per affermazioni pro-nucleare. Che poi dette da un oncologo mi fa temere anche se dovessi rivolgermi a lui per farmi appiccicare un cerotto sulla schiena solo perchè non ci arrivo...
Quelli di destra, furbi come solo dei moribondi sanno essere, cercano di gettare il parapiglia nel PD, nelle cui liste è stato eletto il vegliardo in qualità di senatore, offrendogli la presidenza dell'agenzia a capo della resuscitata vocazione nuclearista all'italiana. Lui tentenna, dice mi-mu-mah, ma si capisce che è molto tentato e fornisce anche un pentalogo di motivazioni per cui andrebbe.
Al solito il centrosinistra che lo ha portato in Parlamento non sa chiamarlo testadicazzo come dovrebbe e lo redarguisce con una durezza poco superiore a quella che userebbe Candy Candy con un passerotto che le ruba una briciola dal balcone. Per fortuna a dire le cose come si dovrebbero dire è intervenuta la Gabanelli con una lettera aperta che chiamare capolavoro è eufemistico.
Dateci un'occhiata!
2) Quello che per me è il più grande giornalista vivente, Marco Travaglio, ha scritto un articolo alla fine dell'anno passato che mi aveva lasciato un pò con l'amaro in bocca viste le mie ferme credenze su ostensioni religiose e affini. Il pezzo, come sempre ben scritto anche se per me non condivisibile, lo trovate qui.
Anche in questo caso, una risposta alla botta iniziale mi ha messo un friccico nell'area del cervello dedicata alla sensibilità civica che voglio condividere con voi ed è il bell'articolo di Beppe Lopez (mi faccio un appunto di approfondirne la conoscenza) di cui apprezzo molto l'analisi e il linguaggio accurato. Qui per saperne di più.
E ora mi piacerebbe ricevere anche da parte vostra delle segnalazioni su fatti che io possa scoprire o approfondire, confidenze su questioni che vi hanno fatto esultare o indignare, e spiate su notizie interessanti da andare a studiarmi perchè non di solo gossip si vive.
(Nella seconda foto: una testata nucleare pronta a portare uranio e plutonio in giro per il mondo.
Nella terza foto: una testata di cazzo pronta a fare lo stesso.)
ATTENZIONE! Prima di cimentarti nella lettura di questo blog, leggi il prospetto informativo.
Informazioni personali
- Massi
- Bologna, Italy
- Ho 30-equalcosa anni, vivo a Bologna, mia città di adozione, assieme al mio compagno col quale ho messo su famiglia dall'agosto 2007 nonostante la legge non la pensi allo stesso modo. Per me questo blog rappresenta un palco virtuale da cui dar sfogo a pensieri, paure, desideri semi-inconfessabili e seghe mentali! Da qui mi aspetto la possibilità di confrontarmi con altre persone e prospettive...restate sintonizzati!
mercoledì 28 luglio 2010
lunedì 26 luglio 2010
Reportage del lunedì # 68 (De resurrectione edition)
Torno alla vita (quella solita intendo, non nel senso plateale e coreograficamente eccessivo di Gesù!) dopo un weekend a dir poco sfiancante.
Ero incerto, già prima di cominciarlo, sull'opportunità o meno di tenerne traccia in un post perchè, come potrebbe dire Francesco Amadori, conosco i miei polli...
La realtà è però andata ogni oltre immaginazione. Cosa fare a questo punto?
Come sa bene chi mi legge non sporadicamente, la componente "diaristica" di questo mio spazio virtuale è molto forte. Qui parlo sopratutto di me e di quello che mi succede, insomma. Ne voglio tenere un ricordo leggero e scanzonato perchè adoro riprendere la mia vita tra le mani ogni tanto, rivedere vecchie foto e leggere testimonianze di fatti privati da un punto d'osservazione più distaccato che mi permette di relazionare meglio le cose.
Poi questo spazio è pure pubblico, ovvio. Scrivo per me ma anche per avere un riscontro, uno spunto di riflessione da chi ha la pazienza e la voglia di fare osservazioni su quello che racconto.
Perchè la sto facendo tanto lunga al punto da aver già perso l'attenzione di una metà dei lettori e aver fatto accarezzare l'idea del suicidio alla parte rimanente?
Perchè questo post parlerà della mia famiglia e se non metto a tacere questo senso di colpa preventivo non riuscirò a scrivere il resto.
C'è una cosa che ci terrei a sottolineare. Vorrei che vi divertisse leggere di situazioni assurde che ho passato negli ultimi due giorni, che rideste di certe uscite e svarioni del mio parentado così meridionalmente creativo e folkloristico ma che non concludeste che le persone di cui vi vado a raccontare siano delle caricature viventi, dei personaggi grotteschi non troppo civilizzati.
Il mio intento, se mi riuscirà di portarlo a termine, è solo quello di descrivere in maniera leggera uno scontro tra due visioni del mondo molto diverse tra loro, non di utilizzare la mia famiglia, a cui mi sforzo di volere comunque un gran bene, come materiale per solleticare una facile ironia.
Spero di riuscire per il rispetto che comunque devo a persone che non hanno avuto la mia stessa fortuna di studiare, evolversi e andar via da quel difficilissimo sud da cui provengo in cui campi sterminati di tabacco e sporadici omicidi di camorra rappresentano l'unico panorama spaziale e culturale di riferimento.
Scusate la lunghezza e la pesantezza del prologo ma, senza questo, non potrei scrivere il seguito.
Grazie.
Venerdì è il giorno del grande sbarco: mia madre, mio padre, mio fratello con sua moglie e i suoi due bimbi arrivano nel primo pomeriggio a riempire la calma e ogni spazio libero della mia casetta ancora senza coinquilino e, per di più, senza Marco che ha levato le tende per l'arrivo delle truppe di occupazione terronica. Non è che non volesse conoscere la famiglia da cui provengo ma l'idea di essere arso vivo da mio padre e mio fratello e morso alle gambe da quella peste di mia nipote con una accentuata predisposizione al cannibalismo non è che lo attirasse molto.
"Primo pomeriggio" è la prima prova che mi danno della relatività semantica dei termini: sono arrivati alle sei e quaranta e si sono ostinati a chiedermi perchè fossi così sorpreso riguardo al loro arrivo così in ritardo... Ho preso una giornata di ferie al lavoro per niente. Dovendo finire di pulire e bonificare casa dalla presenza di sex toys destinati alla vendita on line e che mi occupano le stanze in attesa di essere portate in un magazzino, ho pensato fosse meglio non andare in ufficio e fare tutto con calma e per bene.
L'ansia comunque non mi lascia tregua, ho paura di sbagliare qualcosa. Nella notte ho anche fatto un incubo tremendo: ero con la mia famiglia in cucina e dal corridoio vedevo arrivare la piccola vandala treenne reggendo tra le mani un dildo di proporzioni ippiche (per i maliziosi e gli interessati all'acquisto: che in realtà non ho, nè per usi personali, nè tra quelli in vendita!) che urla "Papààà...che coz'è quetto???".
Arrivati a destinazione cominciano a disfare i bagagli. Credo abbiano indossato tutti i vestiti per i successivi due giorni uno sotto l'altro perchè dai trolley ho visto uscire solo friselle, pane, salsicce, mozzarelle e tutto il necessaire per l'eventualità di un attacco alieno che ci costringesse a vivere in cantina per un mese. Mancava di vedere uscire dalla valigia anche una gallina da far ruspare in giro per le stanze e la scena di Totò e Peppino che arrivano a Milano sarebbe stata riprodotta alla perfezione...
Nonostante siano tre giorni consecutivi che vado a fare la spesa per riempire la casa di cibarie sufficienti e nonostante tutto quello che hanno portato loro, mi costringono a condurli alla Coop più vicina per una integrazione necessaria: in casa non ho una anguria e, a parer loro, non si può stare senza...
Al supermercato ho diverse occasioni di desiderare che qualcuno mi faccia rinvenire con dei sali: quando la bimba è scappata ed è andata a nascondersi dietro gli affettati, quando mia madre ha cominciato a urlare di fronte a prezzi degli alimentari nettamente superiori a quelli ai quali è abituata giù, quando la bimba è andata da una repartista e dirle che il gorgonzola che stava sistemando nello scaffale a lei la fa vomitare, quando mio padre ha cominciato ad assaggiare la frutta prima di comprarla come se fosse al mercato rionale (l'ho sgridato e, guanto plastico alla mano e sacchetto d'ordinanza, sono riuscito a portare a casa chili e chili di frutta appena più saporita dell'acqua distillata che uso per il ferro da stiro... A quel punto mi viene da chiedermi: e se il coglione fossi io?) e infine quando la bimba ha pianto come se le stessero strappando le unghie solo perchè non le compravano una merendina delle Winx. Per quindici mintui netti di spesa, non male direi.
Dopo cena erano tutti così stanchi dal lungo viaggio che l'uscitina per il gelato è saltata.
Sabato i bimbi si svegliano in gran forma. Alle nove e mezza il piccolo di nemmeno un anno ha già ombrato di manate una parete a furia di cercare di mettersi in piedi e l'unna ha già fatto cadere una sedia, buttato per terra una lampada, morso la mia coscia destra lasciandomi i segni della sua dentizione avanzata (toh! ha messo due dentini dall'ultima volta! che gioia...) e urlato tra le lacrime che tutto il bendidio che ho messo in tavola per colazione a lei fa schifo. Capisco che per la salvaguardia di casa mia è meglio uscire e farli stancare fuori. Giriamo a piedi mezza Bologna e in bus l'altra metà. Mia mamma sembra una folle che non smette di fotografare cose insignificanti: una vetrina di un negozio, una colonna di un portico, un albero...accompagnando ogni click con urletti di gioia per tante novità bellissime ai suoi occhi vergini. Quando ha scoperto che l'aereoporto è così vicino a casa mia che gli aerei la sorvolano a bassa quota, voleva fare un book fotografico a tutte le rotte dalle 19 alle 20:30 perchè, non avendo mai volato in vita sua, non aveva mai visto un aereo così da vicino.
Ai giardini Margherita, mentre mostravo alla bimba il laghetto con le tartarughe e i pesci giganti, si materializza fra noi l'eterea Magda, una 85enne bolognese doc, di quelle che devono soffrire molto la solitudine e che attaccano bottone con chiunque. Si avvicina silenziosa da dietro e prende a rivolgersi alla bimba. Quello che segue è senza omissioni e senza aggiunte il dialogo che si è svolto tra due logorree intragenerazionali:
Magda: "Sai che quando ero bimba come te la mia bisnonna mi portava qui a fare i giri in barca sul laghetto? Era molto pulito allora, sai?"
Bimba: "Adesso semba pieno di cacca! Ma le tattalughe sono tue?"
M: "No, sono di tutti...le vengono ad abbandonare quelli che le comprano nei negozi quando diventano troppo grandi da tenerle in casa."
B: "E qua si fanno vecchiette come te? Ma tu te le mangi?"
M: "No, non le mangio, mi piace guardarle come fai tu..."
B: "E che mangi oggi?"
M: "Pasta col pesto, e tu che mangi?"
B: "Oggi niente pecchè mamma dice che ho fatto la bimba cattiva e non mangio...mi dà sempe un sacco di schiaffi fortiiiiissimi (non è vero, è l'Anna Magnani che è in lei a esagerare tutto)"
M: "Ma a me sembri bravissima invece. Vuoi che dico a mamma che ti lasci mangiare?"
B: "No, dammi la tua pappa e tu ti mangi una tattaluga"...risate di tutti, un pò meno della Magda che si sta pentendo di aver scelto un interlocutore solo all'apparenza così innocuo..."Ma come fai a mangialla che è dura e non c'hai i denti?"
M: "Mangio qualche altra cosa allora, è meglio"
B: "Quando te ne vai? E' taddi e devi cucinare, poi devi pulire i piatti, dormire, fare una passeggiatina, fare la cacca, andare dentro il letto e cantare (evidentemente aveva proiettato la sua vita in quella della dolce vecchina)"
M: "Ora vado, è stato un piacere conoscerti"
B: "A me mi sei piaciuta assai quando sei caduta dalla bacca che eri piccolina come me (???)... ma doppo sei motta e ti hanno pappato le tattalughe?".
Magda ha fatto finta di non sentire, ha salutato con un cenno il resto della compagnia e se l'è data a gambe levate...
Domenica, altra passeggiata nel quartiere, visita alle giostrine giusto per riempire uno dei parchi più tranquilli e silenziosi della città delle grida con cui si parla normalmente a distanza di mezzo metro dall'ascoltatore e permettere alla piccola di spingere giù dallo scivolo due bimbi e chiedere a un'araba in burka perchè era vestita da carnevale.
Sul bus eravamo parte di quella minoranza di italiani, circa il 10%, che lo occupavano fitto fitto. I miei non facevano che guardarsi attorno con sospetto, controllando portafogli e borsette con un fare fastidioso e offensivo anche per me. Mio fratello col passeggino non sapeva dove sistemarsi perchè mettere al sicuro il bimbo significava avere poco appiglio per reggersi e viceversa.
Alla quinta occhiata circospetta che mia madre lancia a una indiana che ha la sola colpa di essere troppo vicina alla piccola, sto per dirle qualcosa quando il prodigio avviene, spariglia tutta la situazione e dà ai mei il giusto schiaffo morale che si meritano: un pakistano di mezza età, seduto accanto al figlio di una decina d'anni, chiede a quest'ultimo di tenere occupato il posto con una mano mentre lui attraversa mezzo bus per andare a chiamare mio fratello e offrirglieli entrambi, il suo e quello del figlio. Mio fratello prova a rifiutare ma la gentilezza dell'offerta è così risoluta che alla fine deve cedere. Sono arrossiti tutti e, scesi alla nostra fermata, non ho infierito. La vita è stata talmente maestra che non posso aggiungere nulla alla lezione di civiltà che hanno appena ricevuto tutti.
Discorso diverso per la dirimpettaia che sta in casa totalmente nuda da maggio a settembre.
Li avevo avvertiti della sua esistenza e mi avevano rassicurato che non si sarebbero messi al balcone a fissarla. Poi se la sono trovata davanti e sono impazziti perchè non avevano capito che fosse senza neanche le mutande. Lì lo scontro di mentalità ha portato quasi a una lite fra me e loro. Cercavo di spiegare la differenza tra nudista ed esibizionista ma da solo contro 4 ho dovuto alzare bandiera bianca.
Se ne sono tornati giù dopo pranzo convinti che "se lei ha il diritto di starsene in casa nuda, allora noi abbiamo il diritto di metterci sul balcone a fissarla...pecchè l'uocchie sò uocchie e chella è na granda zoccola!"
Ero incerto, già prima di cominciarlo, sull'opportunità o meno di tenerne traccia in un post perchè, come potrebbe dire Francesco Amadori, conosco i miei polli...
La realtà è però andata ogni oltre immaginazione. Cosa fare a questo punto?
Come sa bene chi mi legge non sporadicamente, la componente "diaristica" di questo mio spazio virtuale è molto forte. Qui parlo sopratutto di me e di quello che mi succede, insomma. Ne voglio tenere un ricordo leggero e scanzonato perchè adoro riprendere la mia vita tra le mani ogni tanto, rivedere vecchie foto e leggere testimonianze di fatti privati da un punto d'osservazione più distaccato che mi permette di relazionare meglio le cose.
Poi questo spazio è pure pubblico, ovvio. Scrivo per me ma anche per avere un riscontro, uno spunto di riflessione da chi ha la pazienza e la voglia di fare osservazioni su quello che racconto.
Perchè la sto facendo tanto lunga al punto da aver già perso l'attenzione di una metà dei lettori e aver fatto accarezzare l'idea del suicidio alla parte rimanente?
Perchè questo post parlerà della mia famiglia e se non metto a tacere questo senso di colpa preventivo non riuscirò a scrivere il resto.
C'è una cosa che ci terrei a sottolineare. Vorrei che vi divertisse leggere di situazioni assurde che ho passato negli ultimi due giorni, che rideste di certe uscite e svarioni del mio parentado così meridionalmente creativo e folkloristico ma che non concludeste che le persone di cui vi vado a raccontare siano delle caricature viventi, dei personaggi grotteschi non troppo civilizzati.
Il mio intento, se mi riuscirà di portarlo a termine, è solo quello di descrivere in maniera leggera uno scontro tra due visioni del mondo molto diverse tra loro, non di utilizzare la mia famiglia, a cui mi sforzo di volere comunque un gran bene, come materiale per solleticare una facile ironia.
Spero di riuscire per il rispetto che comunque devo a persone che non hanno avuto la mia stessa fortuna di studiare, evolversi e andar via da quel difficilissimo sud da cui provengo in cui campi sterminati di tabacco e sporadici omicidi di camorra rappresentano l'unico panorama spaziale e culturale di riferimento.
Scusate la lunghezza e la pesantezza del prologo ma, senza questo, non potrei scrivere il seguito.
Grazie.
Venerdì è il giorno del grande sbarco: mia madre, mio padre, mio fratello con sua moglie e i suoi due bimbi arrivano nel primo pomeriggio a riempire la calma e ogni spazio libero della mia casetta ancora senza coinquilino e, per di più, senza Marco che ha levato le tende per l'arrivo delle truppe di occupazione terronica. Non è che non volesse conoscere la famiglia da cui provengo ma l'idea di essere arso vivo da mio padre e mio fratello e morso alle gambe da quella peste di mia nipote con una accentuata predisposizione al cannibalismo non è che lo attirasse molto.
"Primo pomeriggio" è la prima prova che mi danno della relatività semantica dei termini: sono arrivati alle sei e quaranta e si sono ostinati a chiedermi perchè fossi così sorpreso riguardo al loro arrivo così in ritardo... Ho preso una giornata di ferie al lavoro per niente. Dovendo finire di pulire e bonificare casa dalla presenza di sex toys destinati alla vendita on line e che mi occupano le stanze in attesa di essere portate in un magazzino, ho pensato fosse meglio non andare in ufficio e fare tutto con calma e per bene.
L'ansia comunque non mi lascia tregua, ho paura di sbagliare qualcosa. Nella notte ho anche fatto un incubo tremendo: ero con la mia famiglia in cucina e dal corridoio vedevo arrivare la piccola vandala treenne reggendo tra le mani un dildo di proporzioni ippiche (per i maliziosi e gli interessati all'acquisto: che in realtà non ho, nè per usi personali, nè tra quelli in vendita!) che urla "Papààà...che coz'è quetto???".
Arrivati a destinazione cominciano a disfare i bagagli. Credo abbiano indossato tutti i vestiti per i successivi due giorni uno sotto l'altro perchè dai trolley ho visto uscire solo friselle, pane, salsicce, mozzarelle e tutto il necessaire per l'eventualità di un attacco alieno che ci costringesse a vivere in cantina per un mese. Mancava di vedere uscire dalla valigia anche una gallina da far ruspare in giro per le stanze e la scena di Totò e Peppino che arrivano a Milano sarebbe stata riprodotta alla perfezione...
Nonostante siano tre giorni consecutivi che vado a fare la spesa per riempire la casa di cibarie sufficienti e nonostante tutto quello che hanno portato loro, mi costringono a condurli alla Coop più vicina per una integrazione necessaria: in casa non ho una anguria e, a parer loro, non si può stare senza...
Al supermercato ho diverse occasioni di desiderare che qualcuno mi faccia rinvenire con dei sali: quando la bimba è scappata ed è andata a nascondersi dietro gli affettati, quando mia madre ha cominciato a urlare di fronte a prezzi degli alimentari nettamente superiori a quelli ai quali è abituata giù, quando la bimba è andata da una repartista e dirle che il gorgonzola che stava sistemando nello scaffale a lei la fa vomitare, quando mio padre ha cominciato ad assaggiare la frutta prima di comprarla come se fosse al mercato rionale (l'ho sgridato e, guanto plastico alla mano e sacchetto d'ordinanza, sono riuscito a portare a casa chili e chili di frutta appena più saporita dell'acqua distillata che uso per il ferro da stiro... A quel punto mi viene da chiedermi: e se il coglione fossi io?) e infine quando la bimba ha pianto come se le stessero strappando le unghie solo perchè non le compravano una merendina delle Winx. Per quindici mintui netti di spesa, non male direi.
Dopo cena erano tutti così stanchi dal lungo viaggio che l'uscitina per il gelato è saltata.
Sabato i bimbi si svegliano in gran forma. Alle nove e mezza il piccolo di nemmeno un anno ha già ombrato di manate una parete a furia di cercare di mettersi in piedi e l'unna ha già fatto cadere una sedia, buttato per terra una lampada, morso la mia coscia destra lasciandomi i segni della sua dentizione avanzata (toh! ha messo due dentini dall'ultima volta! che gioia...) e urlato tra le lacrime che tutto il bendidio che ho messo in tavola per colazione a lei fa schifo. Capisco che per la salvaguardia di casa mia è meglio uscire e farli stancare fuori. Giriamo a piedi mezza Bologna e in bus l'altra metà. Mia mamma sembra una folle che non smette di fotografare cose insignificanti: una vetrina di un negozio, una colonna di un portico, un albero...accompagnando ogni click con urletti di gioia per tante novità bellissime ai suoi occhi vergini. Quando ha scoperto che l'aereoporto è così vicino a casa mia che gli aerei la sorvolano a bassa quota, voleva fare un book fotografico a tutte le rotte dalle 19 alle 20:30 perchè, non avendo mai volato in vita sua, non aveva mai visto un aereo così da vicino.
Ai giardini Margherita, mentre mostravo alla bimba il laghetto con le tartarughe e i pesci giganti, si materializza fra noi l'eterea Magda, una 85enne bolognese doc, di quelle che devono soffrire molto la solitudine e che attaccano bottone con chiunque. Si avvicina silenziosa da dietro e prende a rivolgersi alla bimba. Quello che segue è senza omissioni e senza aggiunte il dialogo che si è svolto tra due logorree intragenerazionali:
Magda: "Sai che quando ero bimba come te la mia bisnonna mi portava qui a fare i giri in barca sul laghetto? Era molto pulito allora, sai?"
Bimba: "Adesso semba pieno di cacca! Ma le tattalughe sono tue?"
M: "No, sono di tutti...le vengono ad abbandonare quelli che le comprano nei negozi quando diventano troppo grandi da tenerle in casa."
B: "E qua si fanno vecchiette come te? Ma tu te le mangi?"
M: "No, non le mangio, mi piace guardarle come fai tu..."
B: "E che mangi oggi?"
M: "Pasta col pesto, e tu che mangi?"
B: "Oggi niente pecchè mamma dice che ho fatto la bimba cattiva e non mangio...mi dà sempe un sacco di schiaffi fortiiiiissimi (non è vero, è l'Anna Magnani che è in lei a esagerare tutto)"
M: "Ma a me sembri bravissima invece. Vuoi che dico a mamma che ti lasci mangiare?"
B: "No, dammi la tua pappa e tu ti mangi una tattaluga"...risate di tutti, un pò meno della Magda che si sta pentendo di aver scelto un interlocutore solo all'apparenza così innocuo..."Ma come fai a mangialla che è dura e non c'hai i denti?"
M: "Mangio qualche altra cosa allora, è meglio"
B: "Quando te ne vai? E' taddi e devi cucinare, poi devi pulire i piatti, dormire, fare una passeggiatina, fare la cacca, andare dentro il letto e cantare (evidentemente aveva proiettato la sua vita in quella della dolce vecchina)"
M: "Ora vado, è stato un piacere conoscerti"
B: "A me mi sei piaciuta assai quando sei caduta dalla bacca che eri piccolina come me (???)... ma doppo sei motta e ti hanno pappato le tattalughe?".
Magda ha fatto finta di non sentire, ha salutato con un cenno il resto della compagnia e se l'è data a gambe levate...
Domenica, altra passeggiata nel quartiere, visita alle giostrine giusto per riempire uno dei parchi più tranquilli e silenziosi della città delle grida con cui si parla normalmente a distanza di mezzo metro dall'ascoltatore e permettere alla piccola di spingere giù dallo scivolo due bimbi e chiedere a un'araba in burka perchè era vestita da carnevale.
Sul bus eravamo parte di quella minoranza di italiani, circa il 10%, che lo occupavano fitto fitto. I miei non facevano che guardarsi attorno con sospetto, controllando portafogli e borsette con un fare fastidioso e offensivo anche per me. Mio fratello col passeggino non sapeva dove sistemarsi perchè mettere al sicuro il bimbo significava avere poco appiglio per reggersi e viceversa.
Alla quinta occhiata circospetta che mia madre lancia a una indiana che ha la sola colpa di essere troppo vicina alla piccola, sto per dirle qualcosa quando il prodigio avviene, spariglia tutta la situazione e dà ai mei il giusto schiaffo morale che si meritano: un pakistano di mezza età, seduto accanto al figlio di una decina d'anni, chiede a quest'ultimo di tenere occupato il posto con una mano mentre lui attraversa mezzo bus per andare a chiamare mio fratello e offrirglieli entrambi, il suo e quello del figlio. Mio fratello prova a rifiutare ma la gentilezza dell'offerta è così risoluta che alla fine deve cedere. Sono arrossiti tutti e, scesi alla nostra fermata, non ho infierito. La vita è stata talmente maestra che non posso aggiungere nulla alla lezione di civiltà che hanno appena ricevuto tutti.
Discorso diverso per la dirimpettaia che sta in casa totalmente nuda da maggio a settembre.
Li avevo avvertiti della sua esistenza e mi avevano rassicurato che non si sarebbero messi al balcone a fissarla. Poi se la sono trovata davanti e sono impazziti perchè non avevano capito che fosse senza neanche le mutande. Lì lo scontro di mentalità ha portato quasi a una lite fra me e loro. Cercavo di spiegare la differenza tra nudista ed esibizionista ma da solo contro 4 ho dovuto alzare bandiera bianca.
Se ne sono tornati giù dopo pranzo convinti che "se lei ha il diritto di starsene in casa nuda, allora noi abbiamo il diritto di metterci sul balcone a fissarla...pecchè l'uocchie sò uocchie e chella è na granda zoccola!"
lunedì 19 luglio 2010
Reportage del lunedì # 67
Sono sopravvissuto a un fine settimana shock, caratterizzato da avverse condizioni meteo, sfighe in agguato e notizie spiazzanti. Provo a riassumerle tutte ma è davvero dura....
Venerdì, con temperature troppo vicine al reparto fusione di una fabbrica siderurgica, la mia mamma non ha trovato di meglio per rinfrescarmi del regalarmi l'occasione per una doccia fredda: il prossimo weekend, per la prima volta in sei anni che vivo lontano da casa, sale a trovarmi con fratello, nuora, padre e nipoti al seguito. E staranno da me per due giorni in cui avrò parenti buttati a dormire pure nel bidè.
Non credo quindi che ci sarà un reportage. A dire il vero non so neanche se ci sarà più un blogger, nè la sua casa. Ho solo 5 giorni da oggi per pulire l'appartamento e bonificarlo da giornalini, dildo, lubrificanti, moroso, decorazioni trash e discografia completa di Lady Gaga in modo da rendere il loro soggiorno il meno traumatico possibile. Farò del mio meglio ma, come nella famosa cena de "Il vizietto", scatterà fuori sicuramente un soprammobile fallico nel momento meno opportuno. Già tanto che non sbuca fuori un Jacob a servire in tavola...
A sera mi sono lasciato condurre in un posto che non conoscevo, Villa Serena. E' un parco estivo bolognese dove gli etero rimasti in città si danno appuntamento per complimentarsi l'un l'altro su quanto riescono a essere fru fru pure loro quando ci si mettono... Arrivo lì e non credo ai miei occhi: una profusione di pareo, veli, tende, cuscini, lucine e candeline al vetiver e patchouli, baretti, amache, gazebo e poltroncine che neanche la più bulimica delle architette busone avrebbe potuto vomitare fuori.
Me ne stavo lì col mio Bacardi Breezer a fare chiacchiere con gli amici e cercando di non farmi accecare dai laser fucsia della pista da ballo quando uno speaker annuncia che sul palco alle mie spalle, dopo il noiosissimo spettacolo di danza del ventre, sarebbe andato in scena l'intero corpo di ballo della locale scuola di danza scozzese! Verso sul prato quel che resta della poco alcolica bevanda, spintono una vecchia, mi faccio largo tra spettatori in piedi e seduti, telecamere di un TG3 regionale e bambini che giocano a nascondino dietro alberi e cespugli pur di raggiungere la prima fila e sperare che sotto il kilt non si siano messi le mutande, così come tradizione vuole. Mi sorbisco, quasi interessato, le lezioni di una folle insegnante su come muovere in maniera suadente la trippa di troppo che ogni donna accumula dopo il parto bardata di veli e sonaglini come una demente dalla manifesta incapacità di accoppiare i colori e non vedo l'ora di trovarmi a tu per tu con dei maschioni in gonnella. Alla fine dello strazio, ecco l'annuncio: entrino gli pseudo scozzesi!!!Nel personale elenco dei ricordi più tragici, figura ora un nuovo episodio sotto la voce QUANDO HO DAVVERO DESIDERATO MORIRE: sono dieci, sono senza mutande, ballano come dei matti e...sono tutti la versione maschile di Silvana Pampanini... Ritorno dagli amici e pretendo che mi riportino a casa.
Sabato, giornata di mare e sole. C'è anche Pietro, il figone che sabato scorso mi ha dato buca. Neanche ho piantato del tutto l'ombrellone che sono già in acqua in compagnia sua e del mio moroso che giochiamo a chi ha il sottomarino più lungo e con la testata nucleare più carica...
Un'ora e mezza dopo sorgiamo dalle acque come tre Veneri rugose, talmente rammolliti da sembrare più meduse che esseri umani. E' solo a quel punto che realizzo di non essermi dato la protezione appena arrivato in spiaggia. Da quel momento in avanti non conterà più quanta crema io possa darmi, non avrà più importanza lo sforzo messo in atto di stare sotto l'ombrellone...a sera mi trasformerò comunque in un enorme gambero rosa e mi verrà una febbriciattola del cazzo che farà saltare il successivo punto in programma di andare in disco... Merda!
Domenica, con le sembianze ancora troppo simili a quelle di un fenicottero, ce ne andiamo al fiume per uscire dalla cappa di afa che non si decide a lasciare Bologna. Per la fretta di raggiungere un posto all'ombra e non pregiudicare ulteriormente le mie ustioni sulle spalle, mi prendo una storta al piede sinistro...ma che, qualcuno me le sta a tira'???
La calma lettura delle ultime pagine di "Cent'anni di solitudine" sotto le fresche frasche è stata interrotta ben due volte da ragazzi che hanno letto il mio annuncio di affitto della stanza che ho in più. Stasera devo provinare un 27enne israeliano (anche se l'idea di avere un tizio che mi gira per casa senza prepuzio non è che mi attiri molto...ma se somiglia anche solo un pò al suo compatriota Nir Lavi, mi sa che ci passo sopra...) e giovedì un 24enne napoletano che a ogni morte di papa assaggia ancora la fica.
La settimana comincia nel modo migliore direi.
Venerdì, con temperature troppo vicine al reparto fusione di una fabbrica siderurgica, la mia mamma non ha trovato di meglio per rinfrescarmi del regalarmi l'occasione per una doccia fredda: il prossimo weekend, per la prima volta in sei anni che vivo lontano da casa, sale a trovarmi con fratello, nuora, padre e nipoti al seguito. E staranno da me per due giorni in cui avrò parenti buttati a dormire pure nel bidè.
Non credo quindi che ci sarà un reportage. A dire il vero non so neanche se ci sarà più un blogger, nè la sua casa. Ho solo 5 giorni da oggi per pulire l'appartamento e bonificarlo da giornalini, dildo, lubrificanti, moroso, decorazioni trash e discografia completa di Lady Gaga in modo da rendere il loro soggiorno il meno traumatico possibile. Farò del mio meglio ma, come nella famosa cena de "Il vizietto", scatterà fuori sicuramente un soprammobile fallico nel momento meno opportuno. Già tanto che non sbuca fuori un Jacob a servire in tavola...
A sera mi sono lasciato condurre in un posto che non conoscevo, Villa Serena. E' un parco estivo bolognese dove gli etero rimasti in città si danno appuntamento per complimentarsi l'un l'altro su quanto riescono a essere fru fru pure loro quando ci si mettono... Arrivo lì e non credo ai miei occhi: una profusione di pareo, veli, tende, cuscini, lucine e candeline al vetiver e patchouli, baretti, amache, gazebo e poltroncine che neanche la più bulimica delle architette busone avrebbe potuto vomitare fuori.
Me ne stavo lì col mio Bacardi Breezer a fare chiacchiere con gli amici e cercando di non farmi accecare dai laser fucsia della pista da ballo quando uno speaker annuncia che sul palco alle mie spalle, dopo il noiosissimo spettacolo di danza del ventre, sarebbe andato in scena l'intero corpo di ballo della locale scuola di danza scozzese! Verso sul prato quel che resta della poco alcolica bevanda, spintono una vecchia, mi faccio largo tra spettatori in piedi e seduti, telecamere di un TG3 regionale e bambini che giocano a nascondino dietro alberi e cespugli pur di raggiungere la prima fila e sperare che sotto il kilt non si siano messi le mutande, così come tradizione vuole. Mi sorbisco, quasi interessato, le lezioni di una folle insegnante su come muovere in maniera suadente la trippa di troppo che ogni donna accumula dopo il parto bardata di veli e sonaglini come una demente dalla manifesta incapacità di accoppiare i colori e non vedo l'ora di trovarmi a tu per tu con dei maschioni in gonnella. Alla fine dello strazio, ecco l'annuncio: entrino gli pseudo scozzesi!!!Nel personale elenco dei ricordi più tragici, figura ora un nuovo episodio sotto la voce QUANDO HO DAVVERO DESIDERATO MORIRE: sono dieci, sono senza mutande, ballano come dei matti e...sono tutti la versione maschile di Silvana Pampanini... Ritorno dagli amici e pretendo che mi riportino a casa.
Sabato, giornata di mare e sole. C'è anche Pietro, il figone che sabato scorso mi ha dato buca. Neanche ho piantato del tutto l'ombrellone che sono già in acqua in compagnia sua e del mio moroso che giochiamo a chi ha il sottomarino più lungo e con la testata nucleare più carica...
Un'ora e mezza dopo sorgiamo dalle acque come tre Veneri rugose, talmente rammolliti da sembrare più meduse che esseri umani. E' solo a quel punto che realizzo di non essermi dato la protezione appena arrivato in spiaggia. Da quel momento in avanti non conterà più quanta crema io possa darmi, non avrà più importanza lo sforzo messo in atto di stare sotto l'ombrellone...a sera mi trasformerò comunque in un enorme gambero rosa e mi verrà una febbriciattola del cazzo che farà saltare il successivo punto in programma di andare in disco... Merda!
Domenica, con le sembianze ancora troppo simili a quelle di un fenicottero, ce ne andiamo al fiume per uscire dalla cappa di afa che non si decide a lasciare Bologna. Per la fretta di raggiungere un posto all'ombra e non pregiudicare ulteriormente le mie ustioni sulle spalle, mi prendo una storta al piede sinistro...ma che, qualcuno me le sta a tira'???
La calma lettura delle ultime pagine di "Cent'anni di solitudine" sotto le fresche frasche è stata interrotta ben due volte da ragazzi che hanno letto il mio annuncio di affitto della stanza che ho in più. Stasera devo provinare un 27enne israeliano (anche se l'idea di avere un tizio che mi gira per casa senza prepuzio non è che mi attiri molto...ma se somiglia anche solo un pò al suo compatriota Nir Lavi, mi sa che ci passo sopra...) e giovedì un 24enne napoletano che a ogni morte di papa assaggia ancora la fica.
La settimana comincia nel modo migliore direi.
lunedì 12 luglio 2010
Reportage del lunedì # 66
C'è un tale caldo umido oggi a Bologna che pare di vivere nella ciocia di Jessica Rizzo.
Prima della menopausa, ovvio...
Per rendere minimamente vivibile l'ufficio, ho acceso deumidificatore e pinguino. Praticamente sto facendo registrare un consumo di corrente elettrica pari a quello necessario a una seduta di liposuzione su Platinette...
Provo a buttare giù il reportage, ma oggi veramente ho più voglia di un ghiacciolo al catrame che di ricordare episodi divertenti da raccontare...
Venerdì, serata tra maschietti nella pizzeria "da Totò" che, dopo l'ultima visita (e relativa folgorazione per i tre camerieri super fighi), è la nostra nuova meta preferita non appena si appalesa una certa voglia di pizza o calzone (mannaggia, l'ho scritto con la L...ma ormai non mi va di tornare indietro a correggere...).
Ne parlavamo da giorni, mi ero messo bellino e avevo pure dato due mani di anti-age sulla stempiatura per far notare la fronte alta mentre avrei ordinato "una capricciosa con aggiunta di salsiccia, grazie!" nel modo più maschile che la birra mi avrebbe consentito e poi che succede? Arriviamo lì e due del magnifico trio erano assenti ingiustificati e a noi sei restava solo il moretto da litigarci... No, allora ditecelo che è stata solo un'esca per la prima volta perchè a queste condizioni e a quei prezzi, lì dentro non ci mettiamo più piede!
Serata proseguita con passeggiata in centro, gelato e chiacchiere. Non è che di solito disquisiamo degli ultimi studi sulla probabile temperatura del nucleo centrale del sole, ma il livello delle nostre cazzate venerdì ha raggiunto livelli talmente terra terra da essersi incontrato con le ginocchia di Brunetta.
Era tutto uno sbavìo continuo appresso ai maschi da paura che sono rimasti in città e in due ore di cotanto brainstorming abbiamo snocciolato le ultime scopate "assurde", le "epiche", le "mai più" i metodi per cuocere la pasta senza fuoco sotto (pare si possa fare...mah...), gli ultimi ritrovati tecnologici per consultare profili di Gayromeo all'occorrenza, in attesa che finalmente ci impiantino un microchip nel cervello, ecc.ecc.
Sabato, giornata al mare a Lido di Dante.
So di aver descritto, negli anni, questo luogo ameno come un enorme cimitero per anziane balene spiaggiate. So anche di essermi lamentato, in un paio di recenti post, della novità 2010 della forestale che ha lasciato solo un centinaio di metri per la sosta con ombrellone, telo e frittata di maccheroni e che tutto il resto del lido è interdetto alla stanzialità ma è permesso solo il transito.
Se errare è umano e perseverare diabolico, rimangiarsi tutto è divino (anzi diviiinoooooooo! sì, perchè la prima volta che l'ho sentita me l'ha detta una drag queen...)! Sabato ho potuto apprezzare in pieno i lati positivi delle nuove disposizioni: stiamo tutti più vicini e quindi non c'è spazio per mimare finto fastidio per la prossimità carnale degli altri. Le fashion favolose che hanno bisogno di 30mq tutt'intorno per stendere i loro granfoulard firmati, i vecchietti infastiditi dalla caciara e le coppie etero-ma-gayfriendly che passano il tempo a sorriderci come dementi e farci foto di nascosto col cellulare come fossimo esemplari in estinzione in uno zoo di un'era postatomica sono quindi spariti! Per converso mi si è impennato, oltre l'ovvio, pure il tasso percentuale di manzi da paura! Insomma una spiaggia irriconoscibile...
Ho pure fatto il primo bagno totale di quest'anno, grazie ad un mare caldo e poco mosso. Sì perchè ho molto talento quando mi trovo in posizione orizzontale ma, stranamente, non so nuotare. E sono freddoloso come pochi...
Dovevo incontrarmi con Pietro, un ragazzo conosciuto l'anno scorso nelle stesse acque che mi aveva raggiunto a mollo per farmi la corte e che era molto incuriosito da cosa avessi nel costume oltre i laccetti per stringere in vita, ma mi ha dato buca. Non sarà perchè l'altra volta l'ho blandito con mille promesse e, dopo avergli fatto pescare una chilata di telline a mani nude per me, l'ho salutato e lasciato a bocca asciutta? Mah... Certa gente non la capisco.
Domenica, mattinata passata a traspirare come un coso Geox qualsiasi, tanto fa tutto bucato quella marca lì.
Pur di trovare un pò di fresco, me ne sono pure andato un'ora in palestra per godere dell'aria condizionata a spese altrui... Poi ho incrociato la mia immagine nello specchio e mi son chiesto "Ma c'è cosa più deprimente di essere in palestra a luglio alle 11:30 del mattino di domenica?" e, recuperata la mia dignità residua, me ne sono tornato a casa a premiarmi col cibo: ho fatto un piatto di linguine al salmone con prezzemolo e succo di limone che manco Suor Germana quando c'ha certi pruriti nella tonaca!
Pomeriggio al fiume Setta. A prendere il sole e a dare spettacolo... Sì perchè, spiaggiato sui ciottoli di fiume, c'era F., un 26enne taaaaaanto caruccio e affamato di certi pesci d'acqua dolce che qualcuno di voi avrà sentito nominare, che non vedeva l'ora di farci vedere quanto è bravo a prenderli a nude mani... E daglie che t'aridaglie, alla fine ci ha mostrato la sua tecnica precisa e affidabile mentre una decina di persone si godeva lo spettacolo... E dopo la scorpacciata di sushi, tutti a casa per godersi la finale del mondiale con una bella birra ghiaccia!
Eh sì, per certi versi, gli etero hanno proprio capito tutto!
Prima della menopausa, ovvio...
Per rendere minimamente vivibile l'ufficio, ho acceso deumidificatore e pinguino. Praticamente sto facendo registrare un consumo di corrente elettrica pari a quello necessario a una seduta di liposuzione su Platinette...
Provo a buttare giù il reportage, ma oggi veramente ho più voglia di un ghiacciolo al catrame che di ricordare episodi divertenti da raccontare...
Venerdì, serata tra maschietti nella pizzeria "da Totò" che, dopo l'ultima visita (e relativa folgorazione per i tre camerieri super fighi), è la nostra nuova meta preferita non appena si appalesa una certa voglia di pizza o calzone (mannaggia, l'ho scritto con la L...ma ormai non mi va di tornare indietro a correggere...).
Ne parlavamo da giorni, mi ero messo bellino e avevo pure dato due mani di anti-age sulla stempiatura per far notare la fronte alta mentre avrei ordinato "una capricciosa con aggiunta di salsiccia, grazie!" nel modo più maschile che la birra mi avrebbe consentito e poi che succede? Arriviamo lì e due del magnifico trio erano assenti ingiustificati e a noi sei restava solo il moretto da litigarci... No, allora ditecelo che è stata solo un'esca per la prima volta perchè a queste condizioni e a quei prezzi, lì dentro non ci mettiamo più piede!
Serata proseguita con passeggiata in centro, gelato e chiacchiere. Non è che di solito disquisiamo degli ultimi studi sulla probabile temperatura del nucleo centrale del sole, ma il livello delle nostre cazzate venerdì ha raggiunto livelli talmente terra terra da essersi incontrato con le ginocchia di Brunetta.
Era tutto uno sbavìo continuo appresso ai maschi da paura che sono rimasti in città e in due ore di cotanto brainstorming abbiamo snocciolato le ultime scopate "assurde", le "epiche", le "mai più" i metodi per cuocere la pasta senza fuoco sotto (pare si possa fare...mah...), gli ultimi ritrovati tecnologici per consultare profili di Gayromeo all'occorrenza, in attesa che finalmente ci impiantino un microchip nel cervello, ecc.ecc.
Sabato, giornata al mare a Lido di Dante.
So di aver descritto, negli anni, questo luogo ameno come un enorme cimitero per anziane balene spiaggiate. So anche di essermi lamentato, in un paio di recenti post, della novità 2010 della forestale che ha lasciato solo un centinaio di metri per la sosta con ombrellone, telo e frittata di maccheroni e che tutto il resto del lido è interdetto alla stanzialità ma è permesso solo il transito.
Se errare è umano e perseverare diabolico, rimangiarsi tutto è divino (anzi diviiinoooooooo! sì, perchè la prima volta che l'ho sentita me l'ha detta una drag queen...)! Sabato ho potuto apprezzare in pieno i lati positivi delle nuove disposizioni: stiamo tutti più vicini e quindi non c'è spazio per mimare finto fastidio per la prossimità carnale degli altri. Le fashion favolose che hanno bisogno di 30mq tutt'intorno per stendere i loro granfoulard firmati, i vecchietti infastiditi dalla caciara e le coppie etero-ma-gayfriendly che passano il tempo a sorriderci come dementi e farci foto di nascosto col cellulare come fossimo esemplari in estinzione in uno zoo di un'era postatomica sono quindi spariti! Per converso mi si è impennato, oltre l'ovvio, pure il tasso percentuale di manzi da paura! Insomma una spiaggia irriconoscibile...
Ho pure fatto il primo bagno totale di quest'anno, grazie ad un mare caldo e poco mosso. Sì perchè ho molto talento quando mi trovo in posizione orizzontale ma, stranamente, non so nuotare. E sono freddoloso come pochi...
Dovevo incontrarmi con Pietro, un ragazzo conosciuto l'anno scorso nelle stesse acque che mi aveva raggiunto a mollo per farmi la corte e che era molto incuriosito da cosa avessi nel costume oltre i laccetti per stringere in vita, ma mi ha dato buca. Non sarà perchè l'altra volta l'ho blandito con mille promesse e, dopo avergli fatto pescare una chilata di telline a mani nude per me, l'ho salutato e lasciato a bocca asciutta? Mah... Certa gente non la capisco.
Domenica, mattinata passata a traspirare come un coso Geox qualsiasi, tanto fa tutto bucato quella marca lì.
Pur di trovare un pò di fresco, me ne sono pure andato un'ora in palestra per godere dell'aria condizionata a spese altrui... Poi ho incrociato la mia immagine nello specchio e mi son chiesto "Ma c'è cosa più deprimente di essere in palestra a luglio alle 11:30 del mattino di domenica?" e, recuperata la mia dignità residua, me ne sono tornato a casa a premiarmi col cibo: ho fatto un piatto di linguine al salmone con prezzemolo e succo di limone che manco Suor Germana quando c'ha certi pruriti nella tonaca!
Pomeriggio al fiume Setta. A prendere il sole e a dare spettacolo... Sì perchè, spiaggiato sui ciottoli di fiume, c'era F., un 26enne taaaaaanto caruccio e affamato di certi pesci d'acqua dolce che qualcuno di voi avrà sentito nominare, che non vedeva l'ora di farci vedere quanto è bravo a prenderli a nude mani... E daglie che t'aridaglie, alla fine ci ha mostrato la sua tecnica precisa e affidabile mentre una decina di persone si godeva lo spettacolo... E dopo la scorpacciata di sushi, tutti a casa per godersi la finale del mondiale con una bella birra ghiaccia!
Eh sì, per certi versi, gli etero hanno proprio capito tutto!
giovedì 8 luglio 2010
E dal mondo civile è tutto, a voi Italia!
Piccola rassegna(ta) stampa a uso e consumo di chi ancora crede di vivere in uno stato di diritto:
***
Prima notizia: la gattamorta dagli occhi a fanale è stata redarguita da alti prelati (chissà che vorrà dire, forse che coi bambini ci fanno pure lo smorzacandela oltre che il missionario come i preti di bassa manovalanza...) sul sito Pontifex e insultata con nomignoli canzonatori tipo "ragazzina" e "puttanella". Vabbè il secondo virgolettato non è stato così esplicito ma dietro quel "chiedete a Berlusconi perchè è diventata ministro", si nasconde tutta la capacità ipocrita di far intendere senza dire.
Ma cosa hanno da obiettare gli Alti Pontifessi? Che la pallida e livida politica messa in atto dalla ministra (dopo che le hanno spiegato che non si trattava di un dicastero per ribadire le pari opportunità per i suoi due orifizi), sia troppo spinta a loro sentire, quasi si trattasse della sua attività infralenzuola pre-ministero.
E noi ci ritroviamo nella disadattante situazione di avere organizzatori di Pride fallimentari e litigiosi, una organizzazione cattonazista come Militia Christi che attacca pesantemente con offese a mezzo manifesto, una ministra riscaldata che fa il minimo sindacale viste le sue deleghe e che per quel quasi nulla viene pure messa all'angolo dagli alti pedofili uniti...
E vuoi vedè che mò ci tocca pure difenderla? Che situazione di merda!
***
Seconda notizia: i terremotati arrivano a frotte nella capitale per protestare contro la gestione dell'emergenza, l'assenza di alloggi per tutti e la distorsione massmediatica che di tutta la storia è stata fatta e vengono caricati e pesantemente picchiati dalle forze dell'ordine quasi si trattasse di pericolosi black block o di dissidenti contro un regime dittatoriale. Oddio, la seconda mica è tanto irreale...
E intanto, dallo schifoso servizio del TG1 confezionato ad arte, si capisce che la protesta è contro Bersani!
Vergogna merdoso governo mafioso! Solidarietà agli aquilani!
***
Terza notizia: domani avrà luogo lo sciopero dei giornalisti contro la l'approvazione della legge-bavaglio.
Resto sempre perplesso di fronte a forme di lotta così organizzate...
Secondo voi può essere incisiva una battaglia contro un oppressivo attacco alle libertà fondamentali dell'uomo basata sulla messa in scena di un anticipo di quell'oscuramento voluto dalla dittatura che ci governa? Cioè questi vogliono imbavagliarli e loro si imbavagliano da soli per primi? E' come se per protestare contro l'amputazione di un braccio, io da domani mi privassi di una falange...
Ma non potevano al contrario distribuire i giornali gratis per un giorno? Accordarsi per la stampa di volantini da affiggere in giro per le strade e da allegare al quotidiano in modo da coinvolgere il lettore in qualcosa di fattivo?
No, ditemelo se ragiono male!
***
***
Prima notizia: la gattamorta dagli occhi a fanale è stata redarguita da alti prelati (chissà che vorrà dire, forse che coi bambini ci fanno pure lo smorzacandela oltre che il missionario come i preti di bassa manovalanza...) sul sito Pontifex e insultata con nomignoli canzonatori tipo "ragazzina" e "puttanella". Vabbè il secondo virgolettato non è stato così esplicito ma dietro quel "chiedete a Berlusconi perchè è diventata ministro", si nasconde tutta la capacità ipocrita di far intendere senza dire.
Ma cosa hanno da obiettare gli Alti Pontifessi? Che la pallida e livida politica messa in atto dalla ministra (dopo che le hanno spiegato che non si trattava di un dicastero per ribadire le pari opportunità per i suoi due orifizi), sia troppo spinta a loro sentire, quasi si trattasse della sua attività infralenzuola pre-ministero.
E noi ci ritroviamo nella disadattante situazione di avere organizzatori di Pride fallimentari e litigiosi, una organizzazione cattonazista come Militia Christi che attacca pesantemente con offese a mezzo manifesto, una ministra riscaldata che fa il minimo sindacale viste le sue deleghe e che per quel quasi nulla viene pure messa all'angolo dagli alti pedofili uniti...
E vuoi vedè che mò ci tocca pure difenderla? Che situazione di merda!
***
Seconda notizia: i terremotati arrivano a frotte nella capitale per protestare contro la gestione dell'emergenza, l'assenza di alloggi per tutti e la distorsione massmediatica che di tutta la storia è stata fatta e vengono caricati e pesantemente picchiati dalle forze dell'ordine quasi si trattasse di pericolosi black block o di dissidenti contro un regime dittatoriale. Oddio, la seconda mica è tanto irreale...
E intanto, dallo schifoso servizio del TG1 confezionato ad arte, si capisce che la protesta è contro Bersani!
Vergogna merdoso governo mafioso! Solidarietà agli aquilani!
***
Terza notizia: domani avrà luogo lo sciopero dei giornalisti contro la l'approvazione della legge-bavaglio.
Resto sempre perplesso di fronte a forme di lotta così organizzate...
Secondo voi può essere incisiva una battaglia contro un oppressivo attacco alle libertà fondamentali dell'uomo basata sulla messa in scena di un anticipo di quell'oscuramento voluto dalla dittatura che ci governa? Cioè questi vogliono imbavagliarli e loro si imbavagliano da soli per primi? E' come se per protestare contro l'amputazione di un braccio, io da domani mi privassi di una falange...
Ma non potevano al contrario distribuire i giornali gratis per un giorno? Accordarsi per la stampa di volantini da affiggere in giro per le strade e da allegare al quotidiano in modo da coinvolgere il lettore in qualcosa di fattivo?
No, ditemelo se ragiono male!
***
martedì 6 luglio 2010
Reportage del lunedì # 65 - El Orgullo de Madrid 2010!!! (II parte)
Sabato, il grande giorno, la manifestazione più impressionante al mondo che replica ogni anno la sua sfacciata potenza.
Occupiamo la mattinata in giro a fare i turisti per calle e Plaza Mayor, Puerta del Sol, eccetera.
La città si è trasformata nella notte in una sterminata Chueca. Non esiste più un quartiere gay, l'intera città è coinvolta nei festeggiamenti: le vecchine ai balconi appendono bandiere, cantano e applaudono, una mamma di famiglia lancia petali di rosa dalla finestra aiutata dalla più bella treenne che abbia mai visto, i pedoni non fanno che sorridere e ballicchiare. Pare di stare in un musical e la paura di svegliarsi è forte. Ma non è un sogno, è solo un altro pianeta possibile. Sorrido amaro mentre mi tornano alla mente le polemiche sul mio post del Gay Pride di Genova (non voglio manco sprecare del tempo per cercarne il link) e l'impressione di pochissima partecipazione che ci registrai. Se quello dei genovesi fu calore, non saprei come definire questo fuoco passionale che ci arrostisce d'amore.
Qui tutto è milluplicato, l'Italia e le sue miserevoli condizioni sembrano situazioni da quarto mondo civile.
Le coppie etero, le nonne coi nipoti, i negozianti, i poliziotti e le segretarie d'azienda, gli operai e le prostitute del Casco Antiguo, non c'è abitante di Gran Via e forse di tutta Madrid che non sta accorrendo a fare da maestosa ala alla parata che si va formando, ora dopo ora, tra fuochi d'artificio e spettacoli d'ogni genere.
In strada ci sono così tanti manzi da paura che non so se mi trovo ancora a Madrid o a Pamplona per la Festa di San Firmin...
Alle sei e 10 (sì, perchè qui si riesce pure a essere favolose ma non dive e a partire con solo una manciata di minuti di ritardo!), si va in scena. Come sempre, apre il corteo lo striscione dei politici con esponenti del PSOE (Pedro Zerolo, sposaci tutti!) che ci mettono tutta la faccia possibile e pure qualcuno del PP mi dicono.
Il primo mega-autobus a due piani invece è quello delle famiglie omogenitoriali con bimbi belli e sereni che ci inondano di fucilate d'acqua mooolto gradite ma che mi prendono in pieno l'occhio destro spostandomi una lente a contatto per dieci minuti buoni... Stronzetti come qualunque altro bambino!
E poi a seguire ben 35 tra Tir, giganteschi carri e bus che inondano di musica e follia spettatori e partecipanti.
Dopo più di quattro ore arriviamo in Plaza de Espana e io e Marco riusciamo a occupare il davanzale della finestra di uno stabile da cui godiamo una vista splendida sulla piazza sterminata e riempita in ogni anfratto.
Sul palco si alternano cantanti, intrattenitori e drag queens che riescono a montare l'entusiasmo ancora non fiaccato del milione e passa di persone presenti (piccola notazione: un milione per la polizia! Non so se è chiara la faccenda per quelle come me...).
E infine, all'una di notte, il clou arriva sulle note di All the lovers e una brava e schieratissima Kylie Minogue fa impazzire chi ancora riesce a fare gli ultimi zompi prima di ricoverarsi al locale CTO.
Ma più delle mie parole possono dire le foto che ho allegato.
L'acquisita certezza che mai nulla del genere sarà replicabile nell'orrido Bel Paese ha un effetto balsamico e scartavetrante allo stesso tempo sulla mia coscienza assetata di diritti civili.
Tanto per dirne una, mi sento preso per il culo se la Fiat, all'Orgullo de Madrid, s'è fatta questa coraggiosa pubblicità camp mentre in Italia non azzarderebbe una mossa commerciale tanto ardita manco con la più fervida immaginazione fantascientifica. Forse Lapo teme che qualcuno gli chieda se ha disegnato personalmente il modello Trans della nuova 500?
Forse anche basta, mi dico. Ha ancora un senso sperare che si possa inventare un paese secesso dal Vaticano qui da noi? Quante vite dovrei avere per aspettare di vedere dei risultati? In attesa che qualcuno mi porti prove concrete della trasmigrazione dell'anima, io la mia scelta l'ho fatta e cerco di far fruttare al meglio il prezioso tempo dell'unico colpo in canna che sento di avere: per i pride vado in Spagna e, almeno per una volta, pure io salgo sul carro dei veri vincitori.
E se svolazza qualche piuma fucsia di troppo sopra 'sto carro, fa nulla!
Al massimo faccio etciù! e poi respiro meglio, molto meglio...
Occupiamo la mattinata in giro a fare i turisti per calle e Plaza Mayor, Puerta del Sol, eccetera.
La città si è trasformata nella notte in una sterminata Chueca. Non esiste più un quartiere gay, l'intera città è coinvolta nei festeggiamenti: le vecchine ai balconi appendono bandiere, cantano e applaudono, una mamma di famiglia lancia petali di rosa dalla finestra aiutata dalla più bella treenne che abbia mai visto, i pedoni non fanno che sorridere e ballicchiare. Pare di stare in un musical e la paura di svegliarsi è forte. Ma non è un sogno, è solo un altro pianeta possibile. Sorrido amaro mentre mi tornano alla mente le polemiche sul mio post del Gay Pride di Genova (non voglio manco sprecare del tempo per cercarne il link) e l'impressione di pochissima partecipazione che ci registrai. Se quello dei genovesi fu calore, non saprei come definire questo fuoco passionale che ci arrostisce d'amore.
Qui tutto è milluplicato, l'Italia e le sue miserevoli condizioni sembrano situazioni da quarto mondo civile.
Le coppie etero, le nonne coi nipoti, i negozianti, i poliziotti e le segretarie d'azienda, gli operai e le prostitute del Casco Antiguo, non c'è abitante di Gran Via e forse di tutta Madrid che non sta accorrendo a fare da maestosa ala alla parata che si va formando, ora dopo ora, tra fuochi d'artificio e spettacoli d'ogni genere.
In strada ci sono così tanti manzi da paura che non so se mi trovo ancora a Madrid o a Pamplona per la Festa di San Firmin...
Alle sei e 10 (sì, perchè qui si riesce pure a essere favolose ma non dive e a partire con solo una manciata di minuti di ritardo!), si va in scena. Come sempre, apre il corteo lo striscione dei politici con esponenti del PSOE (Pedro Zerolo, sposaci tutti!) che ci mettono tutta la faccia possibile e pure qualcuno del PP mi dicono.
Il primo mega-autobus a due piani invece è quello delle famiglie omogenitoriali con bimbi belli e sereni che ci inondano di fucilate d'acqua mooolto gradite ma che mi prendono in pieno l'occhio destro spostandomi una lente a contatto per dieci minuti buoni... Stronzetti come qualunque altro bambino!
E poi a seguire ben 35 tra Tir, giganteschi carri e bus che inondano di musica e follia spettatori e partecipanti.
Dopo più di quattro ore arriviamo in Plaza de Espana e io e Marco riusciamo a occupare il davanzale della finestra di uno stabile da cui godiamo una vista splendida sulla piazza sterminata e riempita in ogni anfratto.
Sul palco si alternano cantanti, intrattenitori e drag queens che riescono a montare l'entusiasmo ancora non fiaccato del milione e passa di persone presenti (piccola notazione: un milione per la polizia! Non so se è chiara la faccenda per quelle come me...).
E infine, all'una di notte, il clou arriva sulle note di All the lovers e una brava e schieratissima Kylie Minogue fa impazzire chi ancora riesce a fare gli ultimi zompi prima di ricoverarsi al locale CTO.
Ma più delle mie parole possono dire le foto che ho allegato.
L'acquisita certezza che mai nulla del genere sarà replicabile nell'orrido Bel Paese ha un effetto balsamico e scartavetrante allo stesso tempo sulla mia coscienza assetata di diritti civili.
Tanto per dirne una, mi sento preso per il culo se la Fiat, all'Orgullo de Madrid, s'è fatta questa coraggiosa pubblicità camp mentre in Italia non azzarderebbe una mossa commerciale tanto ardita manco con la più fervida immaginazione fantascientifica. Forse Lapo teme che qualcuno gli chieda se ha disegnato personalmente il modello Trans della nuova 500?
Forse anche basta, mi dico. Ha ancora un senso sperare che si possa inventare un paese secesso dal Vaticano qui da noi? Quante vite dovrei avere per aspettare di vedere dei risultati? In attesa che qualcuno mi porti prove concrete della trasmigrazione dell'anima, io la mia scelta l'ho fatta e cerco di far fruttare al meglio il prezioso tempo dell'unico colpo in canna che sento di avere: per i pride vado in Spagna e, almeno per una volta, pure io salgo sul carro dei veri vincitori.
E se svolazza qualche piuma fucsia di troppo sopra 'sto carro, fa nulla!
Al massimo faccio etciù! e poi respiro meglio, molto meglio...
lunedì 5 luglio 2010
Reportage del lunedì # 65 - El Orgullo de Madrid 2010!!! (I parte)
La foto accanto, con la copia de El Pais di ieri, testimonia che sono tornato a casa sano e salvo e quasi tutto intero, felice e per nulla turbato dal rientro in questa chiavica di Italia.
Il reportage, per ovvi motivi, rischia di essere stramaledettamente lungo ma io, in questa come in tante altre occasioni, punto molto sulla quantità oltre che sulla qualità e non posso permettermi di fare sconti di lunghezza...lungo è bello! E anche largo è bello! Sì perchè largo, in spagnolo, significa lungo!
Madonna quante ne sanno 'sti spagnoli!!!
Giovedì, fatte armi e bagagli, ci imbarchiamo sul volo low cost che, tra mille sobbalzi, ci porta nella capitale iberica.
Ryanair ultimamente sta raschiando il fondo e non so per quanto ancora me ne servirò. In questo volo c'era il personale più osceno che abbia mai visto (ma l'ho pensato troppo presto, dovevo aspettare il volo di ritorno prima di parlare di guinness dei primati.): una hostess anoressica con la 32 di pantalone che, vista di profilo, era appena più spessa della mia carta di imbarco e un'altra, simpatica ma con un accentuatissimo strabismo divergente, che quando chiedeva "Caffè signore?" rispondevano in coro i nove passeggeri abbracciati dal suo sguardo.
Viaggiare senza bagaglio da stiva è come scopare senza preservativo, un piacere moltiplicato all'inverosimile.
Non sto invitando al barebacking, ma a mettere quattro stracci nel bagaglio a mano sì, se non l'avete mai provato prima. E anche se siete gay come chi scrive, vi assicuro che è umanamente possibile vivere 4 giorni con solo 3 t-shirt! Ecco qua, mò mi sa che, trasalendo, hanno tutti cambiato canale... Vabbè io proseguo.
Arriviamo in albergo, posticino carinissimo e dall'ottimo rapporto anale qualità-prezzo. Unica grande pecca per me è la mancanza del bidè... Eppure credevo che la Spagna fosse immune da questo supplizio! Odio troppo dovermi fare la doccia ogni volta che c'ho il sederino dalla fedina penale non immacolata (ma quanto stanno bene "sederino" e "penale" nella stessa frase??? Nun ce sta niente 'a fa, sò fatti troppo l'uno per l'altro!).
Prima passeggiata ispettiva per vedere che aria tira e godersi questo splendido sole e la mite temperatura di 27 gradi con clima secco...il paradiso fatto meteo...
Sbevacchiamo un pò in giro, Chueca sa essere molto seducente da questo punto di vista e ceniamo al mitico Museo del Jamon che con soli € 8,10 ti dà primo, secondo con contorno, pane, birra e dolce.
Constaterò più volte, nel corso di questa minivacanza, che con 1000 € al mese campi molto meglio a Madrid che a Bologna...
Serata al Golden Boys, un incanto di bar con spettacolo di drag queen bravissime e strip show di un modello ogni sera diverso. Pure quì gran conferma della convenienza economica di un eventuale trasferimento: per 7€ prendi due ron y coca, stai seduto quanto vuoi nei divanetti damascati e pieni di cuscini, ti guardi lo spettacolo di due ore e passa e il tizio nudo ti sbatte pure in faccia il batacchio più grande che stripper abbia mai avuto (pure in questo caso, ho parlato troppo presto...la sera dopo è andata pure meglio).
Passeggiata e poi a nanna a un orario indecente.
Venerdì, piove che zio la manda! La speranza è che scarichi tutto subito e domani non rovini la sfilata dell'Orgullo.
Un pò per ingannare l'oscena mattinata, un pò perchè avevamo davvero voglia di vedere un decinaio di Picasso, ci rifugiamo nel Museo Reina Sofia. Due palle così l'interminabile mostra fotografica temporanea, una emozione unica trovarsi a tu per tu con la maestosità di Guernica.
Pranzo al volo con panino e tortilla e passeggiata a Chueca.
Rispetto a ieri devono essere arrivate migliaia di persone perchè a qualunque ora del giorno non si riesce a camminare senza strusciare altri corpi.
I negozi sono tutti pronti e inguainati nella veste più frocia che si possa immaginare.
Un negozio di intimo mette in vetrina quattro manzi da paura e il traffico si paralizza ma nessuno si incazza.
L'euforia è contagiosa, c'è un flusso continuo di sguardi, sorrisi e cenni d'intesa che trascendono l'intenzionalità sessuale che pure hanno. Passi accanto a uno carino e ti chiede "Que tal?" come se ti conoscesse, i commercianti si assicurano come stai prima di venderti il tuo litro di birra e ho pure parlato di calcio con un vecchietto che mi si è messo accanto mentre ero appoggiato al muro. Ero talmente convinto che fosse il tentativo di approccio del solito pappagallo che perde le penne ma non il vizio che, quando mi ha chiesto se facevamo piano quella notte perchè lui abita con la moglie proprio sopra la piazza dove tutti se 'mbriacano e non riesce a dormire se c'è troppo casino, mi sono sentito una merda e avrei voluto poter garantire, per tutti gli altri mille che avrebbero sostato sotto le sue finestre, che avrebbe potuto fare sogni d'oro...
Pomeriggio e sera alla sauna Paraiso, un nome una garanzia. Piena di angeli proprio come ci si aspetterebbe da cotanta sauna, aveva anche il rovescio della medaglia di una simile clientela: erano tutti senza uccello! Dei fisiconi esagerati, facce da squaglio istantaneo e, della decina che mi è passata tra le mani, neanche un cazzo sopra i 12 cm! In compenso culi di pietra come antichi mortai: gli mettevi tra le chiappe due foglie di basilico, qualche pinolo e una goccia di lubrificante e a colpi di pestello ci facevi un pesto che levati!
Il reportage, per ovvi motivi, rischia di essere stramaledettamente lungo ma io, in questa come in tante altre occasioni, punto molto sulla quantità oltre che sulla qualità e non posso permettermi di fare sconti di lunghezza...lungo è bello! E anche largo è bello! Sì perchè largo, in spagnolo, significa lungo!
Madonna quante ne sanno 'sti spagnoli!!!
Giovedì, fatte armi e bagagli, ci imbarchiamo sul volo low cost che, tra mille sobbalzi, ci porta nella capitale iberica.
Ryanair ultimamente sta raschiando il fondo e non so per quanto ancora me ne servirò. In questo volo c'era il personale più osceno che abbia mai visto (ma l'ho pensato troppo presto, dovevo aspettare il volo di ritorno prima di parlare di guinness dei primati.): una hostess anoressica con la 32 di pantalone che, vista di profilo, era appena più spessa della mia carta di imbarco e un'altra, simpatica ma con un accentuatissimo strabismo divergente, che quando chiedeva "Caffè signore?" rispondevano in coro i nove passeggeri abbracciati dal suo sguardo.
Viaggiare senza bagaglio da stiva è come scopare senza preservativo, un piacere moltiplicato all'inverosimile.
Non sto invitando al barebacking, ma a mettere quattro stracci nel bagaglio a mano sì, se non l'avete mai provato prima. E anche se siete gay come chi scrive, vi assicuro che è umanamente possibile vivere 4 giorni con solo 3 t-shirt! Ecco qua, mò mi sa che, trasalendo, hanno tutti cambiato canale... Vabbè io proseguo.
Arriviamo in albergo, posticino carinissimo e dall'ottimo rapporto anale qualità-prezzo. Unica grande pecca per me è la mancanza del bidè... Eppure credevo che la Spagna fosse immune da questo supplizio! Odio troppo dovermi fare la doccia ogni volta che c'ho il sederino dalla fedina penale non immacolata (ma quanto stanno bene "sederino" e "penale" nella stessa frase??? Nun ce sta niente 'a fa, sò fatti troppo l'uno per l'altro!).
Prima passeggiata ispettiva per vedere che aria tira e godersi questo splendido sole e la mite temperatura di 27 gradi con clima secco...il paradiso fatto meteo...
Sbevacchiamo un pò in giro, Chueca sa essere molto seducente da questo punto di vista e ceniamo al mitico Museo del Jamon che con soli € 8,10 ti dà primo, secondo con contorno, pane, birra e dolce.
Constaterò più volte, nel corso di questa minivacanza, che con 1000 € al mese campi molto meglio a Madrid che a Bologna...
Serata al Golden Boys, un incanto di bar con spettacolo di drag queen bravissime e strip show di un modello ogni sera diverso. Pure quì gran conferma della convenienza economica di un eventuale trasferimento: per 7€ prendi due ron y coca, stai seduto quanto vuoi nei divanetti damascati e pieni di cuscini, ti guardi lo spettacolo di due ore e passa e il tizio nudo ti sbatte pure in faccia il batacchio più grande che stripper abbia mai avuto (pure in questo caso, ho parlato troppo presto...la sera dopo è andata pure meglio).
Passeggiata e poi a nanna a un orario indecente.
Venerdì, piove che zio la manda! La speranza è che scarichi tutto subito e domani non rovini la sfilata dell'Orgullo.
Un pò per ingannare l'oscena mattinata, un pò perchè avevamo davvero voglia di vedere un decinaio di Picasso, ci rifugiamo nel Museo Reina Sofia. Due palle così l'interminabile mostra fotografica temporanea, una emozione unica trovarsi a tu per tu con la maestosità di Guernica.
Pranzo al volo con panino e tortilla e passeggiata a Chueca.
Rispetto a ieri devono essere arrivate migliaia di persone perchè a qualunque ora del giorno non si riesce a camminare senza strusciare altri corpi.
I negozi sono tutti pronti e inguainati nella veste più frocia che si possa immaginare.
Un negozio di intimo mette in vetrina quattro manzi da paura e il traffico si paralizza ma nessuno si incazza.
L'euforia è contagiosa, c'è un flusso continuo di sguardi, sorrisi e cenni d'intesa che trascendono l'intenzionalità sessuale che pure hanno. Passi accanto a uno carino e ti chiede "Que tal?" come se ti conoscesse, i commercianti si assicurano come stai prima di venderti il tuo litro di birra e ho pure parlato di calcio con un vecchietto che mi si è messo accanto mentre ero appoggiato al muro. Ero talmente convinto che fosse il tentativo di approccio del solito pappagallo che perde le penne ma non il vizio che, quando mi ha chiesto se facevamo piano quella notte perchè lui abita con la moglie proprio sopra la piazza dove tutti se 'mbriacano e non riesce a dormire se c'è troppo casino, mi sono sentito una merda e avrei voluto poter garantire, per tutti gli altri mille che avrebbero sostato sotto le sue finestre, che avrebbe potuto fare sogni d'oro...
Pomeriggio e sera alla sauna Paraiso, un nome una garanzia. Piena di angeli proprio come ci si aspetterebbe da cotanta sauna, aveva anche il rovescio della medaglia di una simile clientela: erano tutti senza uccello! Dei fisiconi esagerati, facce da squaglio istantaneo e, della decina che mi è passata tra le mani, neanche un cazzo sopra i 12 cm! In compenso culi di pietra come antichi mortai: gli mettevi tra le chiappe due foglie di basilico, qualche pinolo e una goccia di lubrificante e a colpi di pestello ci facevi un pesto che levati!
TO BE CONTINUED...
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