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Bologna, Italy
Ho 30-equalcosa anni, vivo a Bologna, mia città di adozione, assieme al mio compagno col quale ho messo su famiglia dall'agosto 2007 nonostante la legge non la pensi allo stesso modo. Per me questo blog rappresenta un palco virtuale da cui dar sfogo a pensieri, paure, desideri semi-inconfessabili e seghe mentali! Da qui mi aspetto la possibilità di confrontarmi con altre persone e prospettive...restate sintonizzati!

lunedì 29 novembre 2010

Reportage del lunedì # 81

Questo fine settimana ha fatto la sua comparsa la (da me tanto detestata) neve e oggi è tutto un abbaglio, col sole che batte sui tetti e riflette sul candore bruciandoti una diottria per ogni sguardo che le dedichi.
La cosa peggiore al di là del fango che si forma, del pericolo per il mio osso sacro dato il precario equilibrio che trovo sul ghiaccio e di quel colorito verde e violaceo che la mia cute si ostina ad assumere ogni qualvolta la temperatura esterna scende sotto i 7 gradi rendendomi più simile a una carogna di pantegana mummificata al bordo di una statale che a un essere umano, è il dover sopportare gli urletti estasiati di chi non è "dei nostri", non è un ONC, un Odiatore di Nevischio Certificato dal nostro Club esclusivo.
E così oggi in ufficio è tutto un "Ma che bella la neve sui tetti!", "Peccato che non ce n'era abbastanza per il primo pupazzo" e "Beh se quest'anno continua così avremo un Natale coi fiocchi in tutti i sensi...". Grrrr! E brrrr!

Venerdì sera cena a casa di Pablo col gruppo in crescendo: prima io, Pablo, Laura e Francesca, poi si è aggiunta Alice, poi anche Marco, infine Fede, Luca e ha chiuso la lista Daniele poco prima che il solaio cominciasse a cedere... Tante chiacchiere e colpi di genio, come sempre quando un cotanto trust di cervelli si riunisce. Il premio per la meglio intuizione va però, con unanimità di giudizio, ad Alice e la sua "Ma perchè l'evoluzione non ci ha portati ad essere più vicini agli orsi? Cioè, il letargo è una figata: mangi tantissimo e ingrassi come ti pare. Vai a letto obeso e ti svegli magrissimo. Per di più è la stagione  degli amori e non fai che scopare...e con chiunque perchè sono tutti nelle tue condizioni! Poi quando hai finito, ricominci a mangiare...". Clap, clap, clap!

Sabato giornata di passione a tu per tu con buchi da trapanare, allargare e poi riempire: ho montato i pensili nuovi nel bagno.
L'operazione mi ha portato via molto più tempo del previsto e abbiamo dovuto rinunciare all'idea di tornare in disco così come ci ripromettiamo da un mese ormai senza riuscire... E qual'è l'alternativa a un sabato sera di balli estremi sul dancefloor, alcool a fiumi e giri perversi in darkroom? Esatto: tortellini in brodo col lesso per secondo... La mia capacità di passare da un estremo all'altro mi sorprende ogni volta...

Domenica giornata di passione a tu per tu con buchi da trapanare, allargare e poi riempire: sono andato in sauna.
Ma è una mia impressione o non ci sono più i passivi di una volta? Quelli professionisti e professionali intendo, non quelli improvvisati alla cazzo di cane. Ultimamente non ne becco uno che sia almeno capace quanto capiente. Ieri becchiamo questo newyorkese che vive a Firenze da 15 anni e ha imparato l'italiano corretto ma senza C e con TH ovunque al posto delle T sole. Conversiamo del più e del meno nella jacuzzi mentre sotto il pelo dell'acqua lo fisto con 4 dita. Tutti gli astanti avevano così una immagine carfagnana di noi tre, persone perbene all'apparenza ma sotto sotto... Dopo un paio di giri di lingua e una visita prostatica subacquea, decidiamo di appartarci in camerino per concludere. Chiudiamo la porta alle nostre spalle e comincia una lenta ma inesorabile trasformazione del camerino in camera a gas. Sin dal primo...approccio allo sfintere statunitense, si diffonde nell'aria l'inconfondibile olezzo, prima sotto forma di odore di sesso, per dirla alla Ligabue, poi sempre più virante verso il cambio di pannolino a un neonato.
Per poi finire nell'eau de fognature vera e propria...
E con questa sono 4 esperienze del genere di fila che mi capitano... Ma che è? Dove sono finiti i passivi dal sedere autopulente come uno Sfornatutto della mia giovinezza?
La decadenza dei tempi moderni si deduce anche da questo... 

venerdì 26 novembre 2010

Disillusione politica

Ieri sera "Comizi d'amore" con Nichi Vendola ha attirato un casino di persone al cinema Nosadella.
Sono andato anche io per vedere di che pasta è fatto e come se la cava nell'orazione pubblica, se risulta soporifero come gli altri politici di centro-sinistra, pochissimi esclusi.
Non la tirerò per le lunghe, l'argomento è già troppo serio per un post di venerdì: una delusione pressochè totale.
Prima di Vendola hanno preso la parola un'avvocato lesbica con un ruolo importante nel coordinamento di SEeL bolognese (s'è scordata di parlare di diritti civili, di dire che è lesbica anche se tutto in lei lo urlava e ha voluto un applauso per la recente scomparsa di una sconosciuta ai più Marcella Di Folco. Aggiungere che era la battaglierissima capitana dei trans le pesava così tanto?) e la candidata al posto di sindaco, tale Amelia Frascaroli.
Non l'avevo mai sentita neanche nominare prima ma pare che qui sia una star, con l'intero cinema pronto a scattare in una standing ovation alla sua comparsa. Leggo la sua autobiografia spiccia che ci hanno distribuito all'entrata per colmare la lacuna. Rabbrividisco: impegnata "con le diverse realtà locali che aspiravano ad una maggiore apertura politica del mondo cattolico", "dal 1991 al 2007 la Caritas Diocesana le ha affidato il coordinamento del Settore Formazione", "Nel 2005 è stata nominata membro del cda dell'Opera Pia dei Poveri Vergognosi" e poi Vice Presidente, "Nel 2007 viene eletta nelle liste di Democratici Davvero di Rosy Bindi"...
Quando posso finalmente vederla bene è come avere un calcio di mulo nelle palle: 56 anni portati come fossero duemilaseicento, un giro di perle e una maglia regimentale come la migliore Tatcher, sembra la gemella separata alla nascita della Binetti.
Le sue parole confermano le cattive impressioni appena lette ed osservate: parla solo e soltanto di radicate convinzioni religiose, delle sue amicizie con preti, del parroco che le affitta la casa al mare d'agosto, del suo orgoglio di "cattolica rossa" e via di quest'incensiere fino a che i miei coglioni hanno cominciato, quelli sì, a fumare per davvero.
Poi tocca a Vendola. Nomina filosofi che nessuno conosce, usa termini ipercattedratici, non pronuncia manco per sbaglio la parola gay, fosse anche Mattiolo, nulla sul riconoscimento dei diritti all'elettorato omosessuale. E quello che manca del suo discorso si fa sentire di più del tanto che dice (e anche bene, a essere sincero).
Tutto ciò è orribile...questa è l'avanguardia politica che ci viene proposta a Bologna e per il Paese, questo il nuovo che avanza.
Non c'è speranza, non ne sta restando manco una.

martedì 23 novembre 2010

Reportage del lunedì # 80 (sempre più chic...)

Buongiorno vajasse mie! Come state? Passato un bel weekend o pure voi tra un Bocchino e l'altro avete deciso che non ne potete più di ingurgitare certi bocconi amari e siete pronti a gesti estremi?
A me è toccato scendere dai miei approfittando del fortuito rinvenimento sul sito di Trenitalia di un biglietto scontato del 30%. Non che non mi faccia piacere ritrovarmi coccolato dalla mamma, ma col Natale a uno sputo mi sarei volentieri risparmiato questo ennesimo viaggio nell'incredibile Universo dello Scompartimento. Ma tant'è: la nostalgia è spesso la matrice di molte cazzate.
Come una Dorothy moderna (appena appena più mestruata... Qualche anno in più di lei ce l'ho...), devo aver battuto i tacchi delle scarpine qualche volta di troppo perchè mi sono ritrovato incastrato nell'orrido mondo di Az: streghe a volontà, un vagone sgarrupato come la casina del Kansas dopo il tornado e uno spaventapassere di tossicodipendente sono stati il mio terrificante paesaggio per ore e ore.
Nei dettagli: parto da Bologna e sistemo il culo al mio posto in un vecchio scomparto a 6. La compagnia è di quelle asociali e con la puzzetta sotto il naso, l'ideale per potermi dedicare alla lettura della mia bella copia de Il Fatto Quotidiano in laica pace.
Dopo un bel pò di ore di ping pong tra giornale ed mp3 son però stufo di tanto silenzio e mi auguro che alla fermata di Roma, dove mi pare di aver capito che scendono tutti, il ricambio dei passeggeri sia fortunato (dio quanto tempo che non mi capita uno che mi chieda di leccarmi le ascelle nel corridoio! Bei tempi andati...).
Prossima volta che partorisco una speranza del genere, faccio una isterectomia alla mia immaginazione!
A Roma, come previsto, scendono tutti i miei compagni di viaggio e, al loro posto, arriva tutta la scala B di una delle Vele di Scampia: 5 ributtanti donne che coprono, con le loro età, ogni fase della crescita, dalla prima fanciullezza alla maturità inoltrata e, con i loro girovita, ogni specie mammifera acquatica, dal lamantino all'orca assassina.
Sedersi e cominciare a mangiare è stato un tutt'uno: non hanno smesso di azionare le ganasce per due ore intervallando il lauto pasto con chiacchiere strillate in un napoletano così stretto che il 40% delle bestemmie mi è sfuggito. Ogni panino era prontamente offerto anche al sottoscritto, ai controllori, ai vicini di scomparto e ai fortuiti passanti. Proprio in uno di questi ipercalorici slanci di generosità, quella che ho capito essere la boss del quintetto, offre un panino con la frittata di maccheroni a uno talmente butterato in viso che io manco per il calco della maschera di Halloween avrei avuto il coraggio di chiamare. Inaspettatamente questo tizio squallido non se lo fa ripetere due volte e, rilanciando, aggiunge "lo piglio solo se c'avete pure un po' di succo 'e frutta, si no m'affogo...". Quando si dice le affinità elettive...
Comincia da qui l'ora più atroce per me: il tizio mi si para in piedi tra le ginocchia rendendomi impossibile proseguire nella lettura del mio quotidiano; i due besti, aiutati dalle altre decerebrate, cominciano a disquisire degli argomenti più terra terra del mondo arrivando lì dove neanche i lombrichi osano.
E' tutto un fiorire di vanti sull'acqua che rende il caffè migliore a Napoli che a Milano ("il segreto sarà la diossina?" mi viene da chiedere) sul fatto che al Nord "nisciuno è bbuono" (rivolto a qualunque maschio non le violenti dopo cinque minuti che passeggiano. Sinonimo: ricchioni tutti), sul fatto che uno delle tizie ha 28 anni ma è sposata da 11 e ha 3 figli così che potrà coronare il suo sogno di fare 5 bambini entro i 32 al massimo e poi crescere con loro (frase di una poesia immensa se si tiene conto che all'unica figlia presente di circa 7 anni consiglia di pulirsi le mani unte con le tende del treno visto che ha scordato i tovaglioli...), ecc. ecc.
Il tizio con la faccia da postumi del vaiolo si sente in dovere di ricambiare la gentilezza del panino e del succo di frutta con complimenti osceni e sgrammaticati e sottolinea almeno due volte che sono proprio "belle femmene". In un crescendo di lodi sperticate a cotanta lardosa bellezza, arriva a essere fin troppo spinto e insistente con la 28enne supermamma perché vadano a chiudersi nel cesso per farsi una fumata.
Ci sono inviti che pure una camorrista riesce a rifiutare e questo insiste, va, poi torna e riinsiste.
Sotto Latina le cinque del clan approfittano dell'assenza di lui e della mia dormita (facevo a finta, ovvio) per un rapido consulto tra donne e le sento accordarsi per un piano di salvezza: se il tipo continuerà a importunarle, mi chiederanno quando mi sveglio di intervenire (!!!).
Faccio una fatica enorme a non spalancare gli occhi e ruttargli addosso il mio disprezzo per tutte loro, nessuna esclusa ma, come insegnano i tassi, fare finta di essere morti è spesso prezioso per la propria sopravvivenza. Fortuna vuole che a Formia sale così tanta gente che il corridoio tra noi e lo scompartimento dello sfregiato è impraticabile e non lo vedremo più.
In compenso la bimba, che pure fino a quel momento aveva parlato un italiano neanche troppo schifoso se si esclude tutti i "se dovrei", "se direi" e via congiuntivando, comincia a respirare l'aria di casa in avvicinamento e il suo vocabolario ne risente parecchio. Almeno tanto quanto il suo intestino... Giuro su budda che avrà detto almeno 20 volte "Maaa', aggia cacààà!", insistendo ogni volta di più sulle note lamentose della sua vocina fastidiosa di fronte ai rifiuti di mamma e zie ad accompagnarla perché il corridoio era zeppo.
Mancava solo la invitassero a defecare nella busta delle vivande ormai vuota perché il viaggio fosse definitivamente una merda.

martedì 16 novembre 2010

Reportage del lunedì # 79 (in un elegante ritardo...)

Fine settimana, scientemente progettato in un certo modo: a due, liberi da programmi, obblighi e diete (inutili quanto fastidiose).
Soli e grassi come due betoniere che rigirano il calcestruzzo, ne abbiamo approfittato per cementare il rapporto di coppia e ci siamo goduti una quasi perfetta asocialità. E' andata più che bene, ci siamo strapazzati e annusati il didietro come due cagnetti appena incontrati e la magia di riuscire a farlo dopo sette anni è qualcosa di inesplicabile. Non abbiamo fatto altro che amarci, mangiare e stare con noi. Fanculo mondo!

Venerdì, spesa serale alla Coop. Una delle idee più sfigate che potessero venirci: l'assalto ai decoder (ci siamo quasi, lo switch-off per l'Emilia Romagna è prossimo) è qualcosa di impressionante, centinaia di coglioni teledipendenti si stanno riversando nei centri commerciali come si faceva durante le guerre per accaparrarsi le derrate alimentari. E le file son diventate così lunghe che tiro giù tutte le Madonne ogni volta. Che voglia di prendere le parruccone ottuagenarie davanti a me e maltrattarle come meriterebbero: "Signore, voi dovete solo correre a casa a spappolarvi quel poco di cervello residuato alla menopausa davanti a quell'imbecille di Gerry Scotti, MA A ME MI SI SCONGELA IL MINESTRONE, PERMESSOOO?!?!"

Sabato giornata straordinaria in gita a Firenze: bel tempo, poca gente a giro e la magia di una città unica. Dio quanto la detestavo quando ci stavo... Adesso mi manca da morire. E' sempre così, devi perdere le cose per apprezzarne il valore.
In piazza della Repubblica mercatini bio-alimentari a profusione. Che budda li stramaledica! Mandano in giro certi profumini che levati (tranne quando ho chiesto tre volte al moroso se avesse scoreggiato prima di accorgermi che eravamo accanto al banco del tartufo...) e poi ti avvicinavi e riuscivi solo a urlare per i prezzi da rapina e a intossicarti la passeggiata. Però dove c'era da assaggiare gratis noi presenziavamo e la pancia non è mai stata vuota.
Da H&M vendevano cravattini sottili rossi per fare i fighi durante le feste a 9,90 e mi sono fiondato dentro. Poi la situazione è sfuggita di mano e si è trasformata in una shopping session a tutti gli effetti. Quanto mi odio quando non riesco a intonarmi al clima di crisi che c'è in giro... Però c'è chi fa peggio: una signora si è presentata alle casse con 275 euro di vestiti da 14,90 l'uno paralizzando la fila per un pezzo... Spero le facciano i pallini di lana pure le mutande e le si infeltrisca il culo!
Fiorentina da 500 grammi per cena, patate fritte, focaccia al rosmarino e ottimo vino rosso. Maremma maiala, che mangiata!

Domenica, ancora satolli, ci è toccato andare a pranzo da una mia collega bolognese doc. Patita per la cucina casalinga di una volta, ci ha riempiti assieme al marito di ogni bontà autunnale: tigelle, squacquerone, mortadella, salsiccia, tortellini in brodo, bollito misto con mostarda, strudel di mele con lamponi sciroppati e sua nonna in carriola... Ci siamo alzati da tavola con le smagliature sulla pancia e un senso di nausea indescrivibile. Quando siamo scesi dal palazzo e ho trovato davanti a me una bimba che ciucciava orgogliosa il suo lecca lecca, ho davvero temuto di farle uno shampoo a pezzettoni...

giovedì 11 novembre 2010

A te

A te, che sei reietto senza colpa, a te che sfuggi gli sguardi e intuisci e ti arrovelli, a te che vivi beato nell'ignoranza, a te che se pure fosse, faresti una pazzia, una strage o una risata, a te che sei sempre l'ultimo a sapere, a te che è tutta colpa tua in fondo, a te che è mancata la capacità di staccare la spina quando era già tutto bell'e finito, a te che "e che sarà mai...", a te che non lo saprai mai.
Qualunque sia il tuo modo di portare le corna, oggi è la tua festa, tanti auguri!

'E ccorne

Ognuno 'e nuie nasce cu nu destino:
'a malasciorta, 'e 'vvote, va..., po' torna;
chi nasce c' 'o scartiello arreto 'e rine,
chi nasce c' 'o destino 'e purtà 'e ccorne.

Io, per esempio, nun mme metto scuorno:
che nce aggio 'a fa' si tarde ll'aggio appreso?
Penzavo: sì, aggio avuto quacche cuorno,
ma no a tal punto da sentirme offeso.

E stato aiere 'o juorno, 'a chiromante,
liggénneme cu 'a lente mmiezo 'a mano,
mm'ha ditto: «Siete stato un triste amante,
vedete questa linea comme è strana?

Questa se chiamma 'a linea del cuore,
arriva mmiezo 'o palmo e po' ritorna.
Che v'aggia di', carissimo signore;
cu chesta linea vuie tenite 'e ccorne.

Guardate st'atu segno fatto a uncino,
stu segno ormai da tutti è risaputo
ca 'o porta mmiezo 'a mano San Martino:
'o Santo prutettore d' 'e cornute ».

Sentenno sti pparole 'int' 'o cerviello
accuminciaie a ffa' mille penziere.
Mo vaco 'a casa e faccio nu maciello,
pe Ddio, aggia fà correre 'e pumpiere.

« Ma no... Chi t' 'o ffa fa'? » (na voce interna
mme suggerette). «Lieve ll'occasione.
'E ccorne ormai songhe na cosa eterna,
nun c'è che ffa', è 'a solita canzone.

'O stesso Adamo steva mparaviso,
eppure donna Eva ll'ha traduto.
Ncoppa a sti ccorne fatte 'nu surriso,
ca pure Napulione era cornuto! ».

Antonio De Curtis (Totò)

lunedì 8 novembre 2010

Reportage del lunedì # 78

Un bacio a tutti come se stesse per passare la papamobile a un metro!
Come state? Passato un bel weekend? Spero di sì.
Intanto vi racconto il mio, poi fate lo stesso nei commenti. Se vi va.

Venerdì pomeriggio sono andato alla libreria Ambasciatori per assistere alla presentazione di Aaa! nell'ambito della rassegna Gender Bender. Aldo Busi ha dato spettacolo per più di un'ora riversando sul foltissimo pubblico uno tsunami di parole e pensieri di estremismo anticonformistico com'è nel suo stile. Non è stato perfetto come nel passato, la sua esposizione comincia a risentire di troppe autosuggestioni ma resta, almeno per me, un maestro di pensiero laico. Questo per far capire quanto ero pietrificato quando sono andato da lui per farmi dedicare la mia copia del libro. Per fortuna non mi ha tramortito con altri fiumi di parole come coi primi fan che gli si sono avvicinati e vedendomi ha solo detto "Uè...ma salve!". Posso rivelarvi che me lo farei? Vabbè l'ho scritto.

Sabato giornata passata a fare pulizie e scodellare cibo per i graditi ospiti che mi avrebbero raggiunto a cena. Prossima volta, prima di invitare gente, mi informo sui palinsesti televisivi però. A causa della teledipendenza di quelcuno, ho dovuto sorbirmi la mia prima, e spero vivamente ultima, puntata di X Factor. C'è da dire che la tv per me è quell'inutile scatola da cui a volte cicciano fuori Annozero e i Simpson e che, per il resto del tempo, arreda casa col suo bellissimo schermo nero che metti con tutto. Ma se qualcuno mi spiega la ragion d'essere di reality, talent show e compagnia cantando, gli dedico una delle mie prossime seghe. E poi scusate ma abbiamo davvero tutti diritto di vivere quando al mondo ci sono Facchinetti, Lorella Cuccarini, la Tatangelo, la coppia gaya, Nevruz, il tipo balbuziente strabico e tutta sta galleria di casi umani che si fanno usare solo per far sentire il pubblico migliore perchè non ti prende a calci quando storpi una canzone? Pessimismo, schifo e fastidio. Per fortuna poi la serata è virata su "La sposa cadavere" e le orecchie hanno smesso di sanguinare per far posto a qualcosa di musicalmente più valido di "Sugar sugar".

Domenica mattinata rilassante e pomeriggio in sauna. Anche stavolta le intenzioni erano di starsene a mollo il più possibile ed entrare in sintonia con le bolle della jacuzzi. Nulla di più.
Però...
A un certo punto un piedino curioso comincia a titillare, poi a carezzare spudoratamente il mio. Alzo una palpebra riemergendo dal torpore, valuto suppergiù il proprietario dell'arto e sussurro al mio moroso che il tipo di fronte ci sta provando. Valuta anche lui e decidiamo che non ne vale la pena, il ragazzo non incontra i nostri gusti. Poi chissà come, chissà quando, ci rivolge la parola in inglese e cominciamo a chiacchierare dimostrandosi, come vuole il noto adagio che vuole i racchi piacevoli, mooolto simpatico. La nostra esterofilia va completamente in brodo di giuggiole quando ci rivela essere di Madrid e che gradisce fare pompini in pubblico (vabbè, solo per la prima cosa ovviamente). Vediamo improvvisamente il tipo sotto una nuova luce e per più di un'ora diamo spettacolo con intrecci di lingue, spudorate suzioni, esibizionistiche manovre grandi e piccole. Il pubblico entusiasta plaude, più di uno si unisce, piovono proposte di personaggi noti delle notti gaie romane. Ma infervorati e dediti come siamo, non vogliamo che il madrileno, siamo ormai irrimediabilmente suoi in un allegorica promessa dei nostri corpi alla Spagna intera tramite il suo, grassottello e scialbo a dire la verdad.
Usciamo dalla sauna insieme, scambiamo numeri di cellulare e promesse di ritrovarsi presto.
"A Madrid, entonces!" gli grido euforico e volenteroso di mostrargli che la lingua sono bravissimo anche a parlarla.
Non so come si dica catastrofe in spagnolo, ma di sicuro ora so cosa prova re Juan Carlos quando gli capita una grossa disillusione: il tipo se ne esce chiarendo che è di Madrid nel senso che è nato a Madrid ma che vive a Valencia, non proprio Valencia ma un piccolissimo paesello a 20 km e che a Valencia ci lavora in un albergo a 5 stelle e che se lo andiamo a trovare può farci avere uno sconto nel super hotel del 10%...
Ben ci sta, lo so. Abbiamo provato a usarlo per avere una conoscenza giusta e ci ha fregati alla grande.
Però che brutto che non ci sia il lubrificante giusto per certe inculate...

mercoledì 3 novembre 2010

Vergogna nazionale

Di quanto sta accadendo qui da noi è stato già detto tutto, commentati i fatti e i commenti. Persino i commenti sui commenti sono stati già commentati. Lo sdegno è stato declinato in ogni possibile locuzione e pare abbia prodotto una formazione cutanea volgarmente definita "pelle da gallina" anche presso un paio di esponenti del PD, pensa un pò.
Eppure, a rischio di essere superfluo come un intervento della Santanchè, anche io porto una brevissima testimonianza del discredito che sta gettando sul Paese quell'infermo mentale che è Silvio Berlusconi.
Preparavo la cena sul presto, saranno state le 7 meno 20, appena una manciata di ore dalla boutade più indecorosa che possa uscire dalla bocca di un carica istituzionale di un paese civilizzato. Irrompe in cucina Ding, il cinese che abita con me, e quasi si schianta dal ridere. Fa fatica a esprimersi e sulle prime mi contagia con la sua risata pur ignorando quella che ne è la causa. Lo guardo divertito ed ebete e, dopo qualche secondo, riesce finalmente buttare fuori il perchè di tanto sollazzo: in Cina, nell'epoca delle interconnessioni globali, sanno già tutto della battuta sui gay, ne parlano su giornali e in tv e i suoi amici a Chengdu lo tempestano di sfottò sul fatto che è qui, qui in Italia, qui in questo momento storico e con questa classe politica... E' umiliante e forse non riesco a rendere l'idea del quanto. Chiamatemi razzista ma è un colpo duro il doppio se a deriderti è un cinese, uno che fino all'altroieri era sotto una dittatura e ora può guardarti dritto negli occhi e dirti che "Da noi non sarebbe mai possibile scherzare su certe cose!".
Stanno tutti reagendo, almeno a parole, all'ennesima valanga di merda che ci è cascata addosso con i nuovi casi Ruby, escort, cocaina, censura e gay. I viola organizzano una manifestazione, stavolta in tutte le piazze d'Italia e l'invito mio è a intervenire o a pubblicizzare la cosa. E a farlo bene, con convinzione e cognizione di causa. Perchè a buttare fumo negli occhi ci son già tanti idioti prezzolati, millantatori di una libertà di espressione che nelle prossime ore verrà invocata come intangibile. La vetta di questa vertiginosa montagna di cazzate è stata ovviamente imbandierata da Vittorio Sgarbi (clicchi qui solo chi ha stomaco forte) ma temo che altri scalatori stiano già preparandosi per la cordata.
A caldo pare che pure la Carfagna sia rimasta sconvolta. Dopo gli intrallazzi che le hanno portato un Ministero in pagamento, è stata di nuovo messa in una posizione imbarazzante e lasciata a bocca aperta dal vecchio bavoso. Ma si è subito ripresa, sentendosi in dovere di disconoscere sè stessa e il ruolo che ricopre con scusanti ed esplicazioni infondate. Mi ricorda la scena di Arrivano i dollari, col padrone-Alberto Sordi che intima al maggiordomo di magnà er pappone.
Ecco cosa puoi fare grandissima cagna, magna er pappone.

(Nella foto di apertura: l'entrata del Cassero di Bologna già ieri sera salutava così)

martedì 2 novembre 2010

Reportage del lunedì # 77 (zombi special edition)

Torno in ufficio oggi, con ancora qualche brillantino sul collo, recidivo al latte detergente, acqua, sapone e alle secchiate di pioggia che mi son preso in questo lungo weekend milanese.
Il tempo è stato qualcosa di indescrivibile e il grigiume perpetuo non ha di certo abbellito la città e tirato su il morale. E' in questi momenti no che desideri tanto un'anima buona che ti tiri su ma, non essendo io una cubista minorenne che la dà come se ne avesse una di scorta, ho dovuto rinunciare all'idea che passasse a prendermi Nicole Minetti per mettermi in un letto di Arcore e ho dovuto accontentarmi dei soliti amici.

Sabato, cena in casa per festeggiare il compleanno di Fabio. E son 38. Portati tra l'altro così bene che è almeno un lustro che non cambiano...
Dopo cena a bruciare un pò di ciccia sul dancefloor del Barbarella. A Milano credo sia in corso una efferatissima battaglia tricologica e, a giudicare dagli avventori che ballano seminudi, per il momento il pelo sta perdendo... Deve essere dura essere un morbidissimo e vellutatissimo "orsacchiotto" all'ombra della madunina quando la scena gay è così terribilmente appiattita sulla tipologia "cocainomane palestrato fresco di ceretta".
Comunque io sono all'antica, subisco troppo il fascino del carpentiere per apprezzare questa evoluzione della recchia metropolitana.

Domenica, dopo qualche ora di sonno concessoci più per dare una tregua al fegato che per reali esigenze di ristoro, passeggiata in centro per un pò di t-shirt watching.
A un certo punto a mia sorella Giovanni viene in mente che dobbiamo comprare una matita nera per gli occhi per poterci mascherare il minimo indispensabile per Halloween. Poi, ovviamente, in questi casi l'aspetto fisico aiuta e non poco a risparmiare sui trucchi...
Mai idea fu più sfigata. Fatto un giro perlustrativo da Sephora alla ricerca di una matita sotto i 5 euro (col cazzo che la trovi! decidiamo di usare quel mozzicone che abbiamo già), veniamo bloccati sull'uscita dal truccatore più etero, coatto e romano che la storia del make-up abbia mai conosciuto. Con la scusa di mostrarci come fare a rendere "Pauroso ma sempre maschio, chè è importante..." il nostro viso comincia a rendere Giò la sorella trans di Nefertari alternando ogni passata di cipria o spennellata di fondotinta con simpatiche esternazioni del tipo "Ahò ma me dovete d'ascortà!", "Silenzio, e tutt'attorno a me e daie!", "Madò ma diteme che ve piace essù! Ma che mosci che siete...porelle 'e ragazze vostre...porelle a loro!". Conto per esserci sorbiti in maniera civile tutto 'sto stracciamento scrotale: 50 euro per quelle 3 cazzate che aveva usato. Abbiamo fatto finta di avviarci alle casse con la sola matita ma l'abbiamo abbandonata strada facendo sostituendola con del gel glitterato. A casa lo abbiamo usato in maniera abbastanza parca assieme al residuato di matita degli anni passati e un tocco di rossetto qui e là per dare l'idea del sangue. Il risultato, almeno su di me, era quello di uno zombi sì, ma ricavato resuscitando il cadavere di un viado morto sotto i ferri mentre cercava di farsi impiantare una terza tetta.
Così conciati andiamo a ballare al Borgo. Ora io non so perchè da noi Halloween sia scambiata per l'altro Carnevale, sta di fatto che c'erano più travestiti da donna, cat woman e vecchine che mostri&co.
Dopo altre 6 ore di alcool e ballo ci ritroviamo in strada ad avere la diretta dimostrazione che un nuovo Diluvio è una minaccia reale: il parcheggio era stato ridotto a una fogna a cielo aperto di Bombay, un nuovo Lambro si stava formando tra le prime dieci file di macchine e, mentre guadagnavamo l'uscita con la paura di restare imprigionati dalle acque torrenziali, giurerei di aver visto il corpo di una drag trasportato dai flutti fin sotto la mia portiera per poi proseguire fino ad andare a occludere un tombino...
Ragazzi, che festa da paura!

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